Lorenzo Bini Smaghi è uno degli economisti italiani più influenti degli ultimi quarant’anni, protagonista dei principali cambiamenti della politica economica europea e internazionale.
Apprezzato accademico, manager e autore, il suo nome è associato soprattutto alla Banca Centrale Europea, dove ha ricoperto un ruolo cruciale nel difficile decennio delle crisi finanziarie.
La sua storia personale affonda le radici in una famiglia aristocratica fiorentina, tra tradizione e alta formazione.
Nato il 29 novembre 1956 a Firenze, Lorenzo Bini Smaghi discende da una famiglia nobile toscana e umbra; è figlio del conte Bino e di Maria Carla Mazzei, patrizia fiorentina.
Nel 1853 la famiglia Bini di Firenze lasciò il proprio cognome agli Smaghi di Montepulciano e Città della Pieve, fondando il doppio cognome “Bini Smaghi” che si trasmette ancora oggi.
Dopo il diploma al liceo francese di Bruxelles nel 1974, si laurea in Economia presso l'Università Cattolica di Lovanio in Belgio (1978), ottiene un Master all'University of Southern California e una laurea in Scienze Politiche all'Università di Bologna (1980). Nel 1988 consegue un PhD in Economia all’Università di Chicago.
Nel 1998 Lorenzo Bini Smaghi sposa Veronica De Romanis, anch’essa stimata economista e analista delle politiche europee. Dal matrimonio sono nati due figli.
La carriera di Bini Smaghi è una lunga sequenza di incarichi prestigiosi in Italia e in Europa. Ha iniziato nel 1983 come economista al Servizio Studi della Banca d’Italia, dove resta fino al 1988 e poi guida l'Ufficio cambi e commercio internazionale. Si specializza sulle politiche monetarie e finanziarie internazionali proprio nella fase in cui l’Europa si avvia verso la moneta unica.
Tra il 1994 e il 1998 dirige la Policy Division dell’Istituto Monetario Europeo a Francoforte, poi diventa dirigente generale della Direzione rapporti finanziari internazionali al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Ricopre parallelamente incarichi di rilievo negli organismi tecnici italiani ed europei, tra cui la presidenza di SACE e la partecipazione ai board di Finmeccanica, MTS, Banca Europea degli Investimenti e Morgan Stanley International.
Il suo ruolo più noto è quello di membro del comitato esecutivo della Banca Centrale Europea, dove rimane dal giugno 2005 al novembre 2011: Bini Smaghi contribuisce alla definizione delle strategie di risposta alla crisi finanziaria e al rafforzamento dell’indipendenza dell’istituto dalle pressioni politiche.
Nel decennio successivo, presiede società come SNAM e Italgas, la Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze e dal 2015 è presidente del consiglio di amministrazione di Société Générale, una delle più importanti banche francesi.
È visiting scholar ad Harvard, partecipa all’advisory board del Paolo Baffi Centre della Bocconi e della Fondazione Italia USA. Nel 2024 ha ricevuto la Légion d’Honneur, la massima onorificenza francese, per i suoi 40 anni di contributo al settore economico e finanziario internazionale.
Oltre a numerosi articoli in riviste accademiche, è autore di libri dedicati a temi come euro, austerità, Europa e crisi finanziarie. Tra i suoi più noti: “Morire di austerità”, “33 false verità sull’Europa”, “La tentazione di andarsene”.