Dopo anni di attesa e rinvii, la possibilità di pagare l’Imu tramite la piattaforma PagoPA sembra finalmente pronta a diventare realtà.
Dal 2026, infatti, dovrebbero debuttare le nuove modalità digitali di pagamento, destinate a semplificare la vita dei contribuenti e a rendere più efficiente la gestione fiscale da parte dei Comuni.
Banner 1 quiSecondo le prime indiscrezioni, i Comuni invieranno ai cittadini avvisi di pagamento precompilati, già pronti per l’uso: l’utente potrà accettarli così come sono oppure modificarli entro una scadenza precisa.
In questo articolo, andremo a vedere come arriveranno gli avvisi di pagamento precompilati su PagoPA, cosa cambia sul fronte dei pagamenti.
Banner 3 quiIl pagamento dell’Imu sta per essere rivoluzionato con l'introduzione di un sistema digitale per effettuare il versamento. Il tutto non da subito, ma dall'anno prossimo.
A partire dal 2026, infatti, i contribuenti riceveranno avvisi precompilati con l’importo dovuto, da saldare facilmente tramite la piattaforma pagoPA.
Banner 5 e 7 quiAlcuni Comuni hanno già avviato questa procedura, inviando comunicazioni personalizzate ai cittadini.
Ora l’obiettivo è estendere la misura su tutto il territorio nazionale, per rendere più efficiente la riscossione dell’imposta e ridurre gli errori nei versamenti.
Banner 5 e 7 quiIl piano operativo sarà definito nel dettaglio a settembre, ma la direzione è chiara: semplificare l’Imu per milioni di italiani.
Dal 2026 il pagamento dell’Imu si prepara a diventare più semplice. Ricordiamo che la Legge di Bilancio 2020 ha previsto tre modalità di versamento: modello F24, bollettino postale e piattaforma PagoPA.
Finora, però, PagoPA non è mai stato realmente utilizzabile per l’Imu, perché il regolamento operativo non è mai stato pubblicato e il sistema è rimasto in fase di sviluppo.
Grazie a un decreto in arrivo, si punta a completare l’attivazione di un’applicazione online, che aiuterà i contribuenti a calcolare con precisione l’importo dovuto e a effettuare il pagamento in modo più semplice.
Durante la fase sperimentale, i Comuni invieranno direttamente ai cittadini avvisi di pagamento precompilati, già pronti per essere pagati, ma modificabili in caso di errori o aggiornamenti.
Il governo intende rendere disponibile questa possibilità a partire dall’anno d’imposta 2026. Di conseguenza, il saldo Imu relativo al 2025, in scadenza il 16 dicembre prossimo, dovrà ancora essere versato tramite modello F24.
Per il Ministero dell’Economia e delle Finanze, l’introduzione dell’Imu precompilata rappresenta una misura strategica volta a semplificare gli adempimenti per i contribuenti e a migliorare l’efficienza della riscossione fiscale.
La digitalizzazione dei pagamenti fiscali non è una novità assoluta, ma si inserisce in un processo continuo di avvicinamento tra le Amministrazioni e i contribuenti.
L’obiettivo è chiaro: facilitare e rendere più immediato il versamento delle tasse locali, come l’Imu e la Tari.
Tra le soluzioni al centro del dibattito c’è l’adozione di metodi di pagamento semplificati, come la domiciliazione bancaria automatica, che permetterebbe ai cittadini di evitare complicazioni legate alla compilazione di moduli come l’F24.
Questo approccio mira a ridurre gli errori e a garantire una maggiore puntualità nei pagamenti, migliorando così la relazione tra fisco e contribuenti.
Tuttavia, prima di implementare nuove misure, la priorità resta completare l’attuazione delle disposizioni già previste dalla legge. In questo senso, il 2026 potrebbe segnare un passo importante verso una gestione più efficiente e trasparente delle imposte locali.