26 Jul, 2025 - 20:00

Val di Susa, torna la protesta No Tav: ecco perchè la manifestazione di oggi è una sfida al governo

Val di Susa, torna la protesta No Tav: ecco perchè la manifestazione di oggi è una sfida al governo

Come ogni anno, i No Tav tornano a farsi sentire. Un centinaio di manifestanti, in occasione del festival Alta Felicità, hanno protestato nei pressi del cantiere di Venaus, non troppo lontano da Susa. I manifestanti hanno poi occupato l'autostrada Torino-Bardonecchia per far sentire la propria voce contro il progetto che il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, intende portare a termine nei prossimi anni.

Un altro gruppo di manifestanti, parallelamente a quanto accaduto sull'A32 — la carreggiata è stata chiusa — ha divelto la recinzione e colpito le reti del cantiere con sassi e aste di ferro, per poi appiccare piccoli incendi all’interno dell’area. Anche sull’autostrada Torino-Bardonecchia è stata incendiata dell’erba secca.

Rabbia da parte della maggioranza di governo, che vede il gesto — avvenuto a margine del festival contro la Tav — come una sfida al decreto Sicurezza approvato lo scorso 4 giugno. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha parlato di atto di guerriglia urbana e, nel giro di poche ore, diversi esponenti del centrodestra hanno sostenuto la tesi del titolare del Viminale.

Cosa è successo oggi in Val di Susa?

Fiamme nel cantiere della Tav e sull’A32 Torino-Bardonecchia. Nella giornata di oggi, 26 luglio 2025, un gruppo di manifestanti contrari all’alta velocità Torino-Lione si è mosso dal Festival dell’Alta Felicità a Venaus, non lontano da Susa, e ha occupato l’autostrada per manifestare il proprio dissenso. I manifestanti hanno dato fuoco a erbacce lungo l’A32, causando la chiusura del tratto stradale.

Disagi anche al cantiere, dove un secondo gruppo di persone è riuscito a entrare e ha appiccato piccoli incendi. Poco prima, gli stessi manifestanti avevano lanciato pietre e bombe carta contro le forze dell’ordine.

Le reazioni dal Viminale

C’è rabbia nei confronti dei manifestanti No Tav, in particolare dal ministero dell’Interno, che ha colto l’occasione per ribadire l’importanza del decreto Sicurezza. Il ministro Piantedosi ha dichiarato nel pomeriggio che l’azione dei manifestanti non è dissenso, ma guerriglia urbana. Ha inoltre attaccato il Festival dell’Alta Felicità, sostenendo che dietro la facciata culturale si nasconde “un’azione di violenza organizzata ai danni dello Stato”:

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Quanto accaduto oggi in Val di Susa, durante la manifestazione legata al cosiddetto Festival dell’Alta Felicità è semplicemente vergognoso. Dietro la facciata di un evento “culturale” si è consumata l’ennesima, inaccettabile azione di violenza organizzata ai danni dello Stato, delle sue infrastrutture e di chi le difende. E pensare che qualcuno ha avuto il coraggio di criticare il Decreto Sicurezza: oggi, di fronte all’ennesimo attacco premeditato e gratuito, quelle norme si dimostrano non solo attuali, ma assolutamente necessarie. Abbiamo bisogno di strumenti chiari e rigorosi per difendere la legalità e la sicurezza dei cittadini. Gruppi travisati, violenti, perfettamente coordinati, hanno sfondato recinzioni, incendiato strutture, lanciato pietre e fumogeni contro le Forze dell’ordine. Non si è trattato di dissenso, ma di un vero e proprio atto di guerriglia urbana. È il volto peggiore di un estremismo ideologico che va isolato e represso con fermezza. Piena, incondizionata solidarietà alle donne e agli uomini delle Forze dell’Ordine, che anche oggi, con coraggio e grande senso del dovere, hanno contenuto una situazione che avrebbe potuto degenerare ulteriormente. A loro va non solo il nostro sostegno, ma la gratitudine dell’intero Paese. Mi è stato assicurato il massimo impegno nell’identificazione di tutti i responsabili di questi atti ignobili e confido che verranno assicurati alla giustizia

Parole dure anche da parte degli esponenti della maggioranza. La deputata di FdI, Augusta Montaruli, ha attaccato il centrosinistra, accusandolo di voler difendere manifestanti di questo tipo dagli effetti del decreto Sicurezza. Il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ha auspicato che i responsabili vengano puniti. Un auspicio condiviso anche dalla Lega, che tramite una nota ha definito “facinorosi” gli autori delle azioni odierne.

Critica la presidente del Consiglio Giorgia Meloni:

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Atti di guerriglia urbana indegni di una Nazione civile, che non hanno nulla a che vedere con l'espressione del dissenso e che condanniamo con fermezza. Atti che, con il decreto sicurezza voluto dal Governo, potranno essere puniti con maggiore severità e fermezza

I No Tav sfidano il governo: ecco come

Quello di oggi non è stato un semplice gesto di protesta per portare all’attenzione del governo la questione Tav, i suoi costi e il suo impatto ambientale sulla Val di Susa, ma una vera e propria sfida al governo Meloni e al provvedimento più controverso: il decreto Sicurezza. L’occupazione dell’A32, secondo il pacchetto normativo, dovrebbe essere punita con pene severe.

Se il blocco stradale è effettuato con il proprio corpo, la sanzione prevede la reclusione fino a un mese o una multa fino a 300 euro. Se compiuto da più persone riunite, la pena aumenta: da 6 mesi a 2 anni di reclusione. Per chiunque depositi o abbandoni oggetti che ostruiscano la strada, la reclusione va da 1 a 6 anni.

La provocazione dei manifestanti non è sfuggita alla senatrice di Italia Viva, Silvia Fregolent, che ha commentato:

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“Ma come? Il decreto Sicurezza non doveva garantire l’ordine? E il dl Rave non doveva prevenire ogni tipo di assembramento illegale? E invece eccoci qui: bombe carta, occupazioni, autostrade bloccate, tensioni alle stelle.”

Non resta che attendere come reagirà il governo di fronte a una provocazione di questo tipo.

Riassunto finale in tre punti

  • Proteste e disordini in Val di Susa: Durante il festival No Tav, manifestanti hanno occupato l’autostrada A32 e appiccato incendi nel cantiere della Tav, generando disagi e forti tensioni.
  • Reazioni politiche: Il governo condanna le azioni come “guerriglia urbana”, difendendo il decreto Sicurezza e attaccando l’organizzazione del festival.
  • Sfida aperta al governo: Le proteste sono viste come una provocazione diretta contro il dl Sicurezza, con sanzioni previste per blocchi stradali e atti vandalici.
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