Sta facendo molto discutere l’iniziativa del Comune di Bologna di distribuire gratuitamente pipe per fumare crack ai tossicodipendenti della città.
Le pipette in alluminio per il consumo della sostanza stupefacente a base di cocaina saranno distribuite nelle strade del capoluogo emiliano dagli operatori di strada e potranno essere richieste presso gli spazi gestiti dall’organizzazione di servizi sociali “Fuori Binario”.
L’iniziativa ha immediatamente scatenato le proteste del centrodestra e soprattutto di Fratelli d’Italia e Lega, che hanno già annunciato l’intenzione di presentare un’interrogazione parlamentare e stanno valutando l’ipotesi di denunciare il sindaco Lepore e la giunta comunale.
Proprio oggi dal palco del meeting di Comunione e Liberazione di Rimini, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ha tuonato contro le droghe e ha anticipato la sua visita alla comunità di recupero per tossicodipendenti di San Patrignano.
Ma perché il comune di Bologna ha deciso di distribuire gratuitamente le pipette per il crack?
L'amministrazione comunale di Bologna - guidata dal sindaco del Partito Democratico, Matteo Lepore - ha deciso di distribuire gratuitamente 300 pipette in alluminio per il consumo dei cristalli di crack, una potentissima sostanza stupefacente, che viene fumata attraverso pipe e che induce una dipendenza più elevata di quella della cocaina, con pesantissime conseguenze fisiche e mentali.
L’iniziativa costerà alle casse comunali 3500 euro, una cifra tutto sommato irrisoria per i bilanci dell’ente e che punta alla cosiddetta “riduzione del danno”, sul modello di quanto avveniva negli anni ’80 nei momenti più bui dell’emergenza eroina, quando si distribuivano gratuitamente le siringhe per evitare che i consumatori si scambiassero quelle usate.
L’obiettivo della giunta guidata da Lepore è quindi quello di “intercettare” i consumatori nella speranza di incanalarli in eventuali percorsi di riabilitazione. L’utilizzo di strumenti adeguati, inoltre, consentirebbe di ridurre il consumo ed evitare patologie secondarie come sanguinamenti e infezioni causate dall’utilizzo di pipe improvvisate e condivise.
L’iniziativa del comune di Bologna ha scatenato una violenta polemica con il centrodestra e in particolare con Fratelli d’Italia e Lega. Al vaglio del partito della premier anche la possibilità di una denuncia per istigazione a delinquere ai danni del primo cittadino bolognese, Matteo Lepore.
Ha dichiarato il senatore di Fratelli d’Italia, Marco Lisei, che ha annunciato la presentazione di un’interrogazione parlamentare.
???? FOLLIA LEPORE
— Marco Lisei (@Marcolisei) August 27, 2025
Il Comune di Bologna, con la giunta Lepore, ha deciso di usare i soldi pubblici dei cittadini per pagare le pipe del crack.
Una scelta gravissima che non aiuta i tossicodipendenti ad uscire dalla dipendenza, ma li tiene intrappolati nella gabbia della droga,… pic.twitter.com/6FFYlUzoAc
Durissimo anche il capogruppo alla Camera di FdI, Galeazzo Bignami, che ha bollato l’iniziativa del Comune di Bologna come una “vera e propria induzione al consumo di droga e alla dipendenza di sostanze stupefacenti. Non ci stancheremo mai di ripeterlo: la droga fa schifo”.
Durissimo anche il commento della Lega che individua nella scelta della giunta comunale di distribuire pipe gratis per il crack come un ‘punto di non ritorno’.
Ha dichiarato Silvia Sardone, vice segretario della Lega.
Il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, definisce una 'vergogna' la decisione del Comune di Bologna.
Contro la droga si è espressa oggi, mercoledì 27 agosto 2025, anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo a Rimini al Meeting Amici fra i Popoli, di Comunione e Liberazione.
Dal palco della kermesse ha ribadito la condanna al consumo delle droghe e ha annunciato una sua visita alla comunità di recupero delle tossicodipendenze di San Patrignano, fondata negli anni ’80 da Vincenzo Muccioli.
“La droga fa schifo, distrugge la vita", ha detto Giorgia Meloni.