Trattare con Trump come Unione Europea. Questa è la posizione condivisa da maggioranza e opposizione dopo l'annuncio del presidente statunitense, che vorrebbe imporre dazi del 30% alle merci europee sul suolo americano. Il tycoon ha dichiarato che la misura potrebbe essere ritirata solo in cambio di specifiche condizioni favorevoli all’economia statunitense. La missiva inviata dalla Casa Bianca alla Commissione europea è stata percepita come una dichiarazione di guerra economica da parte di Trump. Nel giro di poche ore, quasi tutti i leader europei hanno convenuto sulla necessità di trattare congiuntamente come Unione Europea per fronteggiare le richieste dell’ex presidente.
Sembra essersi formato un vero e proprio fronte per le trattative multilaterali. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è in costante contatto con la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, per arrivare al primo agosto (data in cui dovrebbero scattare i dazi) con un possibile accordo con il presidente degli Stati Uniti. L’obiettivo ora è convincere anche gli Stati membri, come la Francia, più inclini a una linea dura nei confronti di Trump.
In Italia, solo la Lega ritiene che i dazi siano responsabilità di un'Unione Europea a guida tedesca, puntando il dito contro von der Leyen. Nei giorni scorsi, subito dopo l'annuncio delle misure economiche da parte di Trump, diversi esponenti del Carroccio hanno ribadito la necessità di un asse Roma-Washington per ottenere vantaggi diretti. Una posizione quasi isolata nel panorama politico italiano, dove la maggioranza dei partiti concorda sulla necessità di un accordo unitario a livello europeo.
C'è qualcosa che, almeno questa volta, unisce maggioranza e opposizione: la quasi totalità dei partiti italiani, sia di centrodestra che di centrosinistra, concorda sull’importanza di affrontare le trattative con Trump in qualità di Unione Europea. Questo viene considerato l’unico modo per ottenere possibili sconti o persino la revoca dei dazi. Il tempo, però, stringe: le misure economiche entreranno in vigore il primo agosto.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha dichiarato ieri – in un post su X – che Palazzo Chigi è in costante contatto con la Commissione europea, ribadendo la necessità di agire come Unione contro quella che ha definito “una guerra economica” da parte di Washington.
La necessità di presentarsi alle trattative come Unione Europea è condivisa da quasi tutte le forze politiche. Oggi il deputato di Forza Italia, Paolo Barelli, ha ribadito l’importanza di mantenere l’unità in un momento così delicato. Sebbene l’Ue abbia problemi interni, ha affermato, è fondamentale affrontare compatta le decisioni del presidente statunitense. Procedere singolarmente sarebbe pericoloso.
#Barelli (#ForzaItalia) sui #daziusa: "Nessun Paese possano avere una forza economica tale da trattare con gli #Usa. Bisogna trattare come #UE. Meloni ritiene che sia giusto avere un'Europa unita, non ci sono alternative all'Ue" pic.twitter.com/U9jP7s7rfs
— Tag24 (@Tag24news) July 14, 2025
Dello stesso parere è Francesco Silvestri, deputato del Movimento 5 Stelle, secondo cui è necessario farsi rispettare da Trump. Tuttavia, ha criticato sia von der Leyen che Meloni, definite “succubi” dell’ex presidente. Per Silvestri, l’unica via è che l’Europa “mostri i suoi artigli” e costringa Trump a fare un passo indietro.
#Silvestri (#M5s): #VonDerLeyen e #Meloni sono succubi di #Trump, l'Europa mostri gli artigli o verrà risucchiata: rischiamo di essere risucchiati dalle big tech o di subire i #dazi. Si deve trattare insieme" pic.twitter.com/T1te3NjB5x
— Tag24 (@Tag24news) July 14, 2025
L’unico partito che si discosta dalla linea multilaterale è la Lega. Già dopo la lettera di Trump alla Commissione europea, da via Bellerio era emersa la posizione secondo cui sarebbe stato preferibile trattare bilateralmente. Negli ultimi giorni, la posizione anti-Ue del Carroccio si è fatta più marcata. Non solo si sostiene che l’Italia dovrebbe negoziare autonomamente con Trump, ma si attribuisce all’Unione Europea la responsabilità dei dazi.
A detta della Lega, la causa delle misure imposte da Trump risiederebbe in una burocrazia europea dominata dalla Germania. Una posizione sostenuta anche dall’europarlamentare Silvia Sardone.
???? Silvia Sardone (Europarlamentare e Vicesegretario della Lega): "Dazi USA? La situazione è figlia dell’incapacità di questa Commissione Ue a trazione tedesca, guidata dalla Von der Leyen, interessata a mantenere la poltrona facendo aperture ai… https://t.co/upPoAVK559 pic.twitter.com/sgmuE32mm2
— Lega - Salvini Premier (@LegaSalvini) July 14, 2025
Attualmente, però, la Lega resta l’unico partito italiano a mantenere una linea “filo-Trump”, nonostante l’annuncio dell’introduzione dei dazi a partire dal primo agosto.