Una nuova bufera scuote la politica americana. Il capo dell’intelligence americana, Tulsi Gabbard, accusa l’ex presidente Obama di aver orchestrato una frode elettorale nel 2016. Trump rilancia.
La direttrice dell'Intelligence nazionale degli Stati Uniti, Tulsi Gabbard, ha scatenato una nuova tempesta politica.
Gabbard è apparsa il 18 luglio su Fox News, nel programma “Hannity”, e ha accusato l'ex presidente americano, Barack Obama, insieme ad alti funzionari della sua amministrazione, di aver orchestrato una "cospirazione traditrice" nelle elezioni del 2016.
Secondo quanto sostiene Gabbard, Obama avrebbe deliberatamente diffuso informazioni errate sull'ingerenza della Russia nelle elezioni statunitensi. Alti funzionari della sua amministrazione avrebbero manipolato l'intelligence per giustificare un'inchiesta.
L’obiettivo di Obama, secondo la direttrice, sarebbe stato quello di "sovvertire la volontà del popolo americano" nelle elezioni del 2016.
???? Americans will finally learn the truth about how in 2016, intelligence was politicized and weaponized by the most powerful people in the Obama Administration to lay the groundwork for what was essentially a years-long coup against President @realDonaldTrump, subverting the… pic.twitter.com/UQKKZ5c4Op
— DNI Tulsi Gabbard (@DNIGabbard) July 18, 2025
A sostegno delle sue accuse, Gabbard ha recentemente desecretato un rapporto sulla questione. Sostiene, inoltre, di aver scoperto "prove schiaccianti" a sostegno della sua tesi. Commentando oltre cento documenti recentemente declassificati, ha dichiarato:
Secondo Gabbard, figure di spicco come l’ex presidente Barack Obama, l’ex direttore dell’FBI James Comey, l’ex capo della CIA John Brennan, l’ex direttore della National Intelligence James Clapper e l’ex consigliere per la sicurezza nazionale Susan Rice avrebbero preso una "decisione molto intenzionale per creare questo pezzo di intelligence costruito e politicizzato", con l’obiettivo, ribadisce, di "sovvertire la volontà del popolo americano".
Gabbard, ex parlamentare democratica oggi schierata con il movimento MAGA, ha chiesto che l'amministrazione Obama venga perseguita con il massimo rigore della legge.
Their goal was to usurp President Trump and subvert the will of the American people.
— DNI Tulsi Gabbard (@DNIGabbard) July 18, 2025
No matter how powerful, every person involved in this conspiracy must be investigated and prosecuted to the fullest extent of the law. The integrity of our democratic republic depends on it.
We… pic.twitter.com/KJ7qrmMv0k
Mentre si trova ancora sotto pressione per il caso Epstein, il presidente americano, Donald Trump, ha accolto con favore le rivelazioni di Tulsi Gabbard. Le sue dichiarazioni non si sono fatte attendere:
Donald J. Trump Truth Social 07.19.25 07:15 PM EST pic.twitter.com/fRRFhhzj8e
— Fan Donald J. Trump Posts From Truth Social (@TrumpDailyPosts) July 19, 2025
Il sostegno di Trump a Gabbard consolida un asse politico ma allo stesso tempo non è sfuggito che questa presa di posizione possa servire anche a distogliere l’attenzione dal caso Epstein.
Un rapido sguardo al passato aiuta a comprendere la portata delle accuse. Il voto del 2016 ha segnato la fine dei due mandati di Barack Obama, eletto per la prima volta nel 2008 e riconfermato nel 2012. In quell’anno elettorale, il Partito Democratico aveva candidato Hillary Clinton, ex first lady e Segretario di Stato, contro Donald Trump, imprenditore e outsider politico.
Le elezioni del 2016 sono diventate oggetto di intense discussioni e polemiche. Uno dei temi centrali è stato l’interferenza russa. Le indagini successive hanno rivelato che Mosca ha cercato di influenzare l’opinione pubblica a favore di Trump, tramite cyber attacchi e campagne di disinformazione sui social media.
Ma quello è stato anche l’anno dell’esplosione della sfiducia nei media tradizionali e del dilagare delle fake news. Hillary Clinton è stata duramente criticata per l'uso di un server email privato mentre era Segretario di Stato.
Anche se Clinton ha ottenuto la maggioranza del voto popolare, Trump ha vinto il collegio elettorale, conquistando così la Casa Bianca. Il risultato ha alimentato dubbi sul sistema elettorale americano e ha creato profonde fratture tra le due Americhe politiche.
Le nuove accuse di Tulsi Gabbard e il sostegno immediato di Trump rischiano ora di riaprire uno dei capitoli più controversi della recente storia politica americana.