Donald Trump torna a colpire Barack Obama. Stavolta lo fa con un video generato dall'intelligenza artificiale in cui si vede l'ex presidente democratico addirittura ucciso e incarcerato. Una provocazione studiata nei minimi dettagli, accompagnata da musica simbolica, citazioni e immagini costruite per colpire l'immaginario collettivo. Ma dietro questo gesto c'è molto più di una semplice trovata elettorale: Trump sembra ossessionato da Obama da anni. I due non hanno solo idee politiche opposte: la loro rivalità è diventata personale, mediatica e simbolica. E oggi, il magnate rilancia lo scontro su nuovi fronti.
Il presidente degli Stati Uniti ha pubblicato, il 21 luglio, su Truth Social un video bizzarro generato con l'intelligenza artificiale.
La clip inizia con un filmato reale di Obama e di alcuni esponenti del Partito Democratico che affermano che "Nessuno è al di sopra della legge". Successivamente, si vedono le riprese di Obama che dà il benvenuto a Trump alla Casa Bianca, con la canzone "YMCA" come sottofondo, spesso presente anche durante i comizi del tycoon. Poi il video mostra Obama arrestato dagli agenti dell'FBI mentre Trump sorride. Le immagini successive ritraggono Obama incarcerato, vestito con una tuta arancione e rinchiuso dietro le sbarra.
Il post di Trump è arrivato in seguito alle parole del capo dell'intelligence statunitense Tulsi Gabbard. Intervenendo il 18 luglio nel programma "Hannity", la direttrice ha accusato l'ex presidente di aver orchestrato una cospirazione nelle elezioni presidenziali del 2016 .
Secondo la versione di Gabbard, Obama avrebbe deliberatamente diffuso informazioni errate sull'ingerenza russa nel voto. Lo ha accusato, inoltre, di "sovvertire la volontà del popolo americano".
Il magnate ha già espresso il suo sostegno alle rivelazioni di Gabbard.
Per alcuni, le rivelazioni dell'intelligence statunitense sono solamente un tentativo di distrazione dal caso Epstein. La mancata pubblicazione di nuovi documenti , in particolare la "lista dei clienti di Epstein", ha suscitato le critiche anche dei fedelissimi di Trump, i MAGA.
La pressione del presidente stesso sulla vicenda che riguarda Obama appare anche come parte delle critiche accumulate nel tempo da Trump nei confronti dell'ex presidente e delle divergenze tra i due leader americani.
Donald Trump ha vinto le elezioni nel 2016 contro Hillary Clinton. Il magnate, senza un background politico, è diventato il successore di Barack Obama, già eletto due volte all'incarico. Le elezioni di quell'anno non hanno portato però solo un passaggio di consegne da democratici a repubblicani, ma hanno aperto anche una discussione sull'eventuale ingerenza russa nel voto.
A partire dall'anno della sua elezione, Trump ha spesso rivolto critiche contro Obama. Dietro a queste dichiarazioni ci sono numerosi motivi che spaziano dalla politica alla strategia comunicativa.
I due leader hanno visioni opposte degli Stati Uniti. Barack Obama è un progressista, crede nel forte ruolo dello stato ma, allo stesso tempo, nelle istituzioni internazionali. Trump, invece, è un nazionalista e le sue politiche puntano ad un isolamento strategico.
Poi c'è il fatto che Trump, ancora prima di candidarsi, come personaggio pubblico mediatico, promuoveva la teoria infondata del "birtherismo". Secondo questa, Obama non sarebbe nato negli Stati Uniti. Potrebbe sembrare un dettaglio poco rilevante, ma per la politica americana rappresenta un criterio di eleggibilità. Tuttavia, questo punto, oltre alle divergenze, ha aperto anche una rivalità personale.
Secondo un sondaggio del febbraio 2025, Obama è il più amato tra i presidenti viventi . L'ex presidente ha goduto, per la maggior parte dei suoi due mandati, del sostegno dell'opinione pubblica. Obama, inoltre, è stato uno dei più feroci critici di Trump. La loro rivalità ha quindi assunto una dimensione simbolica ma di forte impatto.
Non è da escludere che Trump, voglia anche modellare il paese secondo la sua agenda, cancellando l'eredità della maggior parte dei suoi predecessori. Per citarne alcuni: ha ritirato gli Stati Uniti dall'accordo di Parigi sul clima, dall'accordo nucleare con l'Iran, e ha smontato anche alcune parti dell'Obamacare, l'emblematica riforma sanitaria che porta il nome dell'ex presidente.
Complessivamente, la rivalità tra Trump e Obama fa parte anche della comunicazione del tycoon. Il presidente americano spesso trova un sostegno dalla sua base quando si tratta di attacchi a Obama, anche in assenza di una reazione da parte dell'ex presidente.
Finora, infatti, non ci sono state reazioni pubbliche di Obama agli ultimi attacchi di Trump.