La sentenza della Corte europea sui migranti continua ad agitare il governo italiano, che non si aspettava una bocciatura così netta della propria strategia sui rimpatri.
Dopo la durissima nota stampa diffusa ieri da Palazzo Chigi, e la conferma da parte dell'esecutivo dell'intenzione di proseguire lungo la linea tracciata negli ultimi mesi, oggi, a intervenire a gamba tesa sulla questione è la Lega di Matteo Salvini.
Con una nota stampa diffusa in mattina, il Carroccio punta il dito contro le “toghe rosse” e denuncia un tentativo di 'assalto' dei confini nazionali. Il partito di Salvini, che in Europa aderisce alla famiglia politica dei Patrioti, ha annunciato l'intenzione di presentare una mozione di sfiducia contro la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, accusata di non tutelare gli interessi degli Stati membri.
Intanto - sempre nella maggioranza di governo - Forza Italia auspica l'entrata in vigore anticipata del Patto UE sui migranti, un patto maggiormente in linea con la strategia di Palazzo Chigi.
A 24 ore dalla sentenza della Corte di Giustizia Europa sui migranti e sulla definizione dei “Paesi Sicuri”, la Lega del vicepremier Matteo Salvini lancia l'allarme “toghe rosse”.
In una nota stampa diffusa nella mattinata di oggi – sabato 2 agosto 2025 – il partito di via Bellerio punta il dito contro i giudici italiani ed europei andando ad alimentare lo scontro governo-magistratura.
Nel pronunciamento dei giudici UE si stabilisce che la valutazione di “Paese di origine sicuro”, nelle procedure di rimpatrio dei richiedenti asilo, spetta in ultima analisi ai giudici.
Un principio che, secondo la Lega, confermerebbe “assalto delle toghe rosse ai nostri confini, sia in Italia che all'estero” e conferirebbe ai giudici la facoltà di bloccare i rimpatri dei richiedenti asilo e il loro trasferimento nei cpr italiani in Albania.
Ieri, Matteo Salvini aveva commentato così la sentenza:
La sentenza della Corte europea è l’ennesimo schiaffo alla sovranità nazionale del nostro Paese, l’ennesimo incentivo a sbarchi senza limite, l’ennesima riprova non solo dell’inutilità, ma della dannosità di istituzioni europee di questo tipo, che pagano i cittadini italiani che…
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) August 1, 2025
Nella nota di oggi, il partito chiarisce di non avere intenzione di arrendersi e di essere pronto a dare battaglia in Parlamento a Bruxelles dove in autunno, al rientro dalle ferie estive, presenterà una mozione di sfiducia contro Ursula von der Leyen. La mozione sarà presentata dalla Lega con il gruppo dei Patrioti.
Chiarisce il partito di Matteo Salvini che a differenza degli alleati di governo, al Parlamento Europeo si trova all'opposizione e aderisce al gruppo di estrema destra dei Patrioti, fondato dal premier ungherese Victor Orban e cui aderisce anche Rassemblement National di Marine Le Pen.
La decisione della Corte di Giustizia europea conferma l’assalto delle toghe rosse ai nostri confini, sia in Italia che all’estero.
— Lega - Salvini Premier (@LegaSalvini) August 2, 2025
Non ci arrenderemo mai, siamo pronti a dare battaglia e in autunno i Patrioti presenteranno una mozione di sfiducia… https://t.co/zRWbrskyTf pic.twitter.com/9z7VXMhYaf
Nelle scorse settimane la Lega aveva già votato a favore della sfiducia a Ursula von der Leyen, in occasione della mozione presentata da un esponente rumeno del gruppo dei Conservatori.
Superato lo choc iniziale, il governo italiano sta cercando di capire come reagire alla sentenza e salvare il protocollo Italia-Albania. Da Palazzo Chigi si apprende che il governo procederà come sempre fino all'entrata in vigore del Patto UE, prevista per giugno 2026.
Da Forza Italia arrivano pressioni sull'Europa per anticipare l'entrata in vigore del patto. Il partito di Antonio Tajani è tra i fondatori del Ppe, il partito di maggioranza a Bruxelles.
Denuncia Tajani che, poi, aggiunge:
Il riferimento è alla norma presente nel nuovo patto UE, che consente agli Stati membri di designare un Paese terzo come sicuro escludendo specifiche parti del paese o categorie di persone chiaramente identificabili, aggirando così il divieto di rimpatrio.
Secondo quanto riportato dall'Agi, infine, la Commissione avrebbe già chiesto di anticipare l'entrata in vigore di queste norme, che altrimenti sarebbero vigenti solo dal giugno 2026.