Di manovra di bilancio si comincerà a parlare in autunno, al rientro dalle ferie, ma nelle ultime ore la maggioranza è tornata a litigare su una questione che, ciclicamente, spacca la fragile armonia tra gli alleati di governo: la tassazione degli extra profitti delle banche.
La questione è stata rilanciata giovedì dal leader della Lega Matteo Salvini, dal palco della convention della Lega a Cervia. Il vicepremier ha proposto di utilizzare le somme provenienti dalla tassazione dei guadagni degli istituti di credito per finanziare la rottamazione delle cartelle esattoriali. Una misura, secondo Salvini di equità sociale.
Non è d'accordo, l'altro vicepremier, Antonio Tajani che per l'ennesima volta deve frenare l'alleato, come già avvenuto in passato.
Ebbene sì, perché come ha prontamente evidenziato Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, Lega e Forza Italia ciclicamente ripropongono il 'teatrino' sugli extra profitti delle banche, ricordando come il suo partito abbia presentato una legge che è stata bocciata dalla maggioranza.
I due amici-nemici, Tajani e Salvini, scaldano i motori per un'estate ad alta tensione. Lo scorso anno, il mese di agosto li aveva visti scontrarsi sulla questione dello 'ius scholae', la riforma della cittadinanza italiana per meriti scolastici.
Quest'anno, invece, ci ha pensato Matteo Salvini a mettere carne a cuocere rilanciando la proposta di tassare le banche per aiutare le famiglie in difficoltà.
La proposta era nell'aria da giorni, ma è stata formalizzata solo nelle ultime ore.
Ieri in una nota la Lega ribadiva che “pace fiscale” e “rottamazione delle cartelle esattoriali” rappresentano una “priorità assoluta” e che se per finanziarle occorre tassare le banche allora “per la Lega sarà giusto farlo”.
Oggi – domenica 3 agosto - sempre fonti della Lega affermano:
Forza Italia è da sempre contraria all'ipotesi di tassare gli extra-profitti bancari e il vicepremier, negli ultimi due giorni, si è trovato a dover intervenire in più di un'occasione per frenare la “furia anti-banche” dell'alleato.
Per il ministro degli Esteri è necessario bloccare l'assalto alla diligenza contro le banche, una scelta bollata come “senza senso”.
Per il vicepremier di Forza Italia "non serve fare la guerra contro chi guadagna".
Tra i due litiganti si inserisce Giuseppe Conte. Il leader del Movimento 5 Stelle che interviene con un post sui suoi canali social in attacca la destra accusandola di portare in scena il 'solito teatrino' sulla tassazione degli extraprofitti alle banche che poi si risolve in un nulla di fatto.
Scrive il leader del Movimento 5Stelle, che poi attacca anche Giorgia Meloni che dice: “sa che se vuole rimanere salda a Palazzo Chigi deve continuare a dire no alla nostra proposta di tassare gli extra profitti bancari”.
Non solo non fanno nulla di quel che andrebbe fatto. Ci prendono pure per i fondelli. Ormai ogni estate Salvini si sveglia e sa che dovrà parlare nei comizi di una tassa sui profitti delle banche. Forza Italia sa di dover alzare la voce per proteggere certi interessi: le banche… pic.twitter.com/6bbtvOY4vO
— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) August 2, 2025