Le prossime settimane si preannunciano impegnative per il governo Meloni, chiamato a discutere e approvare la nuova Manovra 2026. Entro il 20 ottobre, il Consiglio dei ministri esaminerà un pacchetto di misure per le famiglie, che include nuovi bonus, una riforma dell'ISEE e un piano di riduzione dei debiti con il fisco, noto come “Rottamazione quinquies”.
Per il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, non sarà un compito semplice reperire le risorse necessarie. La disponibilità stimata è di circa 4 miliardi di euro, una cifra non elevata rispetto agli ambiziosi obiettivi dell'esecutivo. Sarà quindi fondamentale scegliere con attenzione le priorità da finanziare e garantire la sostenibilità complessiva della Manovra.
Il governo è consapevole che i fondi della prossima finanziaria dovranno sostenere in primo luogo le famiglie. Tra le misure annunciate figurano incentivi alla natalità, un potenziamento dell’Assegno Unico e un maxi-sgravio fiscale per le madri lavoratrici, pensato per ridurre il divario occupazionale e contrastare il calo demografico.
Un capitolo importante è la riforma dell’ISEE. L’obiettivo è ampliare la platea dei beneficiari di bonus e agevolazioni attraverso una revisione del calcolo. Una delle proposte più discusse, sostenuta dal vicepremier Matteo Salvini, è l’esclusione della prima casa dall’indicatore.
Attualmente, l’abitazione principale gode di un trattamento agevolato, ma non esclusa del tutto: la modifica permetterebbe a molte più famiglie di rientrare nei requisiti per sussidi e aiuti sociali, aumentando l’equità complessiva del sistema.
La Manovra si fonda su un principio chiaro: sostenere il potere d’acquisto delle famiglie significa rafforzare l’economia reale. Resta però aperta la domanda: quante risorse serviranno per mantenere realmente questa promessa?
Sul fronte fiscale è attesa la nuova Rottamazione quinquies, la quinta edizione della definizione agevolata dei debiti col fisco.
Molti contribuenti attendono questo strumento per chiudere le proprie posizioni con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, in forma agevolata e senza il peso di interessi, sanzioni e aggio.
Rispetto alle edizioni precedenti, si prevede uno sconto maggiore su sanzioni e interessi e un piano di pagamento diluito fino a 10 anni (120 rate mensili).
Non mancano però le limitazioni: alcuni contribuenti saranno esclusi, e per altri sarà necessario dimostrare una reale difficoltà economica.
Per i debiti più piccoli (fino a 5.000 euro) si ipotizza uno stralcio parziale, mentre per importi elevati potrebbe essere richiesto un anticipo.
Una misura, dunque, utile per chi è in difficoltà, ma che non rischia di premiare chi non paga regolarmente, grazie all’estromissione dei contribuenti che accedono alla definizione agevolata solo per bloccare fermi e pignoramenti.
La Manovra 2026 non si limiterà alle famiglie. È in arrivo un intervento di alleggerimento fiscale per il ceto medio: la riduzione dell’aliquota IRPEF intermedia dal 35% al 33%, con estensione dello scaglione fino a 60.000 euro annui.
Per i redditi più vicini al limite massimo, il risparmio stimato è di circa 1.400 euro l’anno, mentre per i redditi più bassi l’impatto sarà naturalmente minore.
Sul fronte previdenziale, il governo valuta nuove forme di pensione anticipata flessibile: l’uscita dal lavoro a 64 anni e l’utilizzo del TFR come strumento per perfezionare i requisiti.
Un’ipotesi che potrebbe ampliare le possibilità di scelta dei lavoratori, ma che richiede coperture finanziarie significative e attente valutazioni tecniche.
Il pacchetto di riforme comprende anche l’innalzamento dei minimi retributivi, la detassazione di straordinari e premi di produzione, la proroga dei fringe benefits fino al 2027, il congelamento dell’età pensionabile dal 2027 e misure pensate per sostenere la produttività e migliorare concretamente il potere d’acquisto dei lavoratori.
La Manovra 2026 si presenta come una sfida ad alto tasso politico ed economico. Le sue linee principali puntano a:
Il nodo centrale resta quello delle coperture: i 4 miliardi stimati rischiano di non bastare per finanziare tutte le misure annunciate. La riuscita della manovra dipenderà quindi dalla capacità del governo di bilanciare rigore e sostegno sociale, evitando promesse difficili da mantenere.
In ogni caso, le famiglie, i lavoratori e le imprese guardano con attenzione: la Legge di Stabilità del 2026 potrebbe segnare un passaggio decisivo nel rapporto tra Stato e cittadini, tra tasse, welfare e crescita economica.