11 Aug, 2025 - 09:36

Medicina senza test d’ingresso, Bassetti promuove la riforma Bernini: “Le critiche? Ideologiche e futili” 

Medicina senza test d’ingresso, Bassetti promuove la riforma Bernini: “Le critiche? Ideologiche e futili” 

“Sul fatto che prima il sistema dei test d’ingresso a Medicina fosse sbagliato, mi pare che fossimo tutti d’accordo. Oggi c’è una riforma, che naturalmente è migliorabile, ma  perché attaccarla ideologicamente a priori? Io questo non lo riesco a comprendere prima di tutto da professore, da medico, ma anche da genitore.”

Il professore Matteo Bassetti, infettivologo e direttore della Clinica Malattie Infettive dell'Ospedale Policlinico San Martino di Genova, raggiunto da Tag24.it, esprime il suo pieno sostegno alla Riforma Bernini per l’accesso al corso di laurea in Medicina e Veterinaria.

Bassetti considera “ideologiche” le numerose critiche sollevate dall'approvazione del provvedimento, che considera “una buona riforma”. Orientata al merito e capace di porre fine al business dei famigerati corsi di preparazione ai TOLC-MED.

La Riforma Bernini prevede lo stop definitivo ai famigerati test d'ingresso che saranno, invece, sostituiti da un semestre filtro aperto a tutti gli studenti. Nel corso del semestre gli studenti seguiranno i corsi, sosterranno gli esami e un test nazionale.

I più meritevoli potranno continuare il percorso di studi in Medicina e Veterinaria, tutti gli altri potranno decidere di ritentare l'anno dopo o formalizzare l'iscrizione a uno dei corsi affini (scelto all'inizio del semestre filtro) e non perdere i crediti acquisiti fino a quel momento. Il numero chiuso ci sarà ancora, ma sarà spostato alla fine del primo semestre.

Sono queste, infatti, le principali novità introdotte dalla riforma di Medicina che entrerà in vigore già a partire dall'anno accademico 2025/2026.

Medicina senza test d'ingresso? Bassetti: “È una buona riforma. Eravamo a punto di non ritorno”

La riforma del sistema di accesso ai corsi di laurea in Medicina, voluta dalla ministra dell'Università Anna Maria Bernini, continua a essere oggetto di critiche e polemiche, soprattutto nel mondo accademico.

In particolare le critiche riguardano il 'superamento del numero chiuso', che in realtà non viene eliminato ma solo spostato a fine del primo semestre, poiché ad accedere al corso di laurea completo saranno solo gli studenti che hanno raggiunto un determinato punteggio. 

Prima di qualsiasi considerazione sulla nuova riforma,  il professore Matteo Bassetti parte da una considerazione: il TOLC-MED, ovvero il test d’ingresso per accedere ai corsi di laurea medici, e l’intero sistema di selezione degli studenti, andavano riformati.

“Peggio di come andava il TOLC-MED non si può andare. Il vecchio quiz di medicina si era talmente arrotolato su sè stesso e incancrenito, che aveva creato un sistema perverso: solo chi poteva partecipare ai corsi di preparazione al TOLC-MED (che erano molto onerosi per le famiglie) arrivava i primi posti nelle selezioni. Il punto da cui siamo partiti era un punto di non ritorno che aveva bisogno di una profonda riforma”.

Detto questo, il suo giudizio sulla riforma è decisamente positivo:

“La Riforma Bernini introduce una modalità nuova che, tuttavia, guarda a quello che succede in altri paesi europei. Il semestre aperto, quello che ci sarà oggi, è qualcosa che ad esempio in Francia già esiste. Quindi, a chi la critica vorrei chiedere qual era la soluzione che avrebbero voluto proporre: continuare con il TOLC-MED che aveva dimostrato chiaramente di essere un fallimento? 
Credo che questa sia una buona riforma, da cui naturalmente partire, poiché non è una scatola chiusa impossibile da modificare”.

Bassetti: “Critiche ideologiche e a priori solo perchè la riforma l'ha fatta la Bernini”

Il semestre filtro e il test finale nazionale restano i punti più controversi della nuova riforma, ma vengono decisamente ‘promossi' dal professore Bassetti che ritiene più equo valutare gli studenti dopo un primo semestre di studio concreto. 

“Si parte, si vede come vanno le cose e poi si tirano le somme. Si farà questo semestre aperto (dove tra l’altro le lezioni vengono svolte dai professori universitari e non da strutture esterne), dopodiché a novembre e dicembre ci saranno  le prove nazionali sulla base di un test fatto sui primi tre insegnamenti di medicina (Fisica, Chimica e Biologia), e chi sarà più meritevole rimarrà dentro”.

E allora le critiche?

“Come sempre le novità fanno paura, quindi io comprendo lo studente che oggi è disorientato, tuttavia con la riforma si cerca di migliorare non di peggiorare. Da professore universitario e da medico trovo le critiche ideologiche. Purtroppo in questo Paese, siccome la riforma l’ha fatta la Bernini c’è una critica a priori, io vorrei delle critiche costruttive. Perché non va bene la riforma?”

Si chiede il professor Bassetti.

Bassetti: la riforma Bernini è più equa e democratica, basta con il business dei corsi a pagamento 

Secondo Matteo Bassetti la nuova riforma ha anche un vantaggio sul piano economico perché mette la parola fine al business dei corsi di preparazione ai test. Corsi che ‘garantivano’ di entrare tra i primi dieci, ma che risultavano onerosi per le famiglie, escludendo a priori chi non poteva permettersi di seguirli. 

La riforma Bernini è quindi, secondo Bassetti, più inclusiva e realmente democratica. Da qui la sua sorpresa per le critiche provenienti da ambienti di sinistra che, invece, avrebbero dovuto apprezzare proprio questo aspetto più di tutti. 

“C’è stato un business  e un commercio per la preparazione dei test. Con la riforma Bernini, tanto osteggiata dalla sinistra, l’accesso al semestre costerà al massimo 300 euro, più l’iscrizione. Il corso che costava meno per il TOLC-MED, costava intorno ai 1500/2000 euro. Mi spiace che quella critica arrivi proprio da quella parte che va dicendo che bisognerebbe perseguire il merito e che tutti dovrebbero avere le stesse possibilità. Più di così? Tutti si iscrivono e chi merita prosegue.”

Bassetti:”Critiche futili, La gente parla perché non sa e dice stupidaggini”

C’è chi osserva che il nuovo sistema rischia di favorire eventuali raccomandazioni. Una critica che, secondo il primario dell'ospedale San Martino di Genova, è priva di fondamento.

“Sarà un test nazionale, anonimo. La gente parla perché non sa e quindi dicono delle stupidaggini. Bisogna leggersi bene la riforma e poi se si vuole si critica. Io sono certo che se le critiche sono costruttive al Ministero dell’Università saranno pronti a recepirle. Ma se le critiche sono ideologiche lasciano il tempo che trovano. Mi paiono critiche futili e prive di fondamento.”

Un’altra osservazione riguarda, infine, la presunta impreparazione gli atenei a gestire i corsi del semestre aperto. Difficoltà logistiche che il professore Bassetti non nega possano esistere, ma evidenzia come si tratti di problemi superabili. 

“E’ un problema che non ci sono aule a sufficienza e che per alcuni i corsi partiranno online, ma ci si può lavorare e si può risolvere anche in maniera prospettica, magari aiutando con i fondi del PNRR.”

Conclude Matteo Bassetti.

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