25 Aug, 2025 - 17:15

Centrosinistra pugliese in stallo, Decaro pronto a candidarsi per le regionali: ecco chi è preoccupato

Centrosinistra pugliese in stallo, Decaro pronto a candidarsi per le regionali: ecco chi è preoccupato

Le tensioni nel centrosinistra pugliese continuano a essere un nodo irrisolto, mentre la settimana che si apre appare cruciale per individuare una possibile soluzione. Negli ultimi giorni, infatti, si è diffusa la notizia di un possibile vertice nazionale tra le forze politiche già domani, anche se al momento le conferme ufficiali sono scarse. Rimane comunque evidente che la situazione è complessa e che le divergenze tra i principali protagonisti non accennano a diminuire.

Il candidato governatore in pectore, Antonio Decaro, ha chiarito la propria posizione: per candidarsi richiede che Michele Emiliano e Nichi Vendola non figurino come candidati nelle rispettive liste. La condizione ha fatto emergere ulteriori tensioni all’interno della coalizione, con il rischio di rallentare la definizione definitiva delle candidature.

Michele Emiliano, intanto, ha scelto un atteggiamento di isolamento, non rispondendo a chiamate e interviste. In risposta a chi lo ha contattato, ha inviato un esempio di candidatura di Luca Zaia nel Consiglio regionale veneto, come per sottolineare la possibilità di presentarsi nonostante le circostanze. Parallelamente, anche da Avs non emergono aperture al compromesso: il leader Angelo Bonelli ha definito insolita la richiesta di Decaro, sottolineando l’autonomia che il movimento intende mantenere sulle proprie candidature. Da parte sua, Decaro continua a girare la Puglia, ufficialmente per presentare il suo libro “Vicino”, ma anche per rafforzare il legame con l’elettorato e preparare il terreno per la sua possibile candidatura. La partita politica è ora nelle mani del Pd nazionale, che, attraverso il suo rappresentante Igor Taruffi, ha evidenziato l’importanza della disponibilità di Decaro e ha chiesto a Emiliano un gesto di “generosità” per facilitare la definizione della candidatura.

Cosa succede in Puglia e in Calabria?

Il dibattito si inserisce in un contesto politico più ampio, dove altre forze osservano con attenzione. Il leader del M5S, Giuseppe Conte, ha espresso soddisfazione per la scelta di Pasquale Tridico come candidato in Calabria, sottolineando le sue competenze professionali e la capacità operativa maturata nei ruoli istituzionali.

Dall’area di centro, Carlo Calenda ha lanciato l’allarme sulla possibile astensione alle Regionali, evidenziando come un’affluenza ridotta possa favorire il voto organizzato e consolidare il potere dei gruppi già presenti nelle istituzioni. Anche il centrodestra si muove sul fronte delle candidature: Maurizio Lupi ha rilanciato il nome di Mara Carfagna come possibile candidata presidente in Campania, confermando l’attenzione del blocco verso le elezioni regionali e la necessità di definire figure competitive in tutti i territori.

Il ruolo di Decaro in Puglia

In questo quadro, Decaro ha ribadito la propria disponibilità a candidarsi, ma con condizioni precise: intende guidare la Regione con autonomia, senza subire vincoli da chi lo ha preceduto, e sottolinea la necessità di assumersi pienamente la responsabilità delle scelte. Il candidato ha espresso stima e rispetto per Emiliano e Vendola, ma ha chiarito che la sua candidatura dipende dalla possibilità di esercitare il ruolo in piena libertà, senza essere “ostaggio” di decisioni altrui.

Questa posizione ha provocato reazioni diverse all’interno del Pd e di Avs, e ha posto la coalizione davanti alla necessità di valutare compensazioni e strategie per convincere Emiliano e Vendola a rinunciare alle proprie ambizioni elettorali o a trovare un accordo che non comprometta la candidatura di Decaro. Da parte del Pd nazionale, si attende una risposta, ma il rischio di stallo è evidente fino a quando non verranno definite le condizioni e i possibili accordi interni.

Lo scenario in vista delle elezioni

Il quadro politico pugliese resta quindi in equilibrio precario, con tensioni che coinvolgono sia i leader locali sia le dirigenze nazionali. La situazione appare particolarmente delicata perché il centrosinistra deve conciliare le aspirazioni personali dei protagonisti con la strategia complessiva della coalizione, cercando di evitare scivoloni che possano indebolire il fronte elettorale.

La pressione sui diversi attori politici è alta: da una parte Decaro manifesta la volontà di candidarsi con piena autonomia, dall’altra Emiliano e Vendola difendono la possibilità di incidere sulle candidature. Nei prossimi giorni sarà quindi cruciale comprendere se il dialogo tra le forze politiche riuscirà a produrre un compromesso, o se la situazione rimarrà congelata in attesa di nuove mediazioni.

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