29 Jul, 2025 - 17:35

Caos sui dazi: accordo annunciato, ma i testi non coincidono e scoppia il caso tra USA e UE

Caos sui dazi: accordo annunciato, ma i testi non coincidono e scoppia il caso tra USA e UE

E' giallo sui termini dell'accordo sui dazi tra Stati Uniti e Unione Europea: i testi delle dichiarazioni finali sono diversi, in quello di Washington ci sono misure non presenti in quello diffuso da Bruxelles.

Dopo l’intesa commerciale raggiunta il 27 luglio, USA e UE hanno pubblicato due dichiarazioni ufficiali che — pur riferendosi allo stesso accordo — contengono dettagli molto diversi. In alcuni casi, contraddittori. 

Ecco nello specifico le principali differenze tra le due dichiarazioni pubblicate oggi, martedì 29 luglio 2025, dalle due potenze commerciali e quali ripercussioni potrebbero avere sull'accordo sui dazi USA-UE stipulato domenica 27 luglio da Donald Trump e Ursula von der Leyen.

Dazi, il testo UE smentisce quello USA: le misure sono diverse

Una semplice svista, o un errore di comunicazione? A meno di 48 ore dalla stretta di mano, l'accordo sui dazi sta già causando tensioni tra la presidente della Commissione UE e il presidente degli Stati Uniti.

Non è ancora chiaro cosa stia succedendo, l'unica certezza al momento – è che le dichiarazioni ufficiali di USA e UE presentano differenze tanto rilevanti da rischiare di far salire nuovamente la tensione tra le due potenze commerciali, e mettere a repentaglio l'intesa raggiunta con tanta fatica. 

Nei due documenti pubblicati ci sono quattro differenze sostanziali che riguardano:

  • le tariffe digitali;
  • gli standard fitosanitari;
  • la riduzione delle tariffe su acciaio e metalli;
  • il tetto dei dazi su semiconduttori e farmaci.

Cosa cambia? Ecco perché a Bruxelles i conti non tornano

Per quanto riguarda le tariffe digitali per le Big Tech, la Casa Bianca ha affermato che l'Ue si sarebbe impegnata a che non adottare né mantenere “tariffe di utilizzo della rete". Impegno, tuttavia, assente nella nota dell'Ue.

Sugli standard fitosanitari, Washington parla di una semplificazione delle norme sanitarie per l’export di prodotti lattiero-caseari e suini. L’UE invece si limita a menzionare “cooperazione generale”, in materia di norme automobilistiche e misure sanitarie e fitosanitarie, senza riferimenti specifici a concessioni agricole.

In merito ai dazi sull'acciaio, secondo Bruxelles, l’accordo prevede la riduzione delle tariffe del 50% e il ritorno a contingenti “a livelli storici”. Ma per gli Stati Uniti, nulla cambia: le tariffe restano: l'Ue continuerà a pagare il 50% e le parti discuteranno della sicurezza delle catene di approvvigionamento per questi prodotti.

Differenti interpretazioni riguardano, infine, anche il tetto dei dazi per semiconduttori e farmaci. L’UE parla di un limite massimo del 15% per eventuali dazi futuri ai sensi della Sezione 232. Per gli Usa, il 15% base si applicherà anche su tali prodotti

UE chiarisce: "No a modifiche nostre regole su digitale e sicurezza alimentare"

Sulla questione delle differenze tra le misure oggetto dell'accordo bilaterale USA-UE è intervenuto il portavoce della Commissione europea per il Commercio, Olof Gill, che riprendendo la  dichiarazione della Casa Bianca, ha chiarito che l’UE non cambierà le proprie regole su digitale, sicurezza alimentare o standard sanitari.

L'impegno a non imporre dazi digitali – chiarisce - non limita il diritto dell’UE a regolamentare il proprio spazio online e aggiunge che nessuna modifica sarà fatta al sistema alimentare o fitosanitario europeo, ritenuto affidabile dai cittadini.

Al momento dalla Casa Bianca non sono arrivate dichiarazioni o chiarimenti ufficiali.

Cosa succede adesso? 

È un caso di interpretazioni divergenti o di comunicazione strategica? Difficile stabilirlo con certezza. Quel che è evidente, però, è che ci troviamo davanti a un pasticcio diplomatico che rischia di complicare la finalizzazione dell’accordo annunciato domenica scorsa, al termine di una trattativa lunga e tesa.

 Al momento non esiste ancora un documento congiunto firmato, e questo lascia aperti molti interrogativi su ciò che è stato davvero concordato. Le differenze sostanziali tra le versioni fornite da Bruxelles e Washington potrebbero rendere necessaria una nuova fase negoziale per allineare le interpretazioni.

virgolette
Domenica i due presidenti hanno raggiunto un accordo, un'intesa politica. Quello che stiamo facendo ora è prendere quell'accordo politico, definirne i dettagli, per arrivare a una dichiarazione congiunta. Non posso dirvi con precisione quando sarà pronta quella dichiarazione congiunta, ma dovrebbe essere presto. 

Ha spiegato il portavoce della Commissione europea per il Commercio, Olof Gill, nel briefing con la stampa, chiarendo anche che:

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La dichiarazione congiunta in sé non è un documento giuridicamente vincolante, ma piuttosto una tabella di marcia.”

Sintesi in tre punti della situazione sull’accordo sui dazi tra USA e UE:

  1. Divergenze nei testi ufficiali: Dopo l'annuncio dell'accordo il 27 luglio, USA e UE hanno pubblicato versioni differenti della dichiarazione finale. I documenti contengono quattro discrepanze chiave riguardanti dazi digitali, standard sanitari, tariffe su acciaio/metalli e dazi su semiconduttori/farmaci.
  2. L’UE smentisce gli USA: Bruxelles nega l’esistenza di impegni su modifiche alle regole digitali o concessioni agricole, contrariamente a quanto affermato da Washington. L’UE sostiene che le sue normative non cambieranno e che nessun accordo vincolante è stato ancora siglato.
  3. Accordo ancora in fase di definizione: Non esiste al momento un documento congiunto firmato. Le divergenze tra le versioni rischiano di far deragliare l’intesa, costringendo le parti a nuove trattative per chiarire e allineare i termini prima della pubblicazione di una dichiarazione finale condivisa.

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