03 Sep, 2025 - 17:48

Come è morto Vito D'Amato? Biografia dell'ex calciatore

Come è morto Vito D'Amato? Biografia dell'ex calciatore

Il calcio italiano piange la scomparsa di Vito D’Amato, storica figura del pallone nazionale che, con la sua grinta e determinazione, ha lasciato una traccia indelebile sia sul campo che nel cuore dei tifosi. Attaccante dallo stile deciso, è ricordato soprattutto per i suoi gol nei derby di Roma e per lo spirito sportivo mostrato indossando le maglie di Lazio, Inter e Roma. La sua vicenda umana e professionale racconta di sogni, sacrifici e una carriera vissuta tra le luci dello sport e i valori della famiglia.

Vito D'Amato: causa della morte

Vito D’Amato è venuto a mancare il 3 settembre 2025 all’età di 81 anni. Diverse fonti confermano che il decesso è avvenuto per cause naturali, legate all’età avanzata. Le squadre per cui ha giocato e la famiglia hanno espresso pubblico cordoglio e omaggiato l’uomo prima ancora che il calciatore, sottolineando la sua lunga lotta contro i malanni tipici della terza età.

Nessun dettaglio specifico su patologie particolari è stato reso noto, mantenendo il riserbo richiesto dai familiari nel rispetto della privacy. Il suo nome resterà legato a momenti cruciali della storia del calcio romano, come il gol decisivo nel derby della capitale del 1965.

Vito D'Amato: età e origini

Nato il 27 luglio 1944 a Gallipoli, in provincia di Lecce, Vito D’Amato si è trasferito a Roma da bambino insieme alla famiglia. La sua infanzia è segnata dall’amore per il calcio e dal trasferimento in una città che diventerà la sua casa adottiva. È cresciuto nel quartiere di Porta Metronia, dove il padre lavorava come portinaio. Qui Vito ha iniziato la sua trafila calcistica nella Lazio, entrando fin da giovanissimo nel vivaio biancoceleste. Nel corso della carriera sarà considerato “romano di adozione” per il forte legame con la città e con i suoi tifosi.

Vito D'Amato: moglie e figli

La vita privata di Vito D’Amato è sempre stata vissuta con riservatezza. Non sono disponibili dettagli pubblici su moglie e figli, segno della discrezione che ha sempre contraddistinto l’uomo oltre il campione. Gli omaggi e i comunicati ufficiali delle società che lo hanno coinvolto nella loro storia sportiva si sono spesso rivolti anche alla famiglia, manifestando sentito cordoglio per la perdita e sottolineando i valori familiari che D’Amato ha incarnato per tutta la sua carriera e dopo il ritiro.

Carriera

La carriera di Vito D’Amato si distingue per tappe significative e imprese memorabili. Cresciuto nelle giovanili della Lazio, esordisce in prima squadra a soli vent’anni, il 20 dicembre 1964 contro la Sampdoria. L’anno successivo segna il suo primo gol nel derby romano, consegnando la vittoria ai biancocelesti e diventando un idolo per i tifosi. Dopo tre stagioni, viene ceduto all’Inter, dove gioca tredici partite e realizza una rete. Nel 1968 passa alla Roma e vince l’unico trofeo della sua carriera: la Coppa Italia. Seguiranno esperienze al Cesena, Verona e Catania prima del ritiro. In totale conta 144 presenze e 17 reti in Serie A, e una convocazione con la nazionale B italiana.

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