Arriva nella serata di domenica la notizia più attesa per le cancellerie europee. A quattro giorni dalla fatidica data del primo agosto, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e il presidente degli USA, Donald Trump, hanno trovato un accordo per i dazi che saranno imposti dalla Casa Bianca all'Ue. La notizia è arrivata nella giornata di ieri, 27 luglio 2025, subito dopo l'incontro avvenuto in Scozia: l'intesa è stata suggellata sul 15%. Un dazio unico che risulta molto meno pesante dell'iniziale 30% proposto dal presidente statunitense. Dal negoziato sono stati esclusi acciaio e alluminio.
C'è soddisfazione per il danno limitato all'economia europea e per aver trovato un accordo sul quale si è lavorato sin dall'insediamento del presidente statunitense. Esulta anche il governo italiano alla notizia del raggiunto accordo sui dazi che ha tenuto con il fiato sospeso l'Unione Europea: secondo la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e i due vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini, quanto pattuito evita problemi all'economia Ue.
In passato si è anche parlato della possibilità di una contrattazione bilaterale tra Stati Uniti e Italia, ma alla fine si è preferito procedere con il multilateralismo per evitare un deterioramento dei rapporti tra Roma e Bruxelles.
Stati Uniti e Unione Europea hanno trovato un'intesa sui dazi, secondo quanto emerso da fonti ufficiali. L’accordo, che prevede un’imposizione del 15%, è stato formalizzato durante un incontro avvenuto in Scozia tra il presidente americano Donald Trump e la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. I settori dell’acciaio e dell’alluminio sono rimasti esclusi dalle trattative, senza che siano previsti cambiamenti nelle relative tariffe.
Trump avrebbe definito l’accordo “imponente”, sottolineando che il negoziato è stato frutto di mesi di lavoro. Secondo quanto riferito, l’Unione Europea si sarebbe impegnata a investire 600 miliardi di dollari negli Stati Uniti e ad acquistare beni energetici e armamenti per un valore di 750 miliardi di dollari.
La presidente von der Leyen avrebbe espresso soddisfazione per l’esito delle trattative, definendole difficili ma produttive. È stato inoltre concordato l’azzeramento reciproco dei dazi su alcuni prodotti strategici.
Il governo italiano può tirare un sospiro di sollievo dopo quanto accaduto in Scozia. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, assieme ai vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini, hanno spiegato in una nota che quanto deciso dalla presidente della Commissione e dal presidente USA è positivo perché scongiura una guerra economica tra Ue e Stati Uniti che sarebbe stata dannosa tanto per Bruxelles quanto per la Casa Bianca.
In passato, il governo ha anche preso in considerazione l'opzione di una trattativa bilaterale tra le parti. Alla fine ha prevalso il senso europeo per evitare conflitti con Bruxelles.
Tante perplessità da parte dell'opposizione. A margine del Revolution Camp in corso a Paestum, Elly Schlein ha espresso forte preoccupazione per la trattativa in atto tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti d’America in materia di dazi. Ha sottolineato come eventuali misure restrittive sarebbero particolarmente dannose per l’Italia, un Paese con una forte vocazione all’export, auspicando che il negoziato possa portare a un esito positivo in grado di evitare una guerra commerciale, le cui ripercussioni sarebbero gravi sia per le imprese sia per i lavoratori italiani.
Schlein ha evidenziato la necessità di concentrarsi sull’obiettivo di scongiurare il conflitto, mostrando disponibilità a negoziare su temi di particolare interesse per l’amministrazione statunitense, come la regolamentazione delle Big Tech americane. Ha inoltre criticato l’atteggiamento del governo italiano, definendolo eccessivamente accondiscendente nei confronti di Donald Trump e giudicandolo fallimentare. A suo avviso, è invece fondamentale adottare una posizione più ferma e sostenere con decisione il negoziato europeo.