29 Jul, 2025 - 16:00

Palestina, Francesca Albanese entra in politica? Nel frattempo si gode gli applausi dei Pro Pal a Montecitorio

Palestina, Francesca Albanese entra in politica? Nel frattempo si gode gli applausi dei Pro Pal a Montecitorio

Un lungo applauso e un coro hanno accompagnato l'uscita dalla sala stampa della Camera dei Deputati della relatrice speciale dell'Onu per i territori palestinesi, Francesca Albanese. Ad attenderla di fronte a Montecitorio c’erano alcune decine di manifestanti pro Palestina con tanto di bandiere e striscioni. All’arrivo della giurista è partito un applauso generale e i presenti hanno ringraziato Albanese per il suo costante impegno per la Palestina e i diritti della sua popolazione, soprattutto in un momento in cui la guerra prosegue e non sembra conoscere stop se non brevi tregue per la consegna di aiuti umanitari.

Nella giornata di oggi, 29 luglio 2025, Francesca Albanese si è recata a un evento alla Camera dei Deputati organizzato dall’Intergruppo parlamentare per la pace tra Israele e Palestina. La relatrice è stata protagonista dell’evento durato quasi un’ora e ha tenuto un intervento dove ha toccato diversi punti fondamentali del conflitto in corso. Erano presenti anche la deputata del Partito Democratico, Laura Boldrini, la deputata pentastellata Stefania Ascari e il co-portavoce di Alleanza Verdi Sinistra, Angelo Bonelli.

Durante l’evento, Albanese si è anche sbilanciata in merito a un possibile ingresso in politica. La relatrice per i territori palestinesi delle Nazioni Unite ha detto che per ora non pensa di scendere in campo con un partito ma di non escludere questa eventualità in futuro. Al contempo, Albanese ha confessato di aver avuto paura dopo la pubblicazione del rapporto che le è costato le sanzioni degli Usa proprio per il contenuto.

Francesca Albanese scende in politica?

Un futuro in politica per Francesca Albanese? La giurista non esclude questa possibilità, però per ora è concentrata su altro: fino al 2028 continuerà a impegnarsi nel ruolo che già riveste, ovvero quello di relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi. Oggi, 29 luglio 2025, Albanese è stata a Roma — alla Camera dei Deputati — per un evento organizzato dall’Intergruppo parlamentare per la pace tra Palestina e Israele.

Nel corso dell’evento, Albanese ha toccato diversi temi, tra cui le condizioni dei palestinesi e il rapporto da lei redatto che le è costato le sanzioni da parte degli Stati Uniti rese note a inizio mese. Alla fine dell’evento, durato una quarantina di minuti, fuori da Montecitorio è stata accolta da alcune decine di manifestanti pro Palestina che l’hanno ringraziata per il suo impegno.

La paura per il rapporto e le sanzioni Usa

A quasi un mese di distanza dalla notizia delle sanzioni, Albanese ha raccontato di aver temuto per il rapporto redatto sulla situazione tra Israele e Palestina, nel quale tirava in ballo anche le big tech statunitensi e il loro ruolo nella guerra. Nel corso del suo intervento ha sottolineato l’urgenza di fermare il genocidio in corso, riconoscendo quanto sia difficile assumere il ruolo di voce narrante di crimini internazionali così atroci.

Ha spiegato infine che, sebbene affronti questo compito con un certo equilibrio e dignità, ciò non significa che non esista una profonda frattura interiore. Albanese ha precisato di non voler attirare l’attenzione su di sé, se non per ricordare le numerose violazioni in atto.

L’inazione del governo e le polemiche dell’opposizione

E il governo italiano? Sembra non essersi quasi mosso nei confronti di Albanese nonostante sia una cittadina italiana. L’unico commento arriva dal vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha ribadito che la decisione degli Usa sia stata presa dalla Casa Bianca in maniera unilaterale e che l’Italia non avrebbe potuto fare nulla. Un commento che non è piaciuto all’opposizione, che ha indicato ancora una volta Meloni come asservita a Trump.

Duro il commento del co-portavoce di Alleanza Verdi Sinistra, Angelo Bonelli, che ha puntato il dito contro il governo Meloni e contro il ministro degli Esteri.

Riassunto in tre punti

  • Francesca Albanese è stata accolta con un lungo applauso e manifestazioni di sostegno fuori dalla Camera dei Deputati dopo un evento in cui ha affrontato il conflitto israelo-palestinese e presentato il suo rapporto, che ha provocato sanzioni Usa a suo carico.
  • Albanese non esclude un futuro ingresso in politica, ma per ora resta concentrata sul suo ruolo di relatrice speciale Onu fino al 2028, sottolineando la difficoltà e la pressione subita per la pubblicazione del rapporto.
  • Il governo italiano ha adottato una posizione defilata, mentre l’opposizione critica duramente Meloni e il ministro degli Esteri Tajani per la mancata difesa di Albanese, accusandoli di subalternità agli Stati Uniti.
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