La figura di Pippo Baudo è indissolubilmente legata alla storia della televisione italiana, ma le sue radici affondano in una famiglia borghese siciliana che ha fortemente influenzato il suo percorso umano e professionale.
L’infanzia e la giovinezza del conduttore si sono svolte a Militello in Val di Catania, luogo natale in cui la presenza dei genitori ha avuto un ruolo fondamentale nella sua formazione.
Il padre di Pippo Baudo era Giovanni Baudo, nato nel 1903 e scomparso nel 1990. Giovanni era un avvocato penalista stimato e conosciuto nella zona di Catania.
La famiglia Baudo, già da diverse generazioni, rientrava nella borghesia professionale siciliana: documenti storici testimoniano che diversi membri dei Baudo erano proprietari terrieri e talvolta “dottori in legge”, ovvero laureati in giurisprudenza.
La figura paterna era dunque centrale nel contesto sociale e familiare di Pippo: Giovanni Baudo rappresentava il tipico modello di uomo di diritto del Sud Italia, serio, rigoroso, dedito allo studio e all’attività forense.
Fu proprio il padre a volere che il figlio seguisse dapprima gli studi classici e poi la facoltà di giurisprudenza, nella speranza che anche lui seguisse la carriera legale e mantenesse alto il prestigio familiare.
Giovanni era un uomo riservato, ma la sua influenza su Pippo fu notevole, tanto che il conduttore si laureò effettivamente in legge, pur scegliendo poi una strada completamente diversa.
L’avvocato Baudo era descritto come una persona di principi solidi, severo nella cura dell’educazione del figlio, ma capace anche di una discreta apertura mentale nel tempo, accettando infine la celebrietà e il successo del figlio nel mondo dello spettacolo, benché inizialmente piuttosto scettico.
La madre di Pippo Baudo era Innocenza Pirracchio, detta spesso Enza o Innocenza nei racconti di famiglia, nata nel 1910 e scomparsa nel 1993. La signora Baudo svolgeva il lavoro di casalinga, dedicandosi completamente alla gestione della casa e alla cura del figlio unico.
Innocenza Pirracchio proveniva da una famiglia semplice e, secondo alcune testimonianze, portava avanti una tradizione di caposaldo familiare che era tipica delle donne siciliane dell’epoca: era attenta all’educazione del piccolo Pippo, alla moralità e all'ordine domestico.
Era una figura affettuosa ma anche severa, desiderosa che il figlio raggiungesse una posizione di rispetto attraverso la cultura e il lavoro. Come molte madri di quel periodo, avrebbe preferito vederlo in una professione “cattedratica”, forse come avvocato e docento, piuttosto che artista televisivo.
La famiglia Baudo, grazie soprattutto al ruolo del padre Giovanni, si inseriva pienamente nel tessuto della borghesia siciliana, tra cultura giuridica e amministrazione patrimoniale.
Pippo stesso ha raccontato varie volte che la madre Innocenza era inizialmente perplessa dalla vocazione artistica del figlio e che avrebbe preferito una carriera più classica per lui. Spesso radunava la famiglia davanti alla televisione per vedere Pippo impegnato nei suoi primi programmi, offrendo il proprio sostegno, seppur non privo di riserve.
Il padre, pur volendo un futuro già tracciato per il figlio, alla fine si è mostrato orgoglioso dei suoi successi, soprattutto quando la popolarità di Pippo ha portato lustro anche alla famiglia: si narra che negozianti di Catania offrissero sconti ai genitori in quanto “papà e mamma di Pippo Baudo”, segno del prestigio prima professionale e poi mediatico raggiunto dai Baudo.
L’educazione impartita da Giovanni Baudo e Innocenza Pirracchio ha influenzato fortemente il carattere e la disciplina di Pippo.
La solida formazione umanistica e giuridica, l’attenzione per la rettitudine e il senso del dovere, unite alla dedizione materna, hanno rappresentato una base importante per il futuro conduttore che, pur scegliendo la via dello spettacolo, non ha mai rinnegato le proprie radici.