"Perché quando qualcuno tenta di fare qualcosa di buono per questa Regione, tanti altri che godono per il fallimento della Calabria tentano di fermarlo?" Si apre con questa domanda il video pubblicato sui social dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, che si trovava nel cantiere della metropolitana di Catanzaro. Nel corso del breve filmato di meno di tre minuti, il governatore punta il dito contro gli avversari politici e assume un approccio garantista, dicendo che nessuno dovrebbe dimettersi per un avviso di garanzia. Frase che assume un valore importante, soprattutto in una fase nella quale si parla tanto di processi politici.
Occhiuto si dimetterà da presidente della Regione per ricandidarsi ed essere scelto nuovamente dai suoi cittadini. A inizio giugno, l'esponente di Forza Italia ha ricevuto un avviso di garanzia ed è emerso che è stato indagato per corruzione. Nello specifico, Occhiuto sarebbe indagato per nomine sospette, incarichi a un ex socio, finanziamenti illeciti e bonifici durante la campagna elettorale del 2021. Anche in quel caso, il presidente della Regione ha condiviso un video sui social nel quale ha parlato del suo stupore per aver ricevuto un avviso di garanzia.
Quando si tornerà al voto? Non è ancora stato reso noto ma è certo che il possibile appuntamento alle urne sarà una sfida fondamentale per il centrodestra calabrese.
La comunicazione delle dimissioni arriva in pieno "stile Occhiuto", con un video messaggio sui social dove il presidente della Regione sottolinea i passi in avanti registrati dalla Calabria negli ultimi anni. Il governatore ha annunciato le proprie dimissioni, specificando però la volontà di ricandidarsi. Il video sui social, che nel giro di poco ha già raccolto tantissime reazioni, è stato registrato all'interno del cantiere della metropolitana di Catanzaro:
Non è un caso che il video sia stato girato proprio vicino al cantiere. L'opera in costruzione è infatti simbolo dell'impegno della sua amministrazione sul territorio regionale. Nel suo intervento, Occhiuto ha fatto riferimento all’inchiesta della Procura di Catanzaro che lo vede indagato per corruzione. Il governatore non teme la magistratura ed ha espresso critiche contro chi tenta, siano essi oppositori o "odiatori seriali", di strumentalizzare le vicende attorno a lui:
L'inchiesta della Procura di Catanzaro, però, ha bloccato l’intera macchina regionale "dalla paura", ha spiegato Occhiuto. Molti funzionari e dirigenti sarebbero restii ad assumersi responsabilità. Il presidente della Regione ha sottolineato che già in passato i suoi predecessori sono stati costretti a interrompere il loro percorso per via di indagini e che in questo momento la Calabria non può permettersi un ulteriore stop.
Il coinvolgimento di Occhiuto nell'inchiesta della Procura catanzarese è stato reso noto dallo stesso presidente della Regione a giugno: il governatore è accusato di corruzione. Le indagini vedono al centro anche altre persone che avrebbero ottenuto benefici di varia natura grazie a Occhiuto: in particolare, uno dei nomi centrali dell'inchiesta è l'ex manager di Amaco, azienda di trasporti del Comune di Cosenza, Paolo Posteraro; il secondo è Ernesto Ferraro, presidente di Ferrovie della Calabria.
Occhiuto resta fiducioso nell'esito delle urne e spera che il tutto possa concludersi nel più breve tempo possibile, con la sua riconferma e una vittoria sui suoi detrattori. Nel messaggio, il presidente della Regione è stato molto chiaro: tra qualche settimana, dice, si tornerà al voto. Senza comunicazioni ufficiali, tuttavia, non è ancora possibile dire quando i calabresi potranno tornare alle urne.
Il presidente dimissionario della Regione è stato eletto nel 2021 dopo la morte improvvisa della precedente governatrice Jole Santelli. Non resta che attendere novità da parte delle istituzioni sul possibile voto che, a questo punto, potrebbe tenersi in autunno - in concomitanza forse con le elezioni in altre sei Regioni.