Dodici decessi riconducibili all'infezione; 145 casi accertati in tutta Italia (93 solo nel Lazio).
Sono questi i numeri ufficiali dell'emergenza West Nile in Italia. A comunicarli è stato il ministro della Salute Orazio Schillaci nel corso dell'informativa svoltasi ieri – martedì 5 agosto 2025 – in Commissione Affari Sociali del Senato.
I decessi riguardano principalmente pazienti anziani con patologie pregresse.
Il West Nile, o 'Febbre del Nilo Occidentale', è una malattia virale trasmessa all'uomo tramite la puntura di zanzare infette. È endemica in Italia dal 2008 con focolai soprattutto nei mesi estivi in diverse regioni italiane.
Sebbene il virus sia noto da tempo, nelle ultime settimane ha suscitato un rinnovato allarme per il numero dei decessi e la diffusione dei casi in tutto il Paese. Il virus è stato registrato in 10 regioni, tra cui Campania, Lazio e Veneto sono quelle più colpite. Solo ieri sono decedute tre persone,
Nella sua informativa al Senato, il ministro Schillaci ha chiarito che non esiste un'emergenza West Nile in Italia, che la situazione è sotto controllo e in linea con gli anni precedenti.
È davvero così? Tag24.it lo ha chiesto al professore Matteo Bassetti, infettivologo e Direttore della Clinica Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova.
Il ministro Schillaci ha assicurato che la situazione è sotto controllo e monitorata costantemente, in linea con gli anni precedenti, tuttavia, la progressione quotidiana dell'infezione sta destando allarme.
Dobbiamo aspettarci che il virus diventi una vera emergenza sanitaria nazionale nei prossimi mesi?
L'infettivologo Matteo Bassetti, in linea con il ministro della Salute, ha chiarito che non siamo di fronte a un'emergenza sanitaria fuori controllo, ma a una dinamica ciclica e nota, con dati epidemiologici coerenti con le stagioni precedenti.
“Non c'è un allarme per una situazione incontrollata. I numeri di quest'anno sono perfettamente in linea con quelli degli anni passati. Cosa è cambiato quest'anno rispetto al passato? Sono cambiate le aree del nostro paese colpite: prima era più colpito il nord-est, la Lombardia e l'Emilia Romagna e adesso sono più colpite il Lazio e la Campania.”
Ha spiegato Bassetti.
La regione con più decessi in Italia, infatti, è la Campania, dove dall'inizio dell'epidemia ci sono state 7 vittime, sebbene quella con il maggior numero di casi registrati, circa 93, è il Lazio. In queste regioni il fenomeno è relativamente nuovo e quindi potrebbero essere meno preparate a fronteggiare il problema.
Secondo il primario del Policlinico San Martino di Genova, l'attenzione mediatica riservata alla questione è stata in alcuni casi eccessiva. Tuttavia riconosce un possibile beneficio secondario: migliorare l'approccio futuro alla prevenzione, che va cominciata prima e non quando il problema ormai si è già diffuso.
“Mi spiace molto che quest'anno si sia voluto fare tutto questo 'can can' su un problema che esiste, ma che ha avuto un'attenzione mediatica persino esagerata. Se poi vogliamo dire che l'attenzione mediatica possa servire per fare meglio la prevenzione l'anno prossimo, allora siamo tutti d'accordo. Ci organizziamo per fare la prevenzione, ma non il 6 agosto bensì il 5-6 di giugno.”
In Italia si sta facendo troppo allarmismo sulla #WestNile: ogni giorno bollettini di ricoveri e morti, ma i numeri di casi e decessi di questa estate non sono molto diversi da quelli degli anni precedenti. Perché’ tutto questo rumore?
— Matteo Bassetti (@ProfMBassetti) August 5, 2025
Non esiste un vaccino contro l'infezione da West Nile, di conseguenza l'unico modo per proteggersi è la prevenzione. Il Ministero della Salute raccomanda misure preventive contro le punture di zanzara, ma quanto sono realmente efficaci questi accorgimenti nella vita quotidiana?
Per proteggere soprattutto anziani e persone fragili, il professore Bassetti consiglia prima di tutto di utilizzare i repellenti locali quando si sta fuori nelle ore serali: spray anti-zanzara, cerotti etc. Lo stesso discorso vale anche per quegli strumenti che aiutano a tenere lontani gli insetti, come la citronella, o, i classici fornelletti.
Il terzo consiglio è quello di installare zanzariere alle finestre e ai balconi delle abitazioni. In questo caso, Bassetti auspica l'introduzione di incentivi statali per aiutare le famiglie a sostenere le spese.
“Noi siamo un paese che ha il problema delle zanzare da sempre, quindi il mio primo consiglio è quello di installare le zanzariere. In questo senso potrebbe essere utile una politica anche di governo, con incentivi per l'installazione delle zanzariere.”
Un ulteriore accorgimento riguarda gli indumenti e i profumi: evitare di indossare indumenti scuri e l'utilizzo eccessivo di profumi, poiché le zanzare sono attirate dai colori scuri e dai profumi.
Bassetti, inoltre, invita a effettuare ogni anno la disinfestazione periodica della propria abitazione e sottolinea la necessità di un'armonizzazione delle direttive a regioni e comuni, o con l'obbligo per gli enti locali di effettuare campagne di disinfestazione, soprattutto in zone sensibili (RSA, ospedali, scuole).
“Sono necessarie nuove direttive per i comuni e le Regioni per la disinfestazione delle città. Servono indicazioni precise con degli obiettivi chiari: quando e dove intervenire e soprattutto in quali situazioni la disinfestazione deve essere un obbligo. Ad esempio vicino alle Rsa, gli ospedali, scuole, la disinfestazione deve essere quasi obbligatoria da parte dei comuni, perché il rischio per chi è più fragile è maggiore.”
Quella proposta da Bassetti è una strategia multi livello di prevenzione, dove la responsabilità è condivisa tra cittadino, Stato ed enti locali.
“C'è bisogno di un profondo sforzo di tipo educativo, che nel nostre Paese manca. Su questo la televisione e l'informazione dovrebbe fare un servizio pubblico diverso, questo sarebbe informazione progresso.”
Ha, infine, concluso il professore Matteo Bassetti.