01 Sep, 2025 - 10:45

Dumping fiscale e russofobia: il doppio attacco di Francia e Russia, alleati solo nel criticare l’Italia?

Dumping fiscale e russofobia: il doppio attacco di Francia e Russia, alleati solo nel criticare l’Italia?

Nel giro di poche ore, due esponenti istituzionali di Francia e Russia hanno rilasciato dichiarazioni critiche nei confronti dell’Italia.

Ieri sera – domenica 31 agosto 2025 - il primo ministro francese Bayrou ha accusato l’Italia di fare dumping fiscale. Poche ore prima la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova ha tacciato il nostro governo di russofobia, minacciando conseguenze.

Perché l’Italia è finita nel mirino di due potenze così diverse nello stesso giorno? Nemici giurati, agli antipodi sulla scena internazionale, la Francia di Macron e la Russia di Putin ultimamente sembrano andare d’accordo solo quando si tratta di criticare e attaccare l’Italia e Palazzo Chigi. 

Se la scansione cronologica delle due dichiarazioni può essere stata una semplice coincidenza, la domanda che emerge è se si tratti solo di una casualità oppure sia il segnale del tentativo di delegittimare l’azione di Palazzo Chigi.

Ecco i fatti.

Dumping fiscale, perché l’Italia è finita nel mirino di Macron e Bayrou?

Ieri sera nel suo discorso alla nazione, il primo ministro francese, François Bayrou, ha accusato il governo Meloni di praticare dumping fiscale, ovvero, favorire con l’adozione di regimi fiscali favorevoli il trasferimento di contribuenti facoltosi in Italia. Un’accusa velenosa poiché, non solo insinua l’adozione di pratiche fiscali scorrette da parte di Palazzo Chigi, ma sottintende l’accusa ben più sottile di minare la coesione europea facendo concorrenza sleale. È una mossa politica travestita da denuncia tecnica, un modo per mettere Roma sotto pressione.

Le dichiarazioni di Bayrou si inseriscono in un contesto più ampio di tensioni recenti tra Roma e Parigi.  Arrivano a pochi giorni dall’incidente diplomatico tra il vicepremier Matteo Salvini e il presidente francese Emmanuel Macron, per alcune dichiarazioni rilasciate dal leader della Lega considerate offensive dal governo francese. Dichiarazioni che hanno portato alla convocazione dell’ambasciatore italiano all’Eliseo.

Altro elemento di attrito tra Roma e Parigi, infine, riguarda l’eventuale partecipazione dell’Italia a un’operazione militare europea in Ucraina, fortemente sponsorizzata da Macron. Palazzo Chigi ha chiarito che i nostri militari non prenderanno parte all’intervento, entrando in contrasto anche con Bruxelles dove l’intervento militare UE sembra cosa fatta. 

Mosca minaccia Roma: “Odio verso la Russia, aspettatevi problemi”

Poche ore prima, ad attaccare il governo italiano era stata la Russia di Vladimir Putin. Il compito - come di consueto - è stato affidato alla portavoce del Ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, che ha accusato il nostro Paese di russofobia, dipingendola come vittima di pressioni eterodirette che limiterebbero l’accesso degli italiani a informazioni affidabili sulla situazione in Ucraina.

Fin qui niente di nuovo all’orizzonte, non è la prima volta che Mosca attacca il governo italiano colpevole di essersi schierato apertamente a favore dell’Ucraina. A inquietare, tuttavia, è la minaccia di eventuali ritorsioni e il fatto che, nelle ultime settimane, l’Italia sia finita spesso nel mirino della propaganda russa, molto più degli altri stati UE.

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“Non appena inizia l’odio verso la Russia, aspettatevi dei problemi. La russofobia imposta ed eterodiretta porta costi e problemi alla stessa Italia”.

Il messaggio è chiaro: l’Italia è colpevole di un allineamento cieco e ostile a Mosca, e questa “russofobia” porterà solo problemi al Paese.

Italia nel mirino di Francia e Russia, Palazzo Chigi respinge le critiche: “Accuse infondate"

Al di là della coincidenza temporale, le critiche di Francia e Russia sollevano interrogativi sull’immagine e sul posizionamento internazionale dell’Italia. Sebbene le motivazioni siano molto diverse — economico-fiscali nel caso francese, geopolitiche in quello russo — entrambe le dichiarazioni mettono in discussione la coerenza e la credibilità delle scelte politiche italiane.

Nel primo caso il sospetto è che la Francia veda come una minaccia il tentativo di Meloni e dell’Italia di accreditarsi come attore credibile in Europa e nel Mediterraneo. 
Un tentativo a cui Palazzo Chigi ha reagito con forza. In un comunicato ufficiale il governo ha definito “totalmente infondate” le affermazioni di Bayrou e si è detto “stupito”.

Palazzo Chigi ha chiarito che l’attrattività dell’economia italiana non è dovuta a pratiche fiscali scorrette, ma alla stabilità e credibilità della Nazione. Il governo ha sottolineato come sia stata l’economia italiana a essere stata penalizzata per anni dai ‘paradisi fiscali europei’ e ha esortato il governo francese a ‘unirsi finalmente’ agli sforzi italiani in sede UE contro gli Stati membri “che applicano da sempre un sistematico dumping fiscale, con la compiacenza di alcuni Stati europei"


Sul fronte russo, non sono stati diffusi commenti ufficiali in risposta alle dichiarazioni di Zakharova, probabilmente per non alimentare ulteriormente la dinamica comunicativa imposta da Mosca.

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