Il ddl Roma Capitale ha avuto un grande successo e qualcuno starebbe pensando di estenderlo anche ad altre città. Negli scorsi giorni, il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al disegno di legge costituzionale che porterà alla modifica dell'articolo 114 della Costituzione, inserendo Roma Capitale tra gli enti costitutivi della Repubblica. Una mossa che porterà all'attribuzione di funzioni legislative alla Capitale di tipo concorrente e residuale su svariate materie, tra cui i trasporti e le politiche sociali.
Il sindaco Roberto Gualtieri ha riconosciuto il ddl come un passo in avanti storico: la legge dovrebbe concludere il suo iter entro il 2027, data delle elezioni comunali a Roma e del voto nazionale. Una riforma talmente storica da aver attirato anche l'attenzione di chi chiede da tempo una maggiore autonomia. Milano e Venezia potrebbero godere di un ddl simile a quello per Roma Capitale? Per ora non sembra che la politica sia intenzionata, dopo l'autonomia differenziata, a compiere un passo del genere; tuttavia, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha chiesto di ragionare su una soluzione simile anche per Venezia.
Già qualche giorno fa, Zaia aveva accennato alla possibilità di far inserire nel ddl anche una parte dedicata al capoluogo veneto, indicandolo come "realtà unica al mondo". Una soluzione simile verrebbe poi estesa anche alla capitale economica del Paese, Milano.
Novità nella Costituzione per Roma. Negli scorsi giorni, il Cdm ha approvato il disegno di legge costituzionale che introduce importanti novità sullo status di Roma Capitale. Il provvedimento prevede infatti la modifica dell’articolo 114 della Costituzione, inserendo Roma tra gli enti costitutivi della Repubblica.
Il ddl riconosce a Roma Capitale competenze legislative concorrenti e residuali in numerosi ambiti: trasporto pubblico locale, polizia amministrativa, governo del territorio, commercio, valorizzazione dei beni culturali e ambientali, attività culturali, turismo, artigianato, servizi e politiche sociali, edilizia residenziale pubblica e organizzazione amministrativa.
Sarà una legge dello Stato a disciplinare l’ordinamento del nuovo ente. Saranno riconosciute a Roma condizioni peculiari di autonomia amministrativa e finanziaria, nel rispetto dell’articolo 119 della Costituzione. L’entrata in vigore della legge è prevista per il 2027, salvo modifiche nei tempi dell’iter parlamentare.
L'approvazione da parte del Cdm non è passata inosservata. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha ribadito che la riforma prevista per la Capitale è un passo in avanti storico. Bisognerà aspettare il 2027 per vedere il ddl diventare legge. Una proposta simile potrebbe essere una soluzione perfetta anche per altre due città: Venezia e Milano. La prima è una realtà unica al mondo, mentre la seconda potrebbe essere definita la capitale economica del Paese.
A suggerire l'estensione del ddl a Venezia è il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia:
Zaia ha insistito sulla possibilità di estendere il ddl Roma Capitale anche a Milano, città al centro dello scandalo sull'urbanistica e "capitale" economica del Paese. Secondo il governatore, che ha rilasciato nella giornata di oggi un'intervista al Corriere della Sera, Milano è una città particolare che ha un ruolo e una proiezione sul mondo che avrebbero bisogno di un regime giuridico più elevato di quello attuale.
Inoltre, Zaia è tornato su Venezia ribadendo che non si tratta solo del capoluogo della Regione Veneto o di una città italiana, ma di un luogo "appartenente a tutto il mondo". Il ddl Roma Capitale, con l'estensione ad altre città, potrebbe innescare un processo partito dalla riforma dell'autonomia differenziata.