L’Università degli Studi Niccolò Cusano Telematica Roma celebra con orgoglio una vittoria che va ben oltre il mero risultato processuale: la sentenza n. 6178/2025 della Corte di Giustizia Tributaria di primo grado di Roma, depositata il 4 luglio 2025, ha sancito l’assoluta correttezza dell’operato dell’Ateneo, annullando integralmente l’avviso di accertamento dell’Agenzia delle Entrate per le imposte IRES e IRAP relative all’anno 2017, per un importo superiore a 8,6 milioni di euro.
La Corte ha accolto in pieno il ricorso presentato dall’Università Niccolò Cusano, riconoscendo la natura non commerciale dell’Ateneo. Il Collegio giudicante ha dichiarato infondato l’accertamento tributario, sottolineando come l’Università non abbia mai perso la propria qualifica di ente non commerciale.
Questa decisione rappresenta una conferma inequivocabile della trasparenza e della legittimità delle attività istituzionali dell’Ateneo, ribadendo che la gestione delle partecipazioni societarie è sempre stata funzionale alle finalità universitarie e non a scopo di lucro.
Nonostante i ripetuti attacchi mediatici e le indagini approfondite da parte della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate, l’Università Niccolò Cusano ha dimostrato ancora una volta la propria integrità. I giudici hanno rigettato la tesi secondo cui l’Ateneo avrebbe assunto natura commerciale, accogliendo invece le argomentazioni difensive supportate da dettagliate relazioni tecniche.
Tale riconoscimento rafforza la posizione dell’Università come punto di riferimento nel panorama della formazione superiore italiana, capace di resistere con trasparenza e determinazione a ogni tentativo di delegittimazione.
Questa vittoria non sarebbe stata possibile senza la professionalità e la dedizione degli organi apicali dell’Ateneo: il Presidente del Consiglio di Amministrazione Giovanni Puoti, il Vice Presidente Stefano Ranucci e gli Amministratori Delegati Stefano Bandecchi e Fabio Stefanelli.
In particolare, il fondatore Stefano Bandecchi si conferma figura di spicco, capace di guidare l’Università con fermezza e visione, anche nei momenti più complessi.
Bandecchi, pur trovandosi al centro dell’attenzione mediatica e oggetto di giudizi spesso condizionati dal suo ruolo pubblico, ha saputo mantenere saldo il timone dell’Ateneo, dimostrando che trasparenza, legalità e dedizione restano i principi cardine della sua azione.
Il pronunciamento della Corte non solo ha restituito chiarezza sulla vicenda, ma ha anche rafforzato la reputazione di Bandecchi come leader capace di affrontare le sfide più delicate senza mai venire meno ai valori istituzionali e alla missione educativa dell’Università.
Questa conferma istituzionale rappresenta un riconoscimento tangibile della sua integrità personale e professionale, ribadendo che, anche quando sottoposto a pressioni e attacchi esterni, Bandecchi e l’Università Niccolò Cusano continuano a distinguersi per correttezza e trasparenza, a beneficio di tutta la comunità accademica.
La sentenza non solo ha annullato l’avviso di accertamento, ma ha anche condannato l’Agenzia delle Entrate al pagamento delle spese processuali, quantificate in 10.000 euro oltre accessori di legge. Si tratta di un precedente importante che rafforza l’autonomia delle università e la corretta qualificazione fiscale degli enti di formazione superiore, offrendo un punto di riferimento per tutto il settore.
L’Università Niccolò Cusano, forte di questa affermazione di giustizia e trasparenza, rinnova il proprio impegno a operare nel pieno rispetto delle normative vigenti. Con 23.349 studenti e 728 dipendenti, l’Ateneo continua a offrire servizi formativi di qualità, ponendo al centro la crescita personale e professionale degli studenti.
La vittoria ottenuta in sede giudiziaria non è solo un successo legale, ma la conferma di un percorso improntato all’etica, alla trasparenza e alla responsabilità sociale.