20 Aug, 2025 - 11:00

Bufera sul ministro della Salute, Schillaci verso le dimissioni? Ecco cosa sta succedendo

Bufera sul ministro della Salute, Schillaci verso le dimissioni? Ecco cosa sta succedendo

Le polemiche di agosto travolgono il governo. Il ministro della Salute Orazio Schillaci si trova al centro di una tempesta politica che divide la maggioranza e, paradossalmente, lo vede difeso con forza dalle opposizioni. La scintilla che ha acceso il caso è stata la decisione di cancellare la Commissione nazionale sui vaccini (Nitag) il giorno di Ferragosto, appena dieci giorni dopo averla nominata. 

Una scelta giustificata dalle polemiche sollevate dal mondo scientifico, che aveva messo in discussione la presenza di due membri noti per posizioni critiche nei confronti delle vaccinazioni. Ma quella che sembrava una correzione di rotta per tutelare la credibilità delle istituzioni si è trasformata in un vero terremoto politico.

Non mancano, inoltre, nuove minacce a esponenti del mondo scientifico sempre a opera dei no vax. Questa tendenza, iniziata durante la pandemia, sta continuando in maniera allarmante da ormai qualche anno.

La frattura nella maggioranza

All’interno del centrodestra la reazione è stata immediata e durissima. Giorgia Meloni, inizialmente irritata dal passo indietro del ministro, ha lasciato che fossero i suoi alleati a guidare l’attacco. Matteo Salvini ha parlato di un ministero che non funziona, accusando Schillaci di aver prima nominato e poi auto-cancellato la commissione, un comportamento definito un pessimo segnale scientifico e culturale. Il leader leghista ha chiuso con un avvertimento:

virgolette
Questa è una ferita che va richiusa

Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che in un’intervista ha difeso il valore della pluralità di voci, sostenendo che la storia dimostra come il pensiero dominante non sia sempre quello giusto e che spegnere opinioni dissenzienti significhi impoverire il confronto. Una linea, però, che non trova consenso in tutta la coalizione: Forza Italia, con il vicesegretario Stefano Benigni, ha preso le distanze avvertendo che non ci può essere spazio per posizioni "prive di fondamento scientifico", come quelle dei no vax, né tantomeno per chi, in politica, cerca di strizzare loro l’occhio per raccogliere voti.

La sponda inattesa delle opposizioni

A sorpresa, a difendere Schillaci sono state le opposizioni, che hanno colto l’occasione per accusare la maggioranza di ambiguità verso il mondo no vax. Francesco Boccia, capogruppo del Partito Democratico al Senato, ha parlato di destra che non perde il vizio e di feeling continuo con chi mette in discussione l’efficacia dei vaccini. Ancora più netto Riccardo Magi di +Europa, che ha definito l’attacco a Schillaci la dimostrazione della pericolosità di un’ideologia antiscientifica che serpeggia nel governo.

Durissima anche Italia Viva. Raffaella Paita ha bollato come vergognose le parole di Lollobrigida, osservando che ci sarebbe da ridere se non fosse in gioco la salute degli italiani. Una convergenza, quella delle opposizioni, che non nasce tanto da un sostegno convinto al ministro, quanto dall’intenzione di smascherare le contraddizioni di un centrodestra diviso tra esigenze di consenso e responsabilità istituzionale.

L’onda lunga sul dibattito pubblico

Mentre la politica si divide, le conseguenze si fanno sentire anche fuori dai palazzi. La Verità ha dedicato ben sette pagine al caso, rilanciando le voci critiche verso Schillaci e pubblicando email di lettori ostili al ministro. Nel frattempo, la tensione alimentata dal dibattito ha raggiunto il mondo scientifico. Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, ha ricevuto nuove minacce. Lo specialista non si dice sorpreso:

virgolette
Era già successo quattro anni fa e si ripete ogni volta che una parte della politica e dei media incendia la discussione scientifica, invadendo un campo che non le compete

Il rischio, avverte Bassetti, è che a pagare siano medici e ricercatori impegnati a difendere la validità delle vaccinazioni, costretti a fronteggiare attacchi che mescolano ignoranza, propaganda e rancore. Una dinamica che mostra come il tema vaccini resti un nervo scoperto della società italiana, capace di generare fratture politiche, mediatiche e culturali ben oltre la vicenda contingente.

LEGGI ANCHE