Non ce l'ha fatta Claudio Ercoli, rimasto gravemente ferito nell'esplosione del distributore di benzina di via Gordiani a Roma, avvenuta venerdì 4 luglio 2025: l'uomo è deceduto dopo sei giorni di agonia.
Aveva riportato ustioni sul 55% del corpo ed era ricoverato presso l'ospedale Sant'Eugenio della Capitale. Gli sforzi dei medici non sono purtroppo bastati a salvargli la vita.
Claudio Ercoli aveva 67 anni e lavorava come ispettore Eni. Secondo quanto riferito dall'Asl Roma 2, l'uomo è morto oggi, 9 luglio 2025, alle 11:30. Era uno dei due feriti più gravi dell'esplosione in un distributore di Gpl che, venerdì scorso, ha sconvolto la Capitale.
Secondo quanto ricostruito, l'uomo stava effettuando una verifica tecnica sulla cisterna quando si è verificata la violenta deflagrazione. Le sue condizioni erano apparse subito gravissime, avendo riportato ustioni di terzo grado sul 55% del corpo.
Ieri è stato sottoposto a un complesso intervento di innesto di cute omologa, ma non è stato sufficiente a salvarlo.
L'équipe medica e chirurgica ha messo in atto
ha sottolineato l'Azienda sanitaria. La direzione ha inoltre espresso vicinanza alla famiglia della vittima, nonché "pieno supporto" ai professionisti che stanno proseguendo l'assistenza all'altro grave ferito.
si legge in una nota del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.
Anche Nello Musumeci, ministro per la Protezione Civile e per le politiche del Mare, e Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, hanno espresso il proprio cordoglio per la scomparsa di Claudio Ercoli.
"Mi dispiace tantissimo. Grazie per tutte le volte che mi hai gonfiato le ruote: eri una persona buona" scrive Sara su Facebook.
Il secondo ferito più grave, l'autista 58enne della cisterna carica di gpl, è ancora ricoverato al Sant'Eugenio. Ha il 25% del corpo coperto da ustioni. Le sue condizioni sono critiche ma stabili: la prognosi è riservata.
Nel pomeriggio di oggi saranno sottoposti a intervento chirurgico al policlinico Umberto I sia il vice ispettore Marco Neri che l'agente Francesco D'Onofri, i due poliziotti che hanno riportato le ustioni più serie.
Erano intervenuti durante l'emergenza già in atto, prima che si verificasse la violenta esplosione. Anche nel loro caso i medici non hanno ancora sciolto la prognosi.
Nel fascicolo della Procura di Roma, aperto per fare luce sulle cause del disastro, si aggiunge ora il reato di omicidio colposo. L'indagine della polizia, coordinata dai pm, era stata avviata per disastro e lesioni, al momento a carico di ignoti.
Lunedì scorso c'è stato un primo vertice a piazzale Clodio con pm e vigili del fuoco. Una maxi consulenza potrebbe essere richiesta con l'obiettivo di risalire alle cause del terribile incidente e ricostruire i momenti immediatamente precedenti allo scoppio, che avrebbe potuto provocare un strage. Non si esclude l'errore umano durante la gestione del flusso di Gpl.