Le vacanze estive sono ormai agli sgoccioli e a breve riprenderanno i lavori del Parlamento. A partire da domani, infatti, ricominceranno i lavori delle commissioni, mentre per la ripresa dei lavori di Camera e Senato occorrerà attendere la prossima settimana.
Questa estate, tuttavia, la politica non è mai andata realmente in ferie e i politici italiani hanno alternato momenti di relax a impegni istituzionali. Le crisi internazionali, la questione dazi e l'incalzare delle elezioni regionali hanno tenuto banco sui giornali e nelle segreterie dei partiti.
In autunno si voterà in sette regioni, una sorta di prova generale per le Elezioni Politiche del 2027, e le trattative sui nomi dei candidati hanno assorbito l'attenzione dei leader politici. Alla riapertura governo e forze politiche dovranno rimettere mano alle questioni lasciate in sospeso ad agosto e affrontare i nuovi impegni, manovra di bilancio compresa.
Ecco, allora, quando riaprirà ufficialmente il Parlamento e quali saranno le questioni più urgenti sul tavolo del governo e dell'opposizione.
Il Parlamento italiano riaprirà ufficialmente i battenti la prossima settimana.
La Camera dei Deputati riprenderà le attività martedì 9 settembre, con all'ordine del giorno le linee generali di una serie di ddl di ratifica di accordi internazionali. Il Senato, invece, ricomincerà i lavori mercoledì 10 settembre.
A partire da domani, tuttavia, inizierà comunque a lavorare la delegazione italiana presso l’Assemblea Parlamentare della Nato presieduta da Lorenzo Cesa che, martedì’ 2 settembre, incontrerà’ il Governatore dello Stato delle Hawaii, Joshua Booth Green, alla presenza di una delegazione del Consiglio dei Governi degli Stati Uniti d’America.
L'appuntamento più importante della settimana sarà la riunione della Giunta per le autorizzazioni sul caso Almasri, fissata per mercoledì 3 settembre.
L'autunno 2025 sarà denso di appuntamenti elettorali. Sono sette le regioni italiane che andranno alle urne per eleggere il nuovo presidente: Valle d'Aosta, Veneto, Toscana, Marche, Campania, Calabria e Puglia.
Si inizia subito, il 28 e il 29 settembre, in Valle d'Aosta e nelle Marche. In quest'ultima regione si sfideranno il governatore uscente del centrodestra, Francesco Acquaroli (FdI) e il candidato unico del centrosinistra Matteo Ricci (PD). Dopo meno di due settimane toccherà alla Calabria (5-6 ottobre), a sfidarsi saranno il governatore dimissionari di centrodestra Roberto Occhiuto (FdI) e l'ex presidente dell'Inps, Pasquale Tridico (M5S), che rappresenterà il centrodestra. La settimana successiva (12-13 ottobre) si vota in Toscana, dove il centrosinistra ha riconfermato il governatore uscente Eugenio Giani (PD) Il centrodestra non ha ancora ufficializzato il proprio candidato che dovrebbe essere il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi (FdI).
Non sono ancora state indicate le date del voto per le ultime tre regioni (Campania, Veneto e Puglia) che rappresentano il tasto dolente per entrambi gli schieramenti.
In Puglia il caso Decaro nel centrosinistra è ancora aperto, mentre il centrodestra attende gli sviluppi prima di indicare il nome dello sfidante. In Campania, il centrosinistra ha raggiunto una faticosa intesa sul nome di Roberto Fico (M5S), mentre il centrodestra sembra ancora lontano dal raggiungimento di un accordo. Il vero nodo per il centrodestra, tuttavia, è rappresentato dalla regione Veneto, dove la Lega non vuole rinunciare a indicare il nome del dopo-Zaia, scontrandosi con gli alleati. Partita chiusa per il centrosinistra che ha candidato l'ex sindaco di Treviso Giovanni Manildo (PD).
L'autunno, tuttavia, è anche il momento dell'anno in cui il governo si appresta a redigere la manovra finanziaria, che dovrà essere approvata dal Parlamento entro il 31 dicembre.
La discussione in maggioranza è già iniziata e con essa anche i litigi tra gli alleati. È di ieri lo scontro tra i due vicepremier, Matteo Salvini e Antonio Tajani, sull'ipotesi di tassare i profitti delle banche per garantire maggiore liquidità alle casse dello Stato da utilizzare per finanziare misure a favore delle famiglie nella prossima manovra. La Lega ha lanciato la proposta, ma Forza Italia ha frenato.
Dal palco del meeting di Rimini, nei giorni scorsi, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha anticipato che la manovra di quest'anno porrà l'attenzione su misure a favore del ceto medio e sulle famiglie.