Saranno giorni di lavoro per le forze dell'ordine, soprattutto a fronte delle reazioni da parte del Viminale e di Palazzo Chigi agli scontri in Val di Susa e ai disordini lungo l'A32 a opera degli attivisti No Tav. Le forze dell'ordine sono al lavoro per identificare i responsabili delle azioni della giornata di ieri, 26 luglio 2025. Durante il festival dell'Alta Felicità, evento culturale contro la costruzione dell'alta velocità Torino-Lione, un centinaio di persone hanno dato vita a un corteo contro il cantiere della Tav e sull'autostrada Torino-Bardonecchia.
Nel corso delle due manifestazioni è successo di tutto. Un primo gruppo di manifestanti ha superato le recinzioni e ha appiccato piccoli incendi all'interno del cantiere non troppo distante da Venaus, mentre un secondo gruppo ha occupato l'A32 dando fuoco a erbacce lungo il percorso. .Si sono registrati momenti di alta tensione tra le forze dell'ordine e i manifestanti che hanno tirato sassi e bombe carta
Le reazioni della politica non sono mancate già nella giornata di ieri. Oggi gli esponenti del governo Meloni chiedono a gran voce che i responsabili vengano identificati e puniti. L'occupazione dell'A32, tra l'altro, è una delle situazioni punibili in maniera più severa grazie al decreto Sicurezza voluto dal governo Meloni.
Ripartono le polemiche contro i No Tav dopo gli scontri di ieri. La protesta in Val di Susa, iniziata come marcia popolare dal presidio di Venaus, è degenerata in gravi disordini. Centinaia di manifestanti sono scesi in strada contro il cantiere che si trova nei pressi del piccolo comune torinese. Una parte del corteo ha dato vita a episodi violenti tra Chiomonte e San Didero. Le tensioni hanno coinvolto poi l'autostrada A32, bloccata con barricate e un piccolo falò appiccato grazie a delle erbacce.
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha subito commentato l'accaduto. Stando al titolare del Viminale, non si è trattato di semplice dissenso ma di “guerriglia urbana”, con azioni organizzate e coordinate che hanno colpito infrastrutture statali. Piantedosi ha garantito il massimo impegno per l’identificazione dei responsabili.
Parole dure arrivano anche dalla premier Giorgia Meloni. La presidente del Consiglio ha parlato di “atti indegni di una nazione civile” in un post diffuso sui social, sottolineando come il decreto Sicurezza del governo consentirà una risposta più ferma a episodi del genere. Adesso non resta che attendere che avvengano le identificazioni dei responsabili. All'appello di Meloni si uniscono anche il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, la deputata di FdI, Augusta Montaruli, e il senatore di FdI, Lucio Malan.
Oltre al governo, anche le istituzioni locali hanno espresso condanna. Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha definito gli scontri “inaccettabili” e ha ribadito che la libertà di manifestare non può trasformarsi in un’aggressione alla collettività. Anche il sindaco di Venaus, Avernino Di Croce, ha preso le distanze dai disordini avvenuti nella giornata di ieri.
Adesso i timori si concentrano su domani, lunedì 28 luglio 2025. È infatti prevista l’inaugurazione della seconda canna del traforo del Frejus alla presenza del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. Il vicepremier ha ribadito sui social la linea della fermezza:
L'arrivo del segretario della Lega in Val di Susa rischia di essere motivo di ulteriori scontri e violenze anche peggiori di quelle viste nella giornata di ieri.