Il concerto del direttore d’orchestra russo Valery Gergiev, previsto il 27 luglio alla Reggia di Caserta, è stato annullato.
La presenza del direttore del Teatro Bolscioi di Mosca, considerato troppo schierato su posizioni filoputiniane, aveva sollevato forti proteste da parte delle associazioni ucraine in Italia, oltre che una accesa polemica politica.
La decisione, non sarebbe però stata comunicata subito allo stesso Gergiev, che ha dichiarato alla stampa russa di non essere stato informato. Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha sostenuto la scelta della Direzione della Reggia, mentre il Movimento 5 Stelle ha criticato duramente l’annullamento, definendolo un atto di censura contro la libertà artistica. In risposta, Carlo Calenda ha accusato il M5S di fare il gioco della propaganda russa. Secondo il leader di Azione, Gergiev non è solo un artista, ma un attivo sostenitore della guerra in Ucraina.
Il caso ha acceso un nuovo scontro politico spaccando l’opinione pubblica e i partiti italiani.
La notizia dell’annullamento del concerto del celebre direttore d’orchestra russo Valery Gergiev, previsto alla Reggia di Caserta il 27 luglio, è circolata nella tarda mattinata di oggi, lunedì 21 luglio. Tuttavia, a quanto pare, nessuno avrebbe provveduto a comunicarlo ufficialmente al diretto interessato.
Almeno così sembrerebbe da alcune dichiarazioni rilasciate da Gergiev all'agenzia russa Tass nel pomeriggio di oggi, ovvero, ore dopo la diffusione della notizia.
“Non ho queste informazioni”, ha risposto il maestro, evitando ulteriori commenti sulla vicenda. L’artista, noto per le sue posizioni filoputiniane, sarebbe dovuto salire sul podio tra meno di una settimana.
In Italia, la decisione della Reggia di Caserta di annullare il concerto del direttore russo Valery Gergiev ha acceso un forte scontro politico. Tra i principali oppositori della cancellazione c’è il Movimento 5 Stelle, che in una nota stampa ha attaccato duramente il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, e gli esponenti politici che hanno accolto con favore la notizia, definendo le loro reazioni “tristi e deprimenti”.
Le parole del Movimento 5 Stelle in difesa di Valery Gergiev hanno provocato la dura reazione di Carlo Calenda. Il leader di Azione, tra i più accesi oppositori dell'esibizione del direttore d'orchestra russo, ha espresso piena soddisfazione per la cancellazione del concerto di Caserta.
Durante una conferenza stampa sul tema, Calenda ha colto l’occasione per criticare duramente il partito guidato da Giuseppe Conte e mettere in guardia le forze del centro da un’eventuale alleanza con i 5 Stelle.
Interpellato su un possibile paragone con il direttore israeliano Daniel Oren, anch’egli ospite della rassegna di Caserta, Calenda ha respinto ogni similitudine. Pur definendo “criminale” l’azione di Israele a Gaza, ha sottolineato che Gergiev e il pianista Romanovsky sono figure direttamente coinvolte nella propaganda pro-Putin, avendo sostenuto pubblicamente l’invasione dell’Ucraina. Per questo motivo, ha ritenuto legittima la loro esclusione dal programma artistico.
Calenda attacca il #M5S dopo la difesa di #Gergiev : "Prendono le posizioni che #Putin vorrebbe in Europa e aiutano la #Russia . Per questo noi non ci alleeremo mai con loro."#Calenda pic.twitter.com/HEed8HPxGO
— Tag24 (@Tag24news) July 21, 2025