11 Jul, 2025 - 21:56

Aurora Maniscalco morta a Vienna, cos’è emerso dall'autopsia? La famiglia: “Controllate il cellulare”

Aurora Maniscalco morta a Vienna, cos’è emerso dall'autopsia? La famiglia: “Controllate il cellulare”

Continua il mistero sulla morte di Aurora Maniscalco, l'hostess palermitana deceduta il 23 giugno 2025 dopo essere precipitata dal terzo piano dell'appartamento a Vienna, in Austria, dove viveva con il fidanzato.

Secondo la magistratura austriaca la giovane, che aveva 24 anni, è morta in seguito a un incidente o a un gesto volontario, archiviando la vicenda e negando l'esame autoptico.

Ma la famiglia di Aurora si sta battendo affinché venga fatta luce su quello che è davvero accaduto, ottenendo l'apertura di un fascicolo per istigazione al suicidio in Italia. L'unico indagato è il fidanzato 27enne Elio Bargione.

L'autopsia sul corpo della ragazza è stata eseguita oggi, venerdì 11 luglio 2025, a Palermo, come disposto dalla Procura.

Cos'è emerso dall'autopsia sul corpo di Aurora Maniscalco, precipitata dal terzo piano a Vienna

I familiari dell'assistente di volo della Lauda Europe, attraverso l'avvocato Alberto Raffadale, avevano sollecitato accertamenti in Italia, non credendo alla tesi del suicidio.

"Se non fosse stata con lui, mia figlia sarebbe viva" ha dichiarato il padre della 24enne, riferendosi a Bargione. Il 27enne fidanzato di Aurora Maniscalco, anche lui assistente di volo, ha raccontato che avevano avuto un litigio, prima che lei corresse verso il balcone per lanciarsi nel vuoto.

L'esame autoptico, eseguito presso l'istituto di Medicina legale del Policlinico, ha escluso segni di violenza e lesioni di tipo diverso da quelle provocate dal volo di circa 14 metri fatto dalla ventiquattrenne la sera del 21 giugno scorso. Il decesso è infatti avvenuto dopo due giorni di agonia.

L'indagine per istigazione al suicidio

Elio Bargione è stato iscritto nel registro degli indagati come atto dovuto, per permettergli di partecipare all'atto irripetibile per antonomasia, ossia l'autopsia. 

Il giovane,  originario di Palermo come la vittima, era con Aurora nel momento in cui la ragazza è caduta dal balcone dell'appartamento di Universumstrasse a Vienna.

I due si conoscevano fin da ragazzini e stavano insieme da qualche anno, ma le famiglie non avevano alcun tipo di rapporto. Pur non volendo colpevolizzare nessuno, i genitori e i parenti della 24enne chiedono che venga fatta chiarezza.

Francesco Maniscalco, papà di Aurora, sostiene che tra loro le cose non andassero bene. Ha espresso i suoi dubbi anche in un'intervista alla trasmissione Rai Estate in diretta.

virgolette
Aurora era piena di vita e aveva molti progetti. Non torna né il racconto che lui fa, né l'orario in cui ci ha detto che sarebbe avvenuto l'incidente. Non mi ha dato una motivazione valida per questa lite. Subito dopo l'incidente non è stato fermato, non sono stati sequestrati né i telefonini né l'appartamento.

A insospettire i familiari di Aurora anche il fatto che il ragazzo li abbia avvisati diverse ore dopo la tragedia, mentre aveva subito chiamato i suoi genitori.

C'è poi un altro dettaglio evidenziato dal padre della vittima: sulla balaustra al terzo piano da cui si sarebbe lanciata Aurora sono visibili delle impronte, come se avesse provato a salvarsi.

 

Le verifiche sul telefonino della vittima

I familiari, ascoltati dalla polizia a Palermo, hanno consegnato anche il cellulare della ragazza, chiedendo che venga sottoposto a verifiche. Il telefonino è rimasto a disposizione del fidanzato dopo la tragedia, tanto da usarlo anche per avvisare la famiglia. 

I genitori temono che siano stati manomessi i profili social della ragazza, così come cancellati dati e chat.

Si attendono i prossimi accertamenti, per scoprire cosa sia successo ad Aurora nella città in cui aveva scelto di vivere per inseguire i suoi sogni.

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