Il generale dell'esercito Roberto Vannacci sarebbe andato in pensione anticipata a 56 anni.
La notizia è stata riportata dal giornale “Il Fatto Quotidiano” in un articolo in cui si racconta che l’ex ufficiale dell’Esercito, oggi vicesegretario del Carroccio, sarebbe andato in quiescenza anticipata dopo aver versato 44 anni di contributi.
L’articolo ha suscitato la replica immediata di Vannacci che, nelle ultime ore, ha pubblicato diversi contenuti sui suoi canali social in cui ha attaccato il quotidiano per il presunto scoop, e ha spiegato la ragione del suo pensionamento anticipato.
In un'intervista alla trasmissione “Calibro 8” su Radio Cusano Campus, ha spiegato di aver rispettato le normative previste per il personale militare. Vannacci ha versato 44 anni di contributi, grazie al suo arruolamento precoce e al servizio nei corpi speciali.
Come ha fatto il generale della Lega ad andare in pensione a soli 56 anni? Semplicemente rispettando le normative vigenti per la quiescenza degli appartenenti alle forze armate.
Nel corso della trasmissione condotta da Francesco Borgonovo su Radio Cusano Campus, Roberto Vannacci, è intervenuto sulla polemica sollevata dall’articolo del Fatto Quotidiano sul suo pensionamento anticipato. Vannacci ha criticato duramente Il Fatto Quotidiano, accusandolo di aver costruito una polemica su un fatto regolare e legittimo.
“Dell’articolo del fatto quotidiano posso avvolgerci il pesce, quando vado a comprarlo per una cena con gli amici”, ha dichiarato non senza una punta di sarcasmo.
Vannacci ha precisato che il suo pensionamento è pienamente conforme alla normativa vigente per il personale delle forze armate, categoria che prevede regole specifiche a causa della natura usurante del lavoro, soprattutto per chi ha servito nei reparti speciali.
“Mi permetta di rispondere brevemente a questo articolo inutile del Fatto Quotidiano che altro non fa che rivelare quelle cose le normative in vigore per il trattamento di quiescenza dei militari che hanno una condizione specifica, proprio perché si tratta di un lavoro usurante, ragione di più se fai l’incursore paracadutista”.
Ha sottolineato, inoltre, di aver maturato tutti i diritti per la pensione, evidenziando come pochi possano vantare 44 anni di contributi a 56 anni.
“Io ho pagato 44 anni di contributi, ho tutti i diritti per andare in pensione. Mi domando quante persone che vanno in pensione hanno all’attivo 44 anni di contributi pagati.”
Arruolatosi a 17 anni, ha prestato servizio in diversi corpi speciali, come paracadutista incursore nella Folgore e nel Col Moschin, dove ogni anno lavorato vale 1,2 anni ai fini pensionistici. Questo gli ha permesso di raggiungere la soglia di contributi necessari per poter andare in pensione con qualche anno di anticipo, rispetto alla quota 103. Secondo la normativa vigente, il personale militare gode di regole specifiche per il pensionamento, essendo un lavoro considerato usurante.
Attualmente In Italia per andare in pensione bisogna raggiungere quota 103, che permette ai lavoratori di andare in pensione anticipata al raggiungimento di specifici requisiti di età e contributi. Nello specifico, per accedere a Quota 103, è necessario avere 62 anni di età e 41 anni di contributi.
Di conseguenza il generale Vannacci avrebbe dovuto attendere ancora qualche anno ma - come da lui stesso chiarito sulle colonne del quotidiano diretto da Marco Travaglio - “quota 100 non si applica ai militari”.