09 Aug, 2025 - 17:15

Elezioni regionali, annunciate le date del voto in Calabria: ecco quando si andrà alle urne

Elezioni regionali, annunciate le date del voto in Calabria: ecco quando si andrà alle urne

C'è una data per il voto in Calabria dopo le dimissioni del presidente della Regione, Roberto Occhiuto. Si andrà alle urne domenica 5 e lunedì 6 ottobre 2025, come stabilito dal decreto di indizione del voto pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione. Nella giornata di ieri, c'è stata la seduta di congedo del Consiglio regionale. Il candidato del centrodestra è già noto: sarà sempre Occhiuto a correre per la Cittadella regionale, anche se non si sa ancora chi potrebbe essere il suo avversario.

Il centrosinistra deve accelerare sulla scelta del candidato per le elezioni che si terranno tra poco meno di due mesi. Sono diversi i nomi sul tavolo, ma il favorito per affrontare Occhiuto nel voto di ottobre sembra essere l'ex presidente dell'Inps ed europarlamentare pentastellato Pasquale Tridico. Per il campo largo, quella in Calabria è un'ottima opportunità per sottrarre una Regione al centrodestra, anche se per ora non sono disponibili sondaggi.

Non mancano le polemiche sulla scelta delle date. Il co-portavoce di Alleanza Verdi Sinistra, Angelo Bonelli, ritiene che non sia giusto che le elezioni si tengano in momenti diversi dell'anno: il voto nelle Marche infatti si terrà il 28 e 29 settembre, mentre in Calabria si andrà alle urne il 5 e 6 ottobre. L'esponente di Avs preferirebbe invece, come gran parte del centrosinistra, un election day.

Quando si voterà in Calabria

Sono il 5 e 6 ottobre le date scelte per il voto anticipato in Calabria dopo le dimissioni del presidente della Regione, Roberto Occhiuto. Alla base della scelta del governatore c'è la volontà di ottenere una riconferma e mostrare che c'è ancora grande fiducia in lui e nel centrodestra calabrese. Nel mese di giugno, Occhiuto ha ricevuto un avviso di garanzia nell'ambito di un'inchiesta portata avanti dalla Procura di Catanzaro: il presidente della Regione è indagato per corruzione.

Tuttavia Occhiuto è praticamente certo di essere riconfermato dai suoi cittadini e quella delle elezioni anticipate, a suo dire, è l'unica strada per riprendere il lavoro della macchina regionale che al momento risulta "bloccata" dalla paura.

Adesso l'attenzione del governo si sposta sui due primi appuntamenti dell'autunno: le elezioni nelle Marche e quelle, appunto, in Calabria. In entrambe le Regioni i presidenti sono di centrodestra e si deve ambire a una riconferma.

Chi sarà il candidato del centrosinistra

Il campo largo deve sbrigarsi. Quanto prima sarà necessario scegliere un candidato che possa unire il centrosinistra calabrese contro Occhiuto. Negli scorsi giorni sono stati fatti diversi nomi: tra questi c'è il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, che secondo un sondaggio condotto dal quotidiano locale LaC a gennaio risultava tra i favoriti per le eventuali elezioni.

Tuttavia, sembra che il candidato sul quale punterà il centrosinistra sia Pasquale Tridico, ex presidente dell'Inps e attualmente europarlamentare del Movimento Cinque Stelle. Non sono mancati altri nomi come quello della deputata pentastellata Vittoria Baldino e del segretario regionale del Pd, Nicola Irto.

Election day o "elezioni spezzatino"

L'annuncio delle elezioni in Calabria non è passato inosservato. Da una parte, il centrodestra si è detto pronto per il voto di ottobre e si respira un clima di grande ottimismo per la possibile riconferma di Occhiuto. Arrivano tuttavia polemiche dal centrosinistra per le date scelte: a farsi portavoce del dissenso è Angelo Bonelli.

Il co-portavoce di Avs ha sottolineato che sarebbe necessario un election day. Per ora, le date sono certe solo in due regioni: Marche (28 e 29 settembre) e Calabria (5 e 6 ottobre). E le altre? La Toscana dovrebbe andare alle urne il 12 e 13 ottobre, mentre su Campania, Puglia e Veneto non si hanno ancora novità. Come ha sottolineato Bonelli:

virgolette
Praticamente si voterà una settimana sì e una no da settembre alla fine dell’anno: un vero e proprio 'spezzatino' elettorale. Giorgia Meloni dirà che non è sua competenza fissare le date, ma oltre a essere presidente del Consiglio è anche leader di un partito che avrebbe dovuto promuovere, in sede di Conferenza Stato-Regioni, l’opportunità di arrivare a un election day
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