23 Aug, 2025 - 07:00

Inflazione, sanità e fiducia politica: ecco cosa preoccupa maggiormente gli italiani

Inflazione, sanità e fiducia politica: ecco cosa preoccupa maggiormente gli italiani

Luglio 2025 racconta un’Italia che vive tra ansie quotidiane e bisogno di certezze, a rivelarlo è un sondaggio di Euromedia. Da un lato, i cittadini faticano a tenere il passo con i prezzi che corrono, con le attese infinite per una visita medica, con tasse che sembrano non lasciare respiro. Dall’altro, guardano alla politica chiedendo stabilità e risposte. È un Paese che non smette di resistere, ma che si porta addosso stanchezza e preoccupazioni.

I dati del sondaggio parlano chiaro: inflazione, sanità e fisco sono i temi che pesano di più. Accanto a questi, gli italiani mettono in fila questioni storiche come l’evasione, la sicurezza nelle città e il cambiamento climatico. E mentre la lista delle emergenze si allunga, Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia tengono il loro spazio politico: non più con l’entusiasmo dei primi mesi di governo, ma con un consenso che rimane solido. La sfida ora è trasformare questa fiducia in soluzioni concrete, capaci di alleggerire il presente e dare speranza al futuro.

Inflazione e sanità

Il problema che preoccupa più di tutti è l’inflazione. Lo dice il 38% degli intervistati. Ed è facile capire perché: fare la spesa costa sempre di più, riempire il serbatoio pesa sul portafogli, le bollette non lasciano tregua. Non servono grandi analisi: basta guardare lo scontrino del supermercato per rendersi conto di quanto la vita sia diventata più cara.

Al secondo posto c’è la sanità, segnalata dal 33%. Non è solo un tema astratto: è l’attesa di mesi per una risonanza, la difficoltà a trovare un posto per una visita specialistica, il dubbio se rivolgersi al privato spendendo soldi che non ci sono. La sanità è il terreno su cui le disuguaglianze diventano più visibili, perché chi può paga, chi non può aspetta.

Poi ci sono le tasse (26%) e il lavoro (23%). Famiglie e imprese si sentono schiacciate da un sistema che chiede tanto e restituisce poco. E chi lavora spesso non riesce comunque a vivere con serenità, tra stipendi bassi e contratti precari. È un insieme di pesi che rende difficile guardare avanti con fiducia.

Sicurezza, evasione e ambiente

Non ci sono solo le difficoltà di tutti i giorni. Ci sono anche i grandi nodi che da decenni affliggono l’Italia. L’evasione fiscale, ad esempio, è vista come un problema dal 20% degli intervistati. Non è solo questione di numeri, ma di giustizia: l’idea che qualcuno faccia il furbo mentre altri pagano fino all’ultimo centesimo alimenta rabbia e sfiducia.

Il tema della sicurezza, con il 19%, continua a pesare. Scippi, furti, microcriminalità: problemi che non fanno sempre notizia ma che segnano la vita di chi li subisce e alimentano la sensazione di vivere in città meno sicure.

E poi c’è il cambiamento climatico, indicato dal 18%. Non è più un tema lontano: frane, alluvioni ed eventi estremi colpiscono con regolarità il territorio, lasciando dietro di sé distruzione e paura. A questo si aggiungono la gestione dell’immigrazione (17%) e la guerra senza sbocchi (13%), mentre un 11% mette il dito sulla piaga del futuro: la mancanza di una visione per i giovani. Un dato piccolo, ma pesante se si pensa al domani del Paese.

Fiducia nella politica: un equilibrio fragile ma stabile

Peggiora il rapporto tra gli italiani e Giorgia Meloni. Prima delle elezioni del 2022 la fiducia era al 34%. Con l’insediamento del governo è salita al 40,6%. Oggi, a luglio 2025, si ferma al 36%. Non più l’entusiasmo degli inizi, ma comunque un livello più alto rispetto al periodo pre-elettorale.

Il partito, invece, cresce. Fratelli d’Italia passa dal 24,7% del 2022 al 29% di oggi. Un dato che mostra come, nonostante le difficoltà e le critiche, la premier abbia consolidato la sua posizione. Gli italiani, pur consapevoli dei problemi, vedono ancora in lei e nel suo partito un punto fermo in un panorama politico incerto.

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