13 Aug, 2025 - 10:30

Chi era e come è morto Padre Fedele Bisceglia?

Chi era e come è morto Padre Fedele Bisceglia?

Padre Fedele Bisceglia è stato una delle figure più controverse e amate della Calabria contemporanea: frate cappuccino, missionario, fondatore di opere caritative, simbolo per gli “ultimi” e tifoso sfegatato del Cosenza Calcio. La sua vita ha unito fede, sport, solidarietà, passione e anche una dolorosa ferita giudiziaria che ha segnato gli ultimi suoi anni.

Padre Fedele: causa della morte

Padre Fedele Bisceglia si è spento nella notte tra il 12 e il 13 agosto 2025, all’età di 87 anni, dopo una lunga malattia che lo aveva costretto da tempo al ricovero presso il reparto di Geriatria della clinica INRCA di Cosenza.

Negli ultimi anni le sue condizioni di salute si erano progressivamente aggravate, fino al decesso comunicato pubblicamente dall’associazione “Il Paradiso dei Poveri”, da lui fondata. Non ci sono notizie di cause traumatiche o incidenti: si è trattato di una morte naturale dovuta all’età e allo stato di salute compromesso.

Età e origini

Nato il 6 novembre 1937 a Laurignano (frazione di Dipignano, provincia di Cosenza), all’anagrafe Francesco Bisceglia, era il primogenito di quattro fratelli. Rimase orfano di madre a soli cinque anni, crescendo in una famiglia umile e in condizioni contadine che lo segnarono profondamente.

Fin da giovanissimo sviluppò una forte sensibilità verso chi soffre, appassionandosi anche al calcio, sport che accompagnerà tutta la sua esistenza.

Biografia

A soli 13 anni, spinto dal fascino per San Francesco d’Assisi, entra in convento presso i frati cappuccini. Dopo un periodo di formazione e studi, viene ordinato sacerdote nel marzo 1964: si laurea prima in Sacra Teologia a Roma, presso l’Università Lateranense, poi in Lettere e Filosofia a Milano, e, non contento, in medicina e chirurgia nel 1992.

La vocazione missionaria lo porta in Africa, dove costruisce ospedali, centri per bambini disabili e scuole di infermieri fra Etiopia, Senegal, Madagascar, Camerun e Repubblica Centrafricana. Le sue missioni sono spesso svolte in zone di guerra o colpite da epidemie. Sopravvive anche a uno scontro a fuoco tra guerriglieri e a una gravissima forma di malaria.

Padre Fedele non si limita al lavoro missionario all’estero: in Calabria fonda l’Oasi Francescana e l’associazione “Il Paradiso dei Poveri”, che divennero punti di riferimento per senzatetto, emarginati e immigrati. Dal 1985 ospita migliaia di persone, nell’ottica della carità francescana: “Quello che ricevi, lo devi donare”, era il suo motto.

Una parte fondamentale della sua vita è il legame con il Cosenza Calcio. Soprannominato il “frate ultrà”, era famoso negli stadi e per aver fondato squadre dilettantistiche nelle parrocchie. Nel 2004 fu insignito, in modo simbolico, della carica di presidente del Cosenza Calcio.

Nel 2008 venne arrestato con l’accusa di violenza sessuale su una suora. Dopo una lunga vicenda giudiziaria, venne assolto con formula piena nel 2015 ma rimase sospeso dall’Ordine dei cappuccini e non poté più celebrare messa, nonostante avesse più volte richiesto il reintegro.

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