In arrivo una nuova sanatoria per le Partite Iva, con l’approvazione, da parte della Commissione delle Finanze della Camera, di un emendamento al decreto fiscale.
Il ravvedimento speciale si riferirà agli anni d’imposta dal 2019 al 2023, ma non per tutti i contribuenti titolari di Partita Iva.
In questo articolo, vediamo subito a chi è rivolta la nuova sanatoria, le regole e il costo ridotto per gli anni del Covid e quali sono gli altri vantaggi che offre.
Sta per prendere vita il ravvedimento speciale, la nuova sanatoria rivolta ai titolari di Partita Iva che aderiranno al concordato preventivo biennale 2025/26.
Prevista da un emendamento al decreto Legge Fiscale, la nuova sanatoria rimette sotto i riflettori il concordato preventivo biennale, tanto apprezzato quanto odiato dai titolari di Partita Iva.
Quindi, non parliamo di una sanatoria rivolta a tutti: la sua applicazione presuppone, come già detto, l’adesione al concordato preventivo biennale 2025/26 e questa è la regola fondamentale da rispettare.
La sua logica è davvero molto semplice: le Partite Iva che accettano di stringere la mano al Fisco saranno agevolate con uno sconto sulle irregolarità pregresse.
Le nuove regole sono altrettanto semplici. Come anticipato, il ravvedimento speciale potrà essere applicato solo per i periodi dal 2019 al 2023, su una o più annualità.
L’ago della bilancia sarà rappresentato dal punteggio ISA, conseguito proprio in quei singoli anni d’imposta.
Il meccanismo non cambia ed è uguale a quello in vigore lo scorso anno. Anche per questo periodo, il grado di affidabilità fiscale del contribuente, misurato tramite gli ISA, assume un ruolo centrale e incide su due aspetti fondamentali:
La base imponibile che può essere regolarizzata si determina applicando un incremento percentuale al reddito dichiarato per ciascuna annualità. L’entità dell’incremento dipende dal punteggio ISA ottenuto, secondo sei fasce predefinite.
Aumento percentuale del reddito in base al punteggio ISA
Punteggio ISA | Incremento del reddito dichiarato |
---|---|
10 | +5% |
Da 8 (incluso) a 9,99 | +10% |
Da 6 (incluso) a 7,99 | +20% |
Da 4 (incluso) a 5,99 | +30% |
Da 3 (incluso) a 3,99 | +40% |
Inferiore a 3 | +50% |
Il reddito così aumentato costituisce la nuova base imponibile su cui calcolare l’imposta sostitutiva nell’ambito della regolarizzazione.
L’imposta da versare, sotto forma di flat tax, varia in funzione del livello di affidabilità fiscale raggiunto nel singolo periodo d’imposta. Anche in questo caso, il sistema è articolato in tre fasce.
Aliquote dell’imposta sostitutiva in base al punteggio ISA
Punteggio ISA nel singolo anno | Aliquota dell’imposta sostitutiva |
---|---|
Pari o superiore a 8 | 10% |
Da 6 (incluso) a 7,99 | 12% |
Inferiore a 6 | 15% |
Per gli anni 2020/21, si aggiungono vantaggi e nuove regole. Si tratta degli anni che saranno ricordati dalla storia come quelli della pandemia da Covid 19. Anni che hanno messo in ginocchio molte imprese e hanno comportato una inevitabile crisi economica.
Per queste ragioni, è stato previsto dall’emendamento una riduzione dell’importo del 30%. Ovviamente, limitatamente agli anni 2020-2021.
Il nuovo ravvedimento speciale per le Partite Iva che hanno aderito al regime forfettario offre molti vantaggi. In sostanza, non si limita allo sconto sulle imposte, ma la sanatoria premette di proteggersi dai controlli dell’Agenzia delle Entrate.
L’emendamento approvato prevede un blocco degli accertamenti per i cosiddetti “anni scudati”. Pertanto, è previsto lo stop alla possibilità di rettificare i redditi d’impresa o di lavoro autonomo ma con eccezioni per chi decade dal concordato.
Tirando le somme, se abbinato a un nuovo patto con il Fisco, il ravvedimento ha un duplice impatto:
Anche se ancora occorre attendere il via libera definito alla legge di conversione del decreto legge Fiscale, è possibile dire con certezza che per pagare ci sarà molto tempo.
Infatti, la prima o unica rata dovrà essere versata entro il 15 marzo 2026.