31 Jul, 2025 - 16:10

Gaza, la nuova proposta per assegnare il Premio Nobel per la Pace 2025: a chi dovrebbe andare?

Gaza, la nuova proposta per assegnare il Premio Nobel per la Pace 2025: a chi dovrebbe andare?

Assegnare il premio Nobel per la Pace 2025 ai bambini di Gaza, da oltre un anno e mezzo vittime della fame e dei bombardamenti del conflitto scoppiato il 7 ottobre 2023. Questa è l'ultima proposta che è stata avanzata nella giornata di oggi, 31 luglio 2025, alla Camera dei deputati da parte dell'associazione "L'Isola che non c'è" e che potrebbe ottenere il supporto di diversi esponenti del centrosinistra nei prossimi mesi. La proposta ha già registrato l'adesione di personalità del mondo accademico e anche dello spettacolo.

L'appello è, prima di tutto, morale. Assegnare il Nobel ai bambini vittime della guerra in corso significherebbe spostare l'attenzione su quello che sta succedendo e chiedere a voce più forte un cessate il fuoco a Israele e la consequenziale fine delle ostilità in Medio Oriente. A moderare il dibattito alla Camera dei deputati è stato il giornalista Franco Giuliano, presidente onorario dell'associazione "L'Isola che non c'è".

Non si tratta della prima proposta per assegnare il Nobel per la Pace a chi è coinvolto nella guerra tra Israele e Hamas. Solo qualche giorno fa, Alleanza Verdi Sinistra ha lanciato una raccolta firme per candidare la relatrice speciale delle Nazioni Unite Francesca Albanese che, qualche giorno fa, ha presentato il suo rapporto sulla situazione nei territori palestinesi alla Camera dei deputati.

A chi andrebbe assegnato il Nobel per la Pace?

Arriva una nuova proposta per il Nobel per la Pace del 2025. L'idea è quella di candidare i bambini di Gaza ed è stata lanciata dall’associazione “L’Isola che non c’è”, che ha presentato ufficialmente la proposta con una raccolta firme presso la Camera dei deputati. Il vicepresidente della Camera, Sergio Costa, ha raccontato di far parte da anni dell’associazione e ha sottolineato come la sede istituzionale fosse il luogo più adatto per sostenere l’iniziativa, anche alla luce dei numeri drammatici del conflitto.

Dati allarmanti quelli che arrivano dal Medio Oriente: sessantamila morti, di cui ventimila bambini, quarantamila civili a rischio di morte per fame e centomila minori prossimi alla soglia della fame strutturale, con quarantamila già oltrepassata.

La dichiarazione alla Camera

Puntare sul Nobel per i bambini di Gaza - spiega Costa - rappresenta un appello morale all’intera comunità internazionale, perché ogni bambino vittima della guerra merita attenzione e solidarietà. Parlare dell’iniziativa, ha ribadito, è fondamentale per darle forza. Alla conferenza ha preso parte anche Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, che ha evidenziato il coinvolgimento storico e morale della sua regione.

Il governatore ha ricordato come la Puglia sia stata una delle prime terre ad accogliere la diaspora ebraica e a sostenere la lotta contro l’antisemitismo. La regione ha preso una posizione netta nei confronti del governo Netanyahu, interrompendo i rapporti istituzionali. Alla conferenza hanno partecipato anche Maria Antonietta Aiello, rettore dell’Università del Salento, e il cantante Al Bano che ha dichiarato:

virgolette
Quando vediamo quelle scene in televisione mi sento bombardato anch’io: vediamo queste persone alla ricerca di un pezzo di pane, di un piatto di minestra, che vengono bombardate e nessuno si muove? Cancelliamo la parola ‘guerra’ dal vocabolario umano.

La proposta per Albanese qualche giorno fa

Non si tratta della prima proposta per assegnare il premio Nobel a una personalità coinvolta nella guerra tra Israele e Hamas. Anche la relatrice speciale per i territori palestinesi alle Nazioni Unite, Francesca Albanese, è stata proposta per l'ambito premio che viene assegnato ogni anno a chi si è impegnato a promuovere la pace.

A lanciare la petizione in quel caso è stata Alleanza Verdi Sinistra. Qualche giorno fa, Albanese ha presentato il suo rapporto sulla guerra alla Camera dei deputati.

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