Alleati ma distanti. La Lega si prende la sua "rivincita" su Forza Italia dopo il "no" al terzo mandato espresso dagli esponenti del partito azzurro due settimane fa. Il Carroccio si schiera dalla parte di Meloni e di Fratelli d’Italia nel ribadire che una riforma sulla cittadinanza al momento non è necessaria e non rientra nemmeno nei programmi del governo. Il vicepremier e segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, tuttavia insiste e cerca di convincere i propri alleati che questo potrebbe essere un’occasione per riuscire dove il centrosinistra ha fallito.
Proprio il referendum dell’8 e del 9 giugno scorsi viene citato da parte degli esponenti del governo contrari alla riforma che, ancora una volta, battono pugno sull’esito delle urne: agli italiani una riforma che agevoli la cittadinanza non interessa, la legge di più di trent’anni fa è ancora utile. Il tema rischia di innescare nuovi dissidi all’interno della maggioranza a pochi mesi dalle elezioni regionali, banco di prova fondamentale per il governo Meloni che dovrà contare sull’appoggio di Forza Italia.
Tajani non sembra interessato al momento a dialogare con le forze dell’opposizione ma potrebbe essere un’opzione sul tavolo. Tuttavia le opposizioni sono state abbastanza lapidarie e il confronto con Forza Italia sembra quasi utopistico al momento. Le dichiarazioni dei leader dei partiti del centrosinistra non lasciano ben sperare.
Un netto no. Scontato soprattutto alla luce delle dichiarazioni di Forza Italia sul terzo mandato voluto dalla Lega: il Carroccio, nonostante le dichiarazioni di Salvini, avrebbe potuto aprire agli alleati di governo se fosse arrivato il sì al terzo mandato per sindaci e presidenti di Regione. Tajani però ha tenuto fede a quanto detto più e più volte: il terzo mandato rischierebbe di creare pericolosi "potentati" e Forza Italia si oppone a questa ipotesi.
Risultato? Il Carroccio, già convinto del "no" alla riforma sulla cittadinanza in partenza, adesso ha rafforzato la sua posizione secondo cui lo ius scholae non sia una misura utile al Paese. Anzi, il partito di Salvini ribadisce a gran voce che non rientra neanche nei piani del governo e che gli italiani si sono già espressi lo scorso 8 e 9 giugno.
#Salvini glaciale dopo l'incontro con #Tajani: "Sono tranquillo e sereno, la #pacefiscale serve agli italiani: la #cittadinanza non è una priorità. La proposta di #ForzaItalia? La legge va bene così com'è. Alle elezioni di #Milano sarà candidato un civico? Mancano 2 anni" pic.twitter.com/my6Z6IhoWR
— Tag24 (@Tag24news) June 12, 2025
Non è un segreto che Fratelli d’Italia abbia assunto una posizione molto più netta sulla riforma della cittadinanza piuttosto che sul terzo mandato. Mentre sulla misura richiesta dalla Lega il partito di governo ha aspettato prima di dirsi favorevole o contrario, sulla cittadinanza è intervenuto a gamba tesa. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso di due interventi (uno alla Festa di Libero Quotidiano e il secondo, più recente, al Forum in Masseria) ha ribadito che la legge sulla cittadinanza non sarà modificata e non è una necessità per questo governo.
La riforma della cittadinanza è già stata respinta dagli italiani. Il Presidente Meloni ha ragione: concentriamoci sul programma che gli italiani hanno scelto e votato. pic.twitter.com/B0bHNLTDjH
— Carolina Varchi ???????? (@CarolinaVarchi) July 7, 2025
Un doppio no pesante che rischia di mettere la parola fine a uno dei progetti più ambiziosi di Forza Italia. Il ministro degli Esteri ha ribadito solo qualche giorno fa che le vedute differenti non saranno alla base della caduta di questo governo. Tuttavia, l’atteggiamento degli alleati sembra iniziare a irritare il vicepremier.
Ne potrebbe approfittare il centrosinistra. Se non per i contenuti della riforma, l’opposizione potrebbe individuare nelle diatribe della maggioranza una situazione perfetta per destabilizzare il governo Meloni portando dalla sua un prezioso alleato. Forza Italia infatti registra quasi il 9% dei consensi e una sua uscita dalla coalizione di governo – al momento molto improbabile – potrebbe destabilizzare l’esecutivo nazionale.
Fantapolitica, insomma. Al momento le condizioni non sembrano favorire un confronto. Alleanza Verdi Sinistra e il Partito Democratico sono stati molto chiari al riguardo. In un’intervista al Corriere della Sera, la leader dem ribadisce:
Ancora più severo il giudizio di Filiberto Zaratti, capogruppo di Avs nella commissione Affari costituzionali alla Camera:
Ma del resto, il vicepremier ha ribadito proprio negli scorsi giorni che i primi da convincere sono i suoi alleati: una missione difficile viste le posizioni di Lega e Fratelli d'Italia.