Un copione già scritto. Le elezioni regionali in Veneto e in Toscana non vedranno grandi sorprese, almeno secondo un sondaggio diffuso ieri, 8 luglio 2025, dall'Istituto Tecnè, che si occupa di statistiche e rilevazioni elettorali. Stando a quanto riportato sui profili ufficiali dell'istituto, l'attuale presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, è vicino alla riconferma per un secondo mandato. Nulla da fare per il centrodestra che, neanche con il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, riuscirebbe a conquistare il "fortino rosso" Toscana.
Il centrodestra forse potrebbe consolarsi con il Veneto. La riconferma di un candidato vicino al governo di Palazzo Balbi è praticamente certa, ma a una condizione: il centrodestra dovrà mettere da parte le tensioni in Veneto e presentare un solo candidato alle prossime elezioni regionali. Una missione che sembra quasi impossibile, considerando le recenti tensioni nella coalizione di centrodestra: mentre Forza Italia insiste sulla candidatura di Tosi, la Lega è alla ricerca di un sostituto per Zaia. Alto il conflitto con Fratelli d'Italia, che rivendica la scelta del candidato del centrodestra.
Nelle altre regioni sembra favorito il centrosinistra, a eccezione delle Marche, dove l'attuale presidente Francesco Acquaroli potrebbe essere riconfermato per un secondo mandato.
Un ampio successo per Eugenio Giani, che verrebbe riconfermato il prossimo autunno per un secondo mandato come presidente della Regione Toscana. Questo emerge da un sondaggio dell'Istituto Tecnè sulle prossime elezioni regionali, che coinvolgeranno anche altre sei regioni. A oggi, stando alle rilevazioni, Giani registrerebbe tra il 55% e il 59%, mentre il suo avversario Alessandro Tomasi non andrebbe oltre il 41-45%.
Il centrosinistra, secondo questi sondaggi, può dirsi quasi sicuro della vittoria in Toscana, regione che – per certi versi – viene percepita come scontata ogni volta che si vota: la Toscana è un fortino storico del centrosinistra dal Dopoguerra a oggi.
Anche la previsione del voto in Veneto sembra abbastanza scontata. Il prossimo inquilino di Palazzo Balbi sarà quasi sicuramente di centrodestra: la coalizione, se presentasse un candidato unitario, totalizzerebbe tra il 60 e il 64% dei consensi contro i restanti 36-40 punti percentuali del centrosinistra. Una vittoria che potrebbe essere schiacciante, ma non è per nulla scontata.
Il centrodestra in Veneto, da sette mesi a questa parte, appare diviso. La Lega sperava nel terzo mandato dell'attuale presidente di Regione, Luca Zaia, ma così non è stato: ora il Carroccio cerca un possibile sostituto, mentre Forza Italia insiste sul nome dell'ex sindaco veronese ed europarlamentare Flavio Tosi. Forte pressione anche da Fratelli d'Italia, che vorrebbe proporre un proprio candidato in virtù dei consensi registrati nella regione. Al momento non ci sono grandi novità sui possibili candidati del centrosinistra.
???? Sondaggio Tecnè
— Sondaggi Bidimedia (@SBidimedia) July 8, 2025
Toscana, Giani nettamente favorito
Partita già chiusa in Veneto (con candidato unitario)
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Si andrà al voto in altre quattro regioni nel corso di questo autunno: Valle d'Aosta, Puglia, Campania e Marche. Proprio in quest'ultima regione il centrodestra potrebbe essere riconfermato in autunno: il presidente Acquaroli è in vantaggio nei sondaggi più recenti sul candidato del centrosinistra Matteo Ricci. Lo stacco, tuttavia, è minimo e potrebbe succedere di tutto.
In Puglia e in Campania, il centrosinistra sembra orientato verso la riconferma. Nella prima regione – stando alle rilevazioni della scorsa primavera – la coalizione progressista avrebbe quasi 10 punti percentuali di vantaggio sul centrodestra. Situazione analoga in Campania, dove De Luca non potrà candidarsi per un terzo mandato.