29 Jul, 2025 - 19:51

Manifesti su Dl Sicurezza della Lega a Roma: chi ha denunciato Salvini per istigazione all'odio razziale?

Manifesti su Dl Sicurezza della Lega a Roma: chi ha denunciato Salvini per istigazione all'odio razziale?

La vicenda dei manifesti della Lega a Roma sul Decreto Sicurezza rischia di finire in tribunale.

Il segretario di +Europa, Riccardo Magi, ha annunciato di aver presentato un esposto nei confronti del leader della Lega, Matteo Salvini, per istigazione all'odio razziale. 

I manifesti in questione – realizzati con l'intelligenza artificiale – sono da giorni al centro di un serrato confronto politico tra la Lega, il centrosinistra e l'amministrazione comunale capitolina, dopo che il Campidoglio ne ha disposto la rimozione. Alla base del provvedimento ci sarebbero le segnalazioni ricevute da numerosi cittadini indignati dal contenuto dei manifesti.

La Lega ha immediatamente gridato alla censura e oggi – martedì 29 luglio 2025 – il segretario federale della Lega, Matteo Salvini, ha annunciato di aver segnalato l'episodio alla Procura.

Dl Sicurezza, polemiche sui manifesti della Lega: ecco cosa è successo 

Non si placano le polemiche per i manifesti sul Dl Sicurezza della Lega, anzi nelle ultime ore lo scontro sembra essersi addirittura acuito con minacce di esposti alla Procura.

La vicenda è ormai nota: nei giorni scorsi la Lega aveva fatto tappezzare le strade della Capitale con una serie di manifesti con slogan sul Decreto Sicurezza del tipo: “Scippi in metro? Ora finisci in galera senza scuse”, o, “Occupi una casa? Ti buttiamo fuori in 24 ore”, richiamando i nuovi reati introdotti con il testo di legge approvato dal centrodestra. 

A suscitare le polemiche, tuttavia, non sono stati gli slogan riportati, bensì le immagini generate con l'intelligenza artificiale che rappresentavano i presunti autori dei reati. Molti hanno visto nelle immagini stereotipi legati alla razza, alla nazionalità, o all'appartenenza a gruppi di attivisti.

Il Comune di Roma ha disposto la loro rimozione, richiamando il divieto di affissione di contenuti pubblicitari con stereotipi legati all’appartenenza etnica o lesivi dei diritti civili.

Salvini difende i manifesti della Lega: “È censura, i cittadini li hanno apprezzati” 

La Lega, tuttavia, non ci sta e da giorni denuncia il tentativo di censura da parte del centrosinistra e annuncia interrogazioni, ricorsi legali e una nuova campagna nazionale, anche con produzioni di magliette con slogan analoghi. È fissato per domani, inoltre, un flash mob contro la censura dei manifesti.

Oggi sulla polemica è intervenuto anche il leader della Lega, il vicepremier Matteo Salvini che ha parlato di 'censura allucinante' e ha ironizzato sul fatto che il Comune di Roma, anziché occuparsi dei problemi reali segnalati dai romani, trovi il tempo di occuparsi dei manifesti della Lega.

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“Ritengo allucinante la censura nei confronti di una libera espressione, nel senso che io vado in giro per Roma o per Milano e vedo manifesti che inneggiano al comunismo, a Potere al popolo, falci e martello, idee lontanissime da me, ma mai nella vita di amministratore pubblico mi permetterei di strappare o di cancellare o di vietare o di imbavagliare qualcuno”. 

Ha dichiarato Salvini, a margine del consiglio di amministrazione Stretto di Messina S.p.A. intervenendo anche sulle accuse di razzismo mosse ai manifesti rimossi:

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“È chiaro che non tutti i borseggiatori in metropolitana sono rom incinte o tutti gli occupanti abusivi delle case sono stranieri, diciamo che di romani o di valdostani o altri a borseggiare in metro non se ne vedono tanti, e di frusinati o donne e uomini di Latina o di Viterbo che occupano le case nelle periferie romane non se ne vedono tanti...”.

Il ministro dei Trasporti ha concluso, poi, avvertendo di aver segnalato l'episodio alla Procura, poiché la Lega ha pagato regolarmente quei manifesti che – a suo dire - “i cittadini hanno apprezzato”.

Opposizione attacca Salvini, +Europa deposita esposto per istigazione all'odio razziale 

Lo scontro, tuttavia, non riguarda solo il Comune di Roma, ma coinvolge tutta l'opposizione di centrosinistra, insorta contro l'iniziativa della Lega.

In un video postato sui suoi social, il segretario di +Europa, Riccardo Magi, ha annunciato la presentazione di un esposto-denuncia contro Matteo Salvini per istigazione all'odio razziale.

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“Questo è l’esposto con cui abbiamo denunciato Matteo Salvini e la Lega per istigazione all’odio razziale, reato previsto dal nostro codice penale”. 

Ha spiegato Magi mostrando in telecamera il testo dell'esposto presentato in Procura. 
L’esposto, preparato nei giorni scorsi, è stato depositato oggi.

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“Non c’entra nulla la libertà di espressione, la libertà di pensiero e la libertà di fare lotta politica, ma di prendere un’identità, come quella di un uomo nero, di una rom e di una persona con la capigliatura dread e dire che sono delinquenti,

spiega il leader di Più Europa sottolineando come:

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commettere reati è una responsabilità personale, quello della Lega è invece istigare all’odio razziale e pensiamo si debba procedere nei confronti di Salvini. 

Sintesi in tre punti dell'articolo:

  1. 1. Polemica sui manifesti della Lega a Roma: La Lega ha affisso manifesti per promuovere il Decreto Sicurezza, con slogan duri contro scippi e occupazioni abusive. Le immagini, generate con intelligenza artificiale, sono finite nel mirino perché accusate di raffigurare presunti criminali con stereotipi razziali, scatenando forti critiche.
  2. Rimozione e accuse di censura: Il Comune di Roma ha rimosso i manifesti dopo segnalazioni di cittadini, ritenendoli lesivi dei diritti civili. Salvini ha denunciato la rimozione come un atto di censura politica e ha segnalato l’episodio alla Procura.
  3. Esposto per istigazione all’odio razziale: Il segretario di +Europa, Riccardo Magi, ha presentato un esposto contro Salvini, accusandolo di istigazione e propaganda all'odio razziale.

 

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