11 Aug, 2025 - 14:07

Genitori di Mia Martini: chi erano il padre e la madre della cantante?

Genitori di Mia Martini: chi erano il padre e la madre della cantante?

Mia Martini, nata Domenica Rita Adriana Bertè il 20 settembre 1947 a Bagnara Calabra, divenne una figura iconica della musica italiana grazie alla sua voce unica e al suo vissuto intenso.

Oltre che per il suo talento, la sua storia è stata segnata dalla complessità dei rapporti familiari, in particolare quelli con il padre e la madre. Conoscere le vite e le personalità di Giuseppe Radames Bertè e Maria Salvina Dato aiuta a comprendere meglio la parabola esistenziale e artistica di Mia Martini.

Giuseppe Radames Bertè, chi era il padre di Mia Martini?

Giuseppe Radames Bertè nacque nel 1921 a Villa San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria. Studiò materie classiche e intraprese la carriera di insegnante di latino e greco, divenendo successivamente preside in vari istituti tra le Marche e la Lombardia.

Uomo di stampo tradizionale e rigido, Giuseppe Bertè è stato spesso descritto dalle figlie come una figura severa e autoritaria, in particolare da Loredana Bertè che lo ha accusato pubblicamente di aver avuto comportamenti violenti verso la famiglia.

Secondo alcune testimonianze delle sorelle, il clima familiare era difficile, segnato dalle aspettative e dalla disciplina del padre, il quale non aveva mai visto di buon occhio la strada artistica intrapresa dalle figlie.

Nonostante i rapporti tormentati, Mia Martini ha cercato un riavvicinamento col genitore negli ultimi anni della sua vita, tanto da trasferirsi vicino a lui, a Cardano al Campo, pochi mesi prima della sua morte nel 1995. 

Il padre, scomparso a 96 anni nel 2017 a Cavaria con Premezzo, rimase una presenza costante, talvolta dolorosa, nella vita della cantante, come lei stessa raccontava nelle sue canzoni, tra cui “Padre davvero” e “Gli uomini non cambiano”, che descrivono un legame segnato da incomprensioni e tentativi mai del tutto coronati di conquistare la sua approvazione.

Maria Salvina Dato, chi era la madre di Mia Martini?

Maria Salvina Dato nacque nel 1925 a Bagnara Calabra. Si sposò giovanissima, a quindici anni, con Giuseppe Bertè. Svolgeva la professione di maestra elementare e fu una figura fondamentale nell’avvio del percorso artistico delle sue figlie.

Era appassionata di musica e trasmise questa passione alle figlie, accompagnando Mia Martini (“Mimì”) ai primi concorsi canori e sostenendo la sua scelta di vita, anche quando la strada appariva incerta e difficile.

La madre fu per Mia Martini una presenza discreta ma costante, capace di incoraggiare le “naturali inclinazioni” di Mimì e di Loredana, nonostante le tensioni familiari dovute al carattere del marito.

Secondo alcune testimonianze, anche Maria Salvina Dato subì la durezza e, probabilmente, la violenza del marito, sopportando le difficoltà della separazione avvenuta nel 1965 e portando avanti con forza la famiglia dopo il distacco.

La donna è morta nel 2003 a 78 anni, lasciando dietro di sé il ricordo di un’affettuosa dedizione e di un sostegno silenzioso ma determinante.

Un clima familiare difficile

Dal matrimonio tra Giuseppe Bertè e Maria Salvina Dato nacquero quattro figlie: Leda, Domenica (Mia Martini), Loredana e Olivia. La storia della famiglia Bertè è stata segnata da contrasti, incomprensioni e da episodi dolorosi, ma anche da tentativi di riavvicinamento e gesti d’amore.

Le sorelle hanno restituito diverse versioni del vissuto familiare: accanto alle accuse di durezza e violenza, vi sono testimonianze di affetto e di momenti di complicità, soprattutto tra Mia Martini e il padre negli anni precedenti la sua morte.

Nel racconto biografico emerge così il ritratto di una famiglia complessa, ricca di ombre e tensioni, ma anche di passioni e valori: la disciplina e la cultura classica trasmesse dal padre, la sensibilità artistica infusa dalla madre.

Entrambe le figure hanno lasciato solchi profondi nella personalità e nel percorso della cantante, influenzando la sua vita e la sua musica, ma anche le sue fragilità e i suoi momenti di rinascita.

 

 

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