10 Aug, 2025 - 11:35

Messina, il fronte del No al Ponte sullo Stretto si fa sentire: cosa è successo alla manifestazione di ieri?

Messina, il fronte del No al Ponte sullo Stretto si fa sentire: cosa è successo alla manifestazione di ieri?

10mila messinesi in piazza contro il Ponte sullo Stretto. 
Il fronte del "No" alla grande opera voluta dal governo Meloni si è fatto sentire con un’imponente manifestazione dopo l'ok del Cipess al progetto definitivo. In piazza erano presenti politici, sindacalisti e cittadini contrari al Ponte per diverse ragioni: al momento, l'opera appare agli occhi di molti come uno spreco di risorse pubbliche che potrebbero essere destinate ad altri settori.

Nel corso della manifestazione, i presenti hanno fortemente contestato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, principale sostenitore della costruzione del Ponte sullo Stretto. Alla protesta erano presenti anche esponenti del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle, che hanno ribadito anche a livello nazionale la loro contrarietà alla grande opera portata avanti dal governo Meloni.

Il vicepremier Salvini, tuttavia, sembra curarsi ben poco di ciò che accade a Messina e, intervistato dal Corriere della Sera, si sbilancia definendo il Ponte sullo Stretto "la sua più grande soddisfazione politica". A settembre è prevista l'apertura dei cantieri per realizzare il collegamento tra la Sicilia e la Calabria, dopo l'ok definitivo del Cipess.

La manifestazione contro il Ponte sullo Stretto

Cori contro Salvini, contestazioni al governo Meloni e critiche all’amministrazione della Regione Sicilia e della città di Messina. Ieri, 9 agosto 2025, il fronte del “No” al Ponte è sceso in piazza per ribadire la propria contrarietà alla grande opera voluta dall'esecutivo nazionale, in continuità con le volontà dell’ex leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Il corteo, partito da piazza Cairoli e arrivato di fronte al Duomo di Messina, ha visto la partecipazione di circa 10mila persone.

Una partecipazione impressionante che conferma l’esistenza di un ampio fronte contrario al Ponte. I motivi? Investire oltre 13 miliardi di euro nella costruzione di una grande opera quando in Sicilia – spiegano gli organizzatori – mancano servizi essenziali. A sottolineare la carenza di servizi basilari nella Regione è stato l’attivista ed ex candidato sindaco Luigi Sturniolo:

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Tutta la forza di questo corteo deve essere spesa per fermare cantieri che si preannunciano infiniti. Per fermare l’emorragia di risorse pubbliche che verrebbero sottratte ai bisogni primari inevasi: acqua, istruzione, sanità, sicurezza sismica, sicurezza idrogeologica.

Le contestazioni al governo nazionale e locale

È un momento complicato per la Regione Sicilia, amministrata dal centrodestra. Solo un mese fa, il leader di Forza Italia, Antonio Tajani, si è recato sull’isola annunciando che, nelle elezioni che si terranno tra due anni, il presidente della Regione Renato Schifani sarà ricandidato per un secondo mandato. Tuttavia, recenti scandali riguardanti corruzione e sanità hanno scosso l’equilibrio dell’Assemblea regionale siciliana.

La manifestazione contro il Ponte non è stata solo un’occasione per contestare il governo nazionale, ma anche quello regionale. Erano presenti alla protesta esponenti locali del M5S e del PD, e non sono mancate critiche all’amministrazione cittadina.

Le parole di Salvini

Non sembra curarsi troppo della manifestazione il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. Il leader della Lega, nel corso di un’intervista pubblicata oggi sul Corriere della Sera, ha ribadito che il Ponte sullo Stretto rappresenta una delle sue maggiori soddisfazioni politiche. E ha poi aggiunto:

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Abbiamo acceso l’interesse mondiale per un’opera unica. Il Ponte è l’opposto del reddito di cittadinanza o della Cassa del Mezzogiorno

I lavori dovrebbero iniziare a settembre e il Ponte sullo Stretto costerà 13,5 miliardi di euro.

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