L’avviso di garanzia all’ex sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, oggi europarlamentare del PD scuote nelle fondamenta l’alleanza di centrosinistra nelle Marche. La notizia dell’indagine a suo carico, diffusa dallo stesso Ricci, ha avuto l’effetto di un terremoto sulle Elezioni Regionali in programma il 28 e 29 settembre.
L’ex sindaco di Pesaro, infatti, è il candidato ufficiale del centrosinistra alla presidenza della Regione e si appresta a sfidare il governatore uscente del centrodestra, Francesco Acquaroli, dato per favorito nei sondaggi. Il suo coinvolgimento nell’inchiesta sulle presunte irregolarità nella gestione di alcuni affidi del comune negli anni in cui era sindaco, tuttavia, potrebbe mettere seriamente in discussione la sua candidatura, costringendo gli alleati di centrosinistra a cercare un nuovo candidato.
La segretaria del PD, Elly Schlein, ha confermato la fiducia al suo europarlamentare e, mentre nel partito c’è chi parla di giustizia a orologeria, il Movimento 5 Stelle ne approfitta per rimettere tutto in discussione. Una bella grana per Schlein, ma una buona notizia per Giorgia Meloni e per gli alleati di governo, che sperano in una larga riconferma del loro candidato nella Regione.
Dopo il caso Sala a Milano, l’inchiesta della Procura di Pesaro si abbatte con la potenza devastante di un terremoto sul centrosinistra e colpisce dove fa più male.
Le Marche erano l’unica Regione dove i giochi per la scelta del candidato governatore erano già chiusi. Tra l’altro si vota tra poco più di due mesi. Alla fine, il candidato del Partito Democratico, Matteo Ricci era riuscito a vincere le resistenze del Movimento 5 Stelle, strappando la candidatura a presidente. L’inchiesta dei magistrati pesaresi, però, ha rimesso tutto in discussione.
Nelle ultime ore, Matteo Ricci, ha incassato la solidarietà della sua segretaria, Elly Schlein, quella del leader di Italia Viva, Matteo Renzi, del segretario del Psi, Enzo Maraio, ma non quella del Movimento 5 Stelle.
Le dichiarazioni del leader Giuseppe Conte, infatti, sono tutt’altro che distensive. I pentastellati, infatti, negli ultimi giorni hanno in più di un’occasione ribadito come per loro “trasparenza e legalità” siano valori irrinunciabili per la scelta della coalizione e dei candidati da sostenere. Conte ha fatto sapere che valuterà "attentamente le contestazioni mosse nei confronti di Ricci", per capire se la sua condotta possa essere ‘incompatibile’ con i principi e i valori del Movimento 5 Stelle.
Parole che nascondono un chiaro avvertimento e che non devono essere state accolte con favore al Nazareno.
L’avviso di garanzia all’ex sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, è una brutta grana per il centrosinistra e per il PD, soprattutto perché ‘in panchina’ non c’è nessun possibile sostituto. La candidatura di Ricci è risultata fin da subito quella più scontata e probabile.
Ricominciare tutto d’accapo a due mesi dalle elezioni non è un’opzione che Elly Schlein vuole prendere in considerazione. Le parole di Giuseppe Conte, tuttavia, non lasciano dubbi sul rischio che il Movimento 5 Stelle alla fine possa decidere di ritirare il sostegno a Ricci. Un’ipotesi che rischierebbe di compromettere anche gli accordi faticosamente raggiunti nelle altre regioni al voto in autunno e nello specifico in Toscana e in Campania.
Le Marche, rischiano seriamente di trasformarsi in una valanga di fango che potrebbe travolgere il delicato equilibrio su cui si regge l’alleanza di centrosinistra.
Intanto gli alleati del campo largo difendono la candidatura di Ricci dalle parole di Conte. Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, scrive sui social:
Parliamoci chiaro. Il garantismo vale sempre, non solo per gli amici. Garantismo non vuol dire evitare i processi, ma vuol dire aspettare le sentenze.
— Matteo Renzi (@matteorenzi) July 23, 2025
Nel frattempo gli indagati hanno il diritto e persino il dovere di continuare a lavorare. Oggi è indagata la Meloni, è indagato…
Il segretario di +Europa, Riccardo Magi evidenzia il tempismo dell'avviso di garanzia e ribadisce il sostegno al candidato del centrosinistra.
Riccardo #Magi (+Europa): "Ricci deve andare assolutamente avanti. L'inchiesta deve fare il suo corso. C'è un tempismo incredibile."#ElezioniMarche #MatteoRicci #Pd pic.twitter.com/Xj3s26RgZG
— Tag24 (@Tag24news) July 23, 2025
Giustizia a orologeria? Complottismi a parte, è un dato di fatto che la notizia dell’avviso di garanzia a Matteo Ricci sia arrivata il giorno dopo l’ufficializzazione della data delle elezioni regionali nelle Marche, che sono state fissate per il 28 e 29 settembre.
Lo stesso Ricci, nel messaggio pubblicato sui suoi social, si è detto “amareggiato e arrabbiato” perché la notizia è arrivata il giorno dopo la convocazione delle elezioni, dopo un anno di indagini.
Ha chiosato l’europarlamentare del PD.
Se non si è trattato di giustizia a orologeria, è sicuramente stata una beffa per candidato, partito e coalizione.
Sorride, invece, il centrodestra che vede aumentare le chance di vittoria del proprio candidato, il governatore uscente di Fratelli d’Italia, Francesco Acquaroli, già dato per favorito nei sondaggi.