La presunta armonia del centrodestra sembra reggere solo nelle dichiarazioni ufficiali dei leader. Quando si parla del Veneto e della scelta del candidato governatore per le regionali del 2025, emergono invece tutte le frizioni tra gli alleati.
Oggi si è consumato un nuovo round a distanza tra Lega e Forza Italia.
Il vice di Salvini, Claudio Durigon ha nuovamente rivendicato per la Lega la presidenza della Regione Veneto: se vale la regola del "buongoverno", come è avvenuto per le riconferme nelle Marche e in Calabria, anche nel post-Zaia deve toccare a un leghista guidare la regione.
La replica di Forza Italia come sempre non si fa attendere ed è il segretario nazionale Antonio Tajani a frenare l'alleato.
Le frizioni tra gli alleati, tuttavia, continuano a rallentare le trattative per la scelta del successore del governatore uscente Luca Zaia, bloccato dal limite dei due mandati.
Secondo il responsabile dell'organizzazione di Fratelli d'Italia, Giovanni Donzelli, le trattative nel centrodestra per la scelta del candidato governatore sarebbero a un ottimo punto.
Anzi, ai giornalisti che gli chiedono aggiornamenti, lui risponde tranquillo “lo saprete presto”.
Fino a ora sono stati fatti diversi nomi, ma nessuno sembra aver entusiasmato la coalizione. La Lega, che non è intenzionata a rinunciare né alla candidatura di un suo esponente, né alla discesa in campo di una Lista Zaia, propone il vicesegretario salviniano, Alberto Stefani.
Per Fratelli d'Italia il nome più accreditato resta quello del senatore Raffaele Speranzon, mentre Forza Italia avrebbe proposto l'ex sindaco di Verona ed ex della Lega Flavio Tosi.
L'obiettivo degli alleati, resta quello di trovare un accordo prima di Ferragosto, anche perché nel centrosinistra, la scelta sarebbe ricaduta sull'ex sindaco di Treviso, Giovanni Manildo, uno che la Lega l'ha già battuta una volta.
Tajani, tuttavia ha già avvertito gli alleati che a Ferragosto sarà alla messa a Castel Gandolfo di Papa Leone XIV
Dopo quindici anni di 'buongoverno" Zaia, la Lega non ci sta a chiudere il capitolo e passare lo scettro della regione a Fratelli d'Italia.
Ed è proprio sulla regola del buongoverno che ha deciso di puntare il vicesegretario della Lega, Claudio Durigon, che oggi – martedì 5 agosto – a margine di una conferenza stampa alla Camera, ha ribadito che in Veneto occorra riconfermare il buongoverno della Lega.
Il messaggio agli alleati di Fratelli d'Italia e Forza Italia – che esprimono un candidato a testa nelle due regioni indicate – non avrebbe potuto essere più chiaro.
Un automatismo che non trova d'accordo Antonio Tajani. Il vicepremier, infatti, rispetto allo 'schema' prefigurato dal vicesegretario leghista Durigon - che metterebbe sullo stesso piano le candidature del centrodestra in Calabria, nelle Marche e in Veneto - ha puntualizzato che:
Detto questo, "si deciderà tutti assieme e poi bisogna votarlo. Non c'è fretta”.
Con molta diplomazia, inoltre, il vicepremier assicura di non avere "nessuna preclusione nei confronti di un candidato della Lega" in Veneto.
Il centrodestra appare, dunque, ancora diviso sulla candidatura in Veneto. La Lega vorrebbe la continuità con il “buongoverno” Zaia, ma Forza Italia e Fratelli d’Italia non intendono cedere facilmente.
L’unità proclamata a parole si scontra con le rivalità interne e la mancanza di un candidato condiviso.