Il nuovo bonus mamme 2025 non si limita a un semplice contributo, ma si rinnova con importi variabili da 480 a 3.000 euro, in base al numero di figli e al tipo di contratto di lavoro. La vera novità è contenuta nella Legge di Bilancio 2025 e nel recente decreto Economia, che rafforzano gli incentivi per le lavoratrici madri, introducendo nuove modalità di accesso e differenze sostanziali a seconda della situazione familiare e contrattuale.
Sono molte le domande che riceviamo sull’aumento in busta paga per le lavoratrici madri. Di recente, una lettrice ci ha scritto:
Una domanda semplice ma comune a tante altre lettrici. Per questo, faremo chiarezza sulle novità, sui requisiti necessari e su cosa aspettarsi concretamente: contributi in busta paga, esoneri contributivi e condizioni reddituali da rispettare.
Il governo Meloni prosegue nel rafforzamento degli incentivi per la natalità. Dopo l’introduzione del bonus da 1.000 euro per i nuovi nati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025, è stato potenziato anche il contributo per le lavoratrici madri.
Ufficialmente, il bonus mamme è stato introdotto con la Legge di Bilancio 2024, ed è valido per il triennio 2024–2026. Si tratta di un esonero contributivo destinato alle lavoratrici con almeno tre figli, che consiste in uno sgravio annuo fino a 3.000 euro, senza limiti di reddito. I riferimenti operativi della misura sono contenuti nel Messaggio INPS numero 401 del 31 gennaio 2025.
Con il Decreto Legge n. 95 del 30 giugno 2025, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha ufficializzato l’introduzione di un contributo mensile di 40 euro per le lavoratrici madri con due figli, fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.
In questo caso, l’INPS eroga il contributo dietro richiesta della lavoratrice, a condizione che il reddito non superi i 40.000 euro. Il beneficio è riconosciuto in un’unica soluzione nel mese di dicembre 2025, per un totale di 480 euro netti. Il contributo è esentasse e non rientra nel calcolo ISEE.
Le lavoratrici madri con tre o più figli e contratto a tempo indeterminato continueranno a beneficiare dell’esonero contributivo previsto dal 2024 fino al 2026.
In particolare, hanno diritto a uno sgravio contributivo fino a 3.000 euro l’anno, con le seguenti condizioni:
Il bonus mamme lavoratrici prevede un esonero contributivo variabile in base alla durata del rapporto di lavoro e alle condizioni individuali.
L’importo massimo riconosciuto su base annua non supera i 3.000 euro, ma molte mamme ricevono un esonero proporzionato.
Ad esempio, chi ha diritto all’esonero contributivo per sei mesi nell’arco dell’anno può ricevere un bonus pari a 1.500 euro, calcolato moltiplicando l’importo mensile minimo di 250 euro per 6 mesi.
Le lavoratrici con tre o più figli che hanno un contratto a tempo determinato, sono autonome o professioniste con reddito fino a 40.000 euro annui, hanno diritto a un contributo economico diretto pari a 480 euro nel mese di dicembre 2025, così articolato:
No, assolutamente. Secondo quanto stabilito dal MEF, le madri con tre o più figli titolari di contratto a tempo indeterminato continuano a percepire l’esonero contributivo fino a 3.000 euro annui per tutto il 2025 e fino al 31 dicembre 2026.
Non è previsto il cumulo con il contributo diretto da 480 euro.