01 Jul, 2025 - 21:15

Conte si scaglia contro il riarmo e chiama a raccolta il popolo della pace: quando si torna in piazza?

Conte si scaglia contro il riarmo e chiama a raccolta il popolo della pace: quando si torna in piazza?

Premurosa nei confronti di Washington, nei confronti degli italiani un po’ meno. Così si apre l’intervento alla stampa fatto dal presidente del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, nei confronti della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. La premier è sotto accusa per l’accordo sottoscritto dopo il vertice della NATO di qualche giorno fa, per cui gli Stati membri dovranno spendere il 5% del PIL in difesa.

Una decisione accolta con sdegno dalle forze di opposizione: in primis da parte dei leader del M5S, del PD e di AVS. Una cosa è certa: l’opposizione non starà con le braccia conserte e tornerà a farsi sentire come ha già fatto in più occasioni negli scorsi mesi.

Il presidente pentastellato ha detto che sarà comunicata, entro il prossimo autunno, la data di una nuova mobilitazione contro il riarmo che comprenderà diverse forze politiche. Non è ancora chiaro quando si manifesterà e quali saranno i partiti e i movimenti coinvolti; basta tuttavia guardare alle precedenti manifestazioni per farsi un’idea di chi si mobiliterà e di chi non prenderà parte a eventuali proteste.

Conte infine pone l’accento sui settori sui quali verranno fatti ingenti tagli per sostenere i costi della spesa in armi: sanità, istruzione e pensioni sono solo alcuni dei “sacrifici” che potrebbero essere fatti dal governo Meloni per sostenere le richieste avanzate dal presidente degli USA, Donald Trump, e dal segretario della NATO, Mark Rutte.

Conte contro la corsa al riarmo: cosa ha detto?

445 miliardi di euro in armi per i prossimi dieci anni. Una cifra enorme che, a detta di Giuseppe Conte, avrà importanti ripercussioni sugli italiani: il presidente pentastellato cita i dati dell’Istat e ribadisce che anche i beni di prima necessità per gli italiani sono diventati un lusso per via del forte aumento dei prezzi e della mancata crescita degli stipendi. In un contesto del genere, ci si chiede come sia possibile destinare una parte dei soldi pubblici alla spesa per il riarmo.

Conte è lapidario: “Al governo stanno sbagliando tutto”. La corsa al riarmo porterà a un taglio della spesa sanitaria, dell’istruzione e degli investimenti sul lavoro – spiega il presidente del Movimento Cinque Stelle:

virgolette
Sono abbastanza sconcertato su come sta andando questo negoziato con gli Stati Uniti sui dazi perché sottoscrivere impegni Nato al 5%, 445 miliardi di spesa aggiuntiva solo per l’Italia, significa di fatto già comprare armamenti dalle industrie americane per buona parte

Quando si torna in piazza?

Si parla già da tempo di una nuova piazza contro la guerra e che possa portare al centro del dibattito il tema del riarmo. Già nello scorso mese ci sono state due manifestazioni imponenti organizzate dal centrosinistra: una per il sostegno alla popolazione di Gaza, all’interno della quale si è anche toccato il tema del riarmo, e la seconda del 21 giugno – a ridosso del summit della NATO – dedicata esclusivamente alla spesa militare. L'ex premier ha ribadito:

virgolette
Ci ritroveremo in autunno a Roma con tante altre forze politiche che dicono no a questa folle corsa al riarmo e che vogliono restituire dignità alla politica, al dialogo, alla diplomazia e non spendere cifre assurde nelle armi che ci impongono di tagliare la spesa sanitaria, da noi la sanità è un disastro, gli investimenti per la scuola, l’istruzione e il futuro dei nostri figli, e ovviamente gli investimenti sulle politiche per il lavoro.

Non è pensabile organizzare nel breve periodo una terza manifestazione nel giro di pochi giorni, probabilmente per via del caldo e della vicinanza tra i cortei. Conte rimanda il discorso all’autunno: sarà necessario il confronto tra le forze politiche e trovare una data utile.

La risposta di FdI

In una nota, la deputata di Fratelli d’Italia Sara Kelany ha criticato duramente l’ex premier Giuseppe Conte, accusandolo di diffondere dati fuorvianti sull’immigrazione. Secondo Kelany, Conte ha parlato di un aumento del 40% degli sbarchi a giugno, omettendo però che il totale del 2025 supera di poco quello del 2024 e resta molto inferiore rispetto al 2023 (-54%).

La deputata ha difeso le politiche del governo Meloni, che – nonostante la crisi libica – sarebbero riuscite a contenere le partenze. Ha infine accusato Conte di incoerenza, ricordando il suo passato sostegno al blocco dei porti e criticandolo anche per la gestione del Superbonus:

virgolette
Non prendiamo lezioni sugli sprechi da Mr. Superbonus: un leader incoerente che dice quello che gli conviene in base al momento e che ha combinato solo disastri

Riassunto finale in tre punti

  • Conte attacca Meloni per l’impegno NATO del 5% del PIL in spese militari, giudicato dannoso per i cittadini e accompagnato da tagli a sanità, istruzione e pensioni.
  • Il leader M5S annuncia una mobilitazione contro il riarmo in autunno, coinvolgendo più forze politiche del centrosinistra.
  • La deputata FdI Kelany replica accusando Conte di incoerenza e dati falsi, difendendo invece la linea Meloni su immigrazione e difesa.
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