La notizia ormai chiara da alcune ore a Bogliasco è che non sarà Attilio Lombardo il nuovo allenatore della Sampdoria per la stagione calcistica 2025/26. La scelta, arrivata direttamente dal presidente Joseph Tey, è ricaduta su un profilo inaspettato per molti: Massimo Donati, uno nome che sembra essere conosciuto al mondo del calcio. Ma chi è? È l'ex calciatore di Serie A, un omonimo o addirittura un parente dell'ex centrocampista? Scopriamolo insieme.
Non si tratta né di un omonimo né di un parente: è proprio Massimo Donati, classe 1981, nato a San Vito al Tagliamento.
Ex centrocampista, si è fatto apprezzare per le sue qualità tecniche, anche se la sua esplosione è arrivata prima all’estero e solo successivamente in Italia, durante la fase più matura della sua carriera. Nei suoi esordi, infatti, ha faticato a trovare spazio nel calcio che conta.
La sua ascesa comincia nel vivaio dell’Atalanta, dove si impone come un mediano moderno. Le sue prestazioni attirano l’attenzione del Milan, che lo acquista nel 2001. Tuttavia, trova poco spazio in rossonero e viene girato in prestito più volte. Tra le varie tappe, anche la Sampdoria, nella stagione 2003/2004, dove colleziona 19 presenze in Serie A.
La vera svolta arriva al Celtic di Glasgow, dove conquista da protagonista il campionato scozzese e si fa notare anche in Champions League, realizzando gol di grande qualità.
Terminata l’esperienza estera, torna in Italia per vestire le maglie di Bari, Palermo e Hellas Verona. Chiude la carriera all’estero, con l’Hamilton Academical, sempre in Scozia. Nel 2018 dice addio al calcio giocato.
Donati inizia il suo percorso da allenatore in Scozia, come collaboratore tecnico. Tornato in Italia, approda in Serie C: nel 2021 guida la Sambenedettese, e l’anno seguente conquista una promozione dalla Serie D alla C con il Legnano Salus.
Nel 2024 firma con l’Athens Kallithea, squadra greca militante nella Super League. Ora, da poche ore, è ufficialmente il nuovo tecnico della Sampdoria, attualmente in Serie B.
Per Donati, la chiamata della Sampdoria è un ritorno che unisce passato e futuro. Da calciatore visse una stagione non particolarmente felice in blucerchiato. Ora, da allenatore, ha la possibilità di lasciare un segno profondo: è un tecnico giovane, motivato, con una visione moderna e internazionale del calcio.