12 Jul, 2025 - 09:15

Maturità 2025, gli studenti boicottano l'esame orale: la risposta del ministero dell'Istruzione

Maturità 2025, gli studenti boicottano l'esame orale: la risposta del ministero dell'Istruzione

Si presenta all'esame di maturità e non proferisce parola di fronte ai docenti che lo interrogano. Succede a Firenze ed è il quarto caso a livello nazionale. La prima volta è accaduto a Padova, presso il liceo scientifico Enrico Fermi, dove il 19enne Gianmaria Favaretto ha sostenuto la prova orale senza rispondere alle domande degli insegnanti. "L'esame di maturità per me è una sciocchezza", ha detto in un'intervista al Mattino di Padova, spiegando che l'attuale esame non valorizza gli studenti. Il giovane aveva già raggiunto la soglia per essere promosso.

Nel giro di pochi giorni, diversi maturandi hanno deciso di mettere in atto la stessa forma di protesta. Casi simili si sono verificati a Treviso, in Toscana e a Belluno, dove due studenti non hanno risposto alle domande dei docenti. Il proliferare di questi casi non è sfuggito al Ministero dell'Istruzione, che ha annunciato provvedimenti in vista dell’esame di maturità del prossimo anno per evitare nuove proteste.

Quali novità arrivano da Viale di Trastevere?
 Secondo quanto comunicato dal ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, chiunque tenterà di mettere in scena una protesta simile a quella degli studenti sarà bocciato. Una presa di posizione dura, quella del titolare del dicastero, che sarà sicuramente oggetto di contestazioni.

Proteste nella maturità 2025: i motivi

C'è molto di più di quanto non si creda dietro le proteste degli scorsi giorni per l’esame di maturità. Il problema, stando almeno alle dichiarazioni degli studenti coinvolti – in primis Favaretto – è sempre relativo alla valorizzazione dei giovani e del loro percorso: la maturità non tiene conto di molti fattori, hanno spiegato gli studenti, e tratta chi la sostiene alla stregua di un numero.

In un’intervista a Il Mattino di Padova, Favaretto ha spiegato che l’esame di fine percorso scolastico ha innescato una competizione pericolosa all’interno della sua classe, aggiungendo che non è il mezzo migliore per testare le capacità acquisite nei cinque anni di superiori. Polemiche che vanno avanti da tempo, ma che ora tornano al centro del dibattito.

La risposta di Valditara: riforma per la maturità 2026?

Il ministro dell’Istruzione Valditara, tuttavia, è intransigente. Non si può boicottare in questo modo un esame di maturità ed è necessaria una forte presa di posizione da parte di Viale Trastevere, avrà pensato. Così, nella giornata di ieri, è arrivata la comunicazione da parte di Valditara: chiunque si rifiuti di sostenere la maturità senza motivo sarà bocciato. Il Ministero spera così di mettere un limite alle proteste degli scorsi giorni ed evitare nuovi casi in futuro.

La misura anti-boicottaggio apre anche alla possibilità di nuovi provvedimenti in vista della maturità 2026, che si inserirebbero nel programma di riforme del titolare del dicastero. Negli scorsi giorni, il ministro ha presentato il Rapporto Invalsi 2025, sottolineando come, durante il governo Meloni, si siano registrati passi in avanti.

Gli studenti cercano confronto

Chiusura totale da parte del Ministero dell’Istruzione e dei dirigenti scolastici. La protesta, che doveva essere un’occasione per essere ascoltati, è stata trattata con mezzi definiti repressivi dagli studenti. L’atteggiamento dei giovani è stato contestato soprattutto dai presidi e dai docenti, che hanno definito il gesto come immaturo.

Dall’altra parte, i sindacati studenteschi hanno difeso gli autori della protesta, invitando il mondo della scuola a prendere atto che l’esame di maturità non tiene conto di diversi aspetti degli studenti. Critici i presidi di DirigentiScuola, che sottolineano come i gesti di questi giorni pongano non pochi interrogativi sulla scuola e i suoi disagi: una voce fuori dal coro, visto che le altre sigle del mondo della scuola hanno espresso un parere negativo sulla protesta.

Riassunto finale in tre punti

  • Proteste silenziose: Alcuni studenti si sono presentati all’esame orale senza rispondere, come forma di protesta contro un sistema valutativo ritenuto inadeguato.
  • Linea dura del Ministero: Il ministro Valditara ha annunciato che chi boicotterà l’esame sarà bocciato, con possibili riforme per la maturità 2026.
  • Scontro generazionale: Gli studenti chiedono ascolto e valorizzazione, ma il Ministero e molti dirigenti scolastici hanno reagito con fermezza, definendo immature le proteste.

 

 

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