22 Aug, 2025 - 20:00

Elezioni Toscana 2025, 50 giorni al voto: come ci arrivano il campo largo e il centrodestra?

Elezioni Toscana 2025, 50 giorni al voto: come ci arrivano il campo largo e il centrodestra?

Manca poco meno di cinque mesi alle elezioni regionali in Toscana e, nonostante il tempo ristretto, la partita politica appare già complessa e piena di tensioni. Le coalizioni stanno definendo candidature e alleanze, ma i ritardi e le incomprensioni interne, soprattutto nel centrodestra, lasciano intravedere scenari incerti. A muoversi più agilmente sembra essere il centrosinistra, capace di confermare il governatore uscente Eugenio Giani e di costruire un accordo pragmatico anche con i Cinque Stelle.

Sul fronte opposto, invece, il centrodestra appare frammentato e in ritardo, con candidati non ufficializzati e coalizioni che stentano a trovare unità, rischiando di perdere terreno in una regione storicamente contesa. Con le urne fissate per ottobre 2025, il duello sembra già segnato dai numeri, anche se la politica è sempre capace di sorprese dell’ultimo minuto.

Il centrosinistra: conferma di Giani e alleanze strategiche

Il centrosinistra toscano ha scelto la strada della continuità. Eugenio Giani, governatore uscente, ha ottenuto la conferma della candidatura per un secondo mandato, consolidando una leadership che gode ancora di ampio consenso. Secondo Matteo Renzi, presidente di Italia Viva, la politica deve basarsi sui voti, non sui timori: se gli elettori premiano i Cinque Stelle, è corretto prenderne atto. In vista delle regionali, Renzi insiste sull’importanza di una “lista unica per la tenda riformista”, anche per la Toscana, sottolineando che la presenza dei Cinque Stelle nella coalizione non rappresenta una minaccia, ma una componente del dialogo politico.

La coalizione ha affrontato anche i contrasti interni legati al dietrofront di Carlo Calenda, leader di Azione, che inizialmente aveva pensato di sostenere Giani ma poi si è defilato. Nonostante ciò, la linea del centrosinistra resta chiara: una politica senza risentimenti e con un’attenzione particolare alla rappresentanza riformista. L’obiettivo è quello di proporre agli elettori un quadro stabile e rassicurante, facendo leva sull’esperienza di governo di Giani e sulla capacità di includere diverse anime progressiste, dai dem ai Cinque Stelle.

Il centrodestra: confusione e ritardi

Sul fronte opposto, il centrodestra sembra inciampare nella propria organizzazione interna. Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia e candidato di Fratelli d’Italia, era pronto da mesi, ma la sua candidatura ufficiale tarda ad arrivare a causa di indecisioni strategiche e di contrasti tra le varie componenti della coalizione. Il ritardo accumulato dalla Lega, da Forza Italia e dalla lista civica “È Ora!” ha paralizzato la macchina elettorale, rendendo difficile costruire una narrazione alternativa efficace contro il centrosinistra.

Gli spin doctor romani sottolineano che la premier e la classe dirigente nazionale sembrano impegnati su fronti più urgenti, come la gestione della crisi internazionale, lasciando Tomasi in una sorta di limbo politico. La coalizione appare frammentata: da un lato ci sono tensioni interne tra ceccardiani e vannacciani nella Lega, dall’altro il coordinatore di FI Marco Stella non ha ancora dato per certa la candidatura dei colleghi di FdI. Anche “Noi Moderati” rischia di non presentarsi, complicando ulteriormente lo scenario

I sondaggi: un vantaggio chiaro per Giani

I numeri, aggiornati a maggio 2025, confermano il vantaggio del centrosinistra. Eugenio Giani guida con il 58% dei consensi, mentre Alessandro Tomasi si ferma al 37%. La lista civica di Giorgio Del Ghingaro ottiene solo il 2%, evidenziando la marginalità di alternative non strutturate. Il gradimento personale di Giani resta alto: il 54% degli intervistati dichiara fiducia nel governatore uscente, mentre il 93% esprime soddisfazione per la qualità della vita in Toscana.
Anche la partecipazione alle urne appare significativa: il 56% degli elettori dichiara di andare sicuramente a votare, mentre un ulteriore 27% valuta di partecipare.

Per il centrosinistra, i sondaggi di coalizione mostrano una forbice di vantaggio ampia: il 58% contro il 38,5% del centrodestra, suggerendo che l’unità e la continuità della leadership stanno premiando la coalizione riformista. Tomasi registra comunque una risalita in popolarità, con il 52% degli intervistati che dichiara di conoscerlo, ma la distanza da Giani resta evidente e difficile da colmare in poco tempo.

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