Non accenna a placarsi la polemica sull’ordine del giorno ritirato di Fratelli d’Italia per l’aumento delle indennità dei deputati. Il caso sollevato, mercoledì 23 luglio, dal Movimento 5 Stelle è al centro di un durissimo scontro verbale tra il leader pentastellato, Giuseppe Conte, e il deputato di Fratelli d’Italia, Fabio Rampelli, firmatario del documento incriminato.
Rampelli ha smentito, sostenendo che l'odg non è mai stato ufficializzato e che la richiesta riguardava solo i dipendenti del Parlamento, non i parlamentari. Per evitare strumentalizzazioni, avrebbe chiesto l’esclusione dei deputati dal testo.
Tuttavia, la tensione è salita dopo che Rampelli ha definito i Cinquestelle “straccioni” in un video, accusandoli di diffondere fake news. Giuseppe Conte ha reagito duramente, ribadendo l’impegno M5S contro i privilegi della casta e affermando che non arretreranno.
Il caso è scoppiato nella giornata di ieri. Alcuni esponenti M5S avevano rivelato l’esistenza di un ordine del giorno di Fratelli d’Italia, a prima firma del vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, che di fatto prevedeva l’equiparazione delle indennità e degli emolumenti tra Camera e Senato. In pratica, gli esponenti pentastellati, accusavano il vicepresidente della Camera di voler aumentare di 1000 euro delle indennità dei deputati, nonché un’apertura al ripristino dei vitalizi.
L’ordine del giorno è stato poi ritirato.
La casta ci riprova ancora.
— Chiara Appendino (@c_appendino) July 23, 2025
Con il favore delle tenebre, in piena legge di Bilancio, hanno aumentato stipendio dei propri Ministri. Alla faccia di milioni di italiani che faticano ad arrivare a fine mese ⤵️ pic.twitter.com/miSTvP2rYy
Accuse che Rampelli ha immediatamente smentito, chiarendo che l’odg in realtà non era mai stato depositato precisando che aveva chiesto "l'esclusione di parlamentari ed ex parlamentari" dal testo, proprio per "evitare le strumentalizzazioni".
La polemica anti-casta ha immediatamente fatto salire la tensione tra Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle, con accesi scambi verbali i cui strascichi non accennano a placarsi.
Non è passata inosservata, infatti, la replica di Fabio Rampelli che ha definito ‘straccioni’ i Cinquestelle in un video-messaggio, in cui spiegava la ratio dell’ordine del giorno incriminato, che avrebbe dovuto equiparare gli stipendi dei dipendenti dei due rami del Parlamento, escludendo i parlamentari.
Ha dichiarato il vicepresidente della Camera di Fratelli d’Italia.
Ha concluso Rampelli
La replica di Giuseppe Conte è arrivata questa mattina con un altrettanto duro post pubblicato sui suoi canali social in cui risponde alle parole di Rampelli e ribadisce l’impegno del suo partito nella lotta al ripristino dei privilegi della casta e contro ogni tentativo di ripristino dei vitalizi.
Scrive Conte che poi avverte:
In Parlamento ci offendono, ci insultano, alte cariche di Fratelli d'Italia ci danno degli "straccioni". Apprendo dai giornali che l'ex parlamentare Ilona Staller ha preannunciato una denuncia e vuole portarmi in Tribunale per aver difeso il taglio dei vitalizi che abbiamo fatto…
— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) July 24, 2025
Ieri, nel corso del suo intervento alla Camera, il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Ricciardi ha definito ‘indegne’ le parole di Rampelli e oggi sui social ha chiesto le sue dimissioni: