Vietato scomporsi, soprattutto in vista delle prossime elezioni regionali che si terranno in autunno. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, rompe gli indugi dopo mesi di incertezza e convoca a Palazzo Chigi, il 16 luglio, i suoi alleati per un confronto costruttivo sul voto che si svolgerà tra qualche mese in almeno sei regioni italiane. Troppe le divisioni nel centrodestra su alcuni territori: ora è necessario trovare un’intesa per presentare un candidato in ogni regione e affrontare con compattezza la sfida contro il centrosinistra.
A preoccupare maggiormente la presidente del Consiglio sono le elezioni in Veneto. Il centrodestra, dato quasi per certo vincitore, deve ancora individuare un candidato condiviso: Fratelli d’Italia rivendica il diritto di indicare un proprio esponente – forte dei consensi ottenuti alle ultime Europee – ma la Lega non arretra, sottolineando il proprio radicamento storico nella regione. Forza Italia, dal canto suo, propone l’ex sindaco di Verona, Flavio Tosi.
Nell’incontro del 16 luglio potrebbero essere sciolti gli ultimi nodi legati alle candidature nelle varie regioni. Del resto, come anticipato dal deputato di FdI Giovanni Donzelli nei giorni scorsi, è fondamentale evitare di “piantare bandierine” e puntare invece su accordi solidi tra gli alleati. Dovrebbero essere presenti il leader della Lega, Matteo Salvini, il segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi e appunto la presidente Meloni.
Tutti a Palazzo Chigi per un confronto decisivo in vista delle elezioni regionali. L’autunno 2025 è ormai alle porte e, mentre le aule di Camera e Senato si preparano alla pausa estiva, i leader del centrodestra devono sciogliere un’ultima, annosa questione: chi saranno i candidati per le prossime consultazioni in Puglia, Valle d’Aosta, Marche, Campania, Toscana e Veneto?
Il 16 luglio potrebbe finalmente arrivare una risposta, dopo mesi di polemiche e tensioni interne alla coalizione. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha convocato a Palazzo Chigi gli altri leader del centrodestra per definire una strategia condivisa in vista del voto autunnale.
Veneto, Campania, Puglia e Toscana: sono queste le regioni in cui va ancora sciolto il nodo delle candidature. Restano escluse la Valle d’Aosta – che segue logiche a parte – e le Marche, dove la ricandidatura dell’attuale presidente, Francesco Acquaroli, appare scontata. La corsa per Palazzo Raffaello è già iniziata: Acquaroli dovrà vedersela con l’eurodeputato del Partito Democratico, Matteo Ricci.
Torna la preoccupazione per il Veneto, dove le forze di governo sembrano in perenne conflitto sul nome del candidato. Fratelli d’Italia insiste sul diritto a esprimere la candidatura, forte del risultato alle Europee; la Lega invoca il proprio legame storico con il territorio e i quindici anni di presidenza Zaia; Forza Italia punta invece su Tosi.
Le idee sembrano più chiare in Campania, Toscana e Puglia. In Campania, per contrastare un possibile candidato del centrosinistra come Roberto Fico, il centrodestra valuta la candidatura del viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli. Manca solo il confronto finale con Lega e Forza Italia per rendere ufficiale la scelta.
In Puglia non è ancora stato trovato un nome condiviso. Tra i papabili figura Francesco Paolo Sisto, viceministro della Giustizia e senatore di Fratelli d’Italia. Forza Italia potrebbe invece proporre Mauro D’Attis o l’europarlamentare Andrea Caroppo.
In Toscana il nome su cui sembra convergere il centrodestra è quello di Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia e vicino a Fratelli d’Italia. Anche se le riserve non sono ancora state sciolte, il primo cittadino pistoiese appare il profilo più accreditato per sfidare l’uscente Eugenio Giani. Il prossimo autunno segna una fase cruciale per il centrodestra: le elezioni regionali sono un test fondamentale per il governo Meloni.