08 Jul, 2025 - 16:00

Elezioni Veneto 2025, qualcosa si muove: il piano di Zaia e lo smacco di Forza Italia alla Lega

Elezioni Veneto 2025, qualcosa si muove: il piano di Zaia e lo smacco di Forza Italia alla Lega

Una lista con il proprio nome, ma senza partecipare direttamente alla corsa per Palazzo Balbi. Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, sarà ancora protagonista alle prossime elezioni previste per l’autunno 2025? Probabilmente sì, ma non come candidato alla presidenza del Veneto. Chi prenderà il suo posto tra i fedelissimi resta, almeno per ora, un’incognita. La vera notizia, però, è un’altra: Zaia potrebbe lanciare un movimento personale che, secondo lui, sarebbe in grado di ottenere il 40-45% dei consensi, superando persino i tre partiti di centrodestra.

Cinque anni fa, riconfermato per il terzo mandato, la sua lista personale ottenne il 44,5% dei voti, superando di gran lunga i partiti del centrodestra che correvano insieme a lui, i quali si fermarono complessivamente al 30%. Una “corsa solitaria” oggi potrebbe premiarlo, anche senza riportarlo a Palazzo Balbi, ma avrebbe un impatto potenzialmente dirompente sui rapporti con la segreteria federale della Lega e con l'intera coalizione.

Intanto, mentre Zaia lascia trapelare le sue intenzioni, da Forza Italia potrebbe già essere arrivata una proposta concreta per la candidatura alla presidenza del Veneto: Flavio Tosi, ex leghista, noto oppositore della segreteria Salvini, nonché ex sindaco di Verona. Una scelta che rischia di aggravare le tensioni già esistenti tra Forza Italia e Lega. E il centrosinistra? Tutti gli indizi portano all’ex sindaco di Treviso, Giovanni Manildo.

Il piano di Zaia

Due le opzioni principali sul tavolo per Luca Zaia. Il governatore potrebbe decidere di sostenere una lista che porta il suo nome, come già accaduto nelle precedenti tornate elettorali. A correre per la presidenza, però, non sarà lui, bensì un candidato ancora da individuare, da scegliere una volta definita la strategia. Secondo Zaia, una lista con il suo nome potrebbe raggiungere il 40-45% dei voti.

In effetti, alle elezioni regionali del 2015 la "Lista Zaia" ottenne il 23% dei voti, superata di pochi punti solo dalla somma degli altri partiti del centrodestra. Nel 2020, la sua lista personale balzò al 45%, lasciando al resto della coalizione solo poco più del 30%. Non si esclude nemmeno la possibilità di una corsa autonoma della Liga Veneta, contro l'intero centrodestra: una mossa che potrebbe destabilizzare profondamente gli equilibri della maggioranza.

Due strategie che allontanano le voci secondo cui il futuro del governatore sarebbe lontano dal Veneto.

Ennesimo smacco di FI alla Lega: il candidato è Tosi

Alle tensioni già presenti tra Lega e Forza Italia, come quelle sulla riforma della cittadinanza, si aggiunge ora un nuovo fronte di scontro. Forza Italia, infatti, si muove in autonomia e propone come proprio candidato alla Regione l’ex sindaco di Verona, Flavio Tosi. Lo ha annunciato il segretario Antonio Tajani:

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“Vogliamo vincere le elezioni e governare bene in Veneto. Ogni forza farà le sue proposte e troveremo il candidato migliore. Proporremo Tosi perché sa amministrare ed ha le carte in regola. Non vogliamo imporre il nostro candidato, ma nemmeno subirne uno”.

Tosi non è un nome qualsiasi per la Lega: ex sfidante di Salvini per la segreteria nel 2013, è stato poi espulso nel 2015 dopo numerosi contrasti interni, proprio in vista delle elezioni regionali. Resta da vedere come reagiranno ora Salvini e la Lega di fronte a questa mossa.

La mossa del centrosinistra

Grande attesa anche per il candidato del centrosinistra. L’alleanza progressista intende approfittare delle divisioni interne al centrodestra, ma dovrà proporre un nome in grado di convincere gli elettori. In passato si era fatto il nome del senatore PD Andrea Crisanti, ma ora sembra che la coalizione voglia puntare su Giovanni Manildo, ex sindaco di Treviso dal 2013 al 2018.

Tradizionalmente sfavorito in Veneto, il centrosinistra ha subito numerose sconfitte elettorali nella regione, storicamente roccaforte del centrodestra. Tuttavia, il clima di incertezza e le tensioni tra alleati potrebbero rimescolare le carte.

Riassunto in tre punti

  • Zaia fuori dalla corsa ma protagonista: Il presidente del Veneto potrebbe non ricandidarsi, ma sostenere una lista personale in grado di ottenere fino al 45% dei voti, destabilizzando il centrodestra.
  • Tensioni nel centrodestra: Forza Italia propone Flavio Tosi come candidato, riaccendendo lo scontro interno con la Lega e creando frizioni con Salvini.
  • Centrosinistra all'attacco: Giovanni Manildo, ex sindaco di Treviso, è il probabile candidato di un centrosinistra che punta a sfruttare le divisioni della destra per ribaltare gli equilibri in Veneto.
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