Con la pubblicazione delle istruzioni operative da parte dell’Inps, prende ufficialmente il via il Bonus Maroni-Giorgetti, l’incentivo economico previsto per i lavoratori che scelgono di posticipare il pensionamento anticipato.
Potranno beneficiare del bonus, direttamente in busta paga, sia i dipendenti del settore pubblico sia quelli del settore privato.
L’Inps ha definito anche il calendario delle decorrenze del bonus: per chi raggiunge i requisiti pensionistici nel 2025, sarà erogato a partire dalla data in cui sarebbe decorso il pensionamento, se il lavoratore avesse scelto di uscire dal lavoro.
Non perdiamoci in altre anticipazioni, e vediamo subito quando decorre il bonus posticipo pensione e tutte le informazioni sulla misura.
Con la circolare pubblicata nei giorni scorsi, l’Inps ha fornito importanti chiarimenti sul calendario delle decorrenze per l’erogazione del bonus (ex Maroni, ora Giorgetti 2025), l’incentivo riconosciuto a chi rinuncia alla pensione anticipata.
Per i lavoratori che maturano i requisiti nel corso del 2025, il bonus in busta paga scatterà a partire dalla data in cui sarebbe decorso il pensionamento, se si fosse scelta l’uscita dal lavoro.
La data esatta varia in base a due fattori:
In pratica, il diritto all’incentivo decorre dal primo giorno utile per accedere alla pensione, ma solo per chi decide di rimanere in servizio e richiede l’agevolazione.
Per i dipendenti del settore privato e i lavoratori autonomi, l’erogazione del bonus:
Nel caso dei dipendenti pubblici, il bonus potrà essere corrisposto solo a partire:
L’Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 45/2025, ha spiegato che il bonus pagato nel 2025 ai lavoratori dipendenti iscritti alla Gestione esclusiva dell’Assicurazione Generale Obbligatoria (Ago), che decidono di restare al lavoro rinunciando all’accredito dei propri contributi Inps, non aumenta il reddito imponibile.
In pratica, chi ha i requisiti per andare in pensione anticipata ma sceglie di continuare a lavorare può ricevere direttamente in busta paga questo incentivo senza dover pagare tasse su di esso.
Come funziona? Sostanzialmente, perché il lavoratore rinuncia all’accredito dei contributi previdenziali a suo carico, la somma che il datore di lavoro avrebbe versato all’Inps gli viene corrisposta come bonus netto.
Ne possono usufruire i lavoratori che hanno maturato i requisiti per Quota 103 o per la pensione anticipata ordinaria.
Con la risoluzione n. 45 del 30 giugno 2025, l’Agenzia delle Entrate ha fatto chiarezza su un aspetto importante del Bonus Maroni-Giorgetti: anche se si tratta di un elemento aggiuntivo nella busta paga, questo bonus non viene tassato come reddito da lavoro dipendente.
Le somme derivanti dalla rinuncia all’accredito dei contributi pensionistici da parte del lavoratore non vanno inserite nel reddito imponibile e quindi sono escluse dall’applicazione dell’Irpef.
Questo chiarimento riguarda in particolare i lavoratori iscritti alla cosiddetta “Gestione pubblica”, una specifica categoria dell’Ago.
Inizialmente, l’agevolazione si applicava solo a chi era iscritto all’Ago per invalidità, vecchiaia o superstiti, o a gestioni sostitutive. Ma con la legge di bilancio 2025 è stato esteso anche ai dipendenti della Gestione pubblica, ampliando così il campo di applicazione dell’esenzione fiscale.